Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
Se non sbaglio avevamo stimato una mortalità di 0,7% per quel tipo di popolazioni, per di più con un livello di assistenza sanitaria decisamente scarso. Visto che una incidenza del 70-80% potrebbe essere realistica non mi sembrano numeri particolarmente anomali, potrebbe esserci qualche altro fattore ad alzare leggermente la letalità, come la quota elevata di nativi americani nella popolazione.
Sarei anche curioso di vedere studi sull'altitudine, in posti come Perù ed Ecuador dove milioni di persone vivono ad altitudini vicine ai 3000 metri non mi stupirebbe che le polmoniti abbiano effetti più gravi.
Senza studi dettagliati non credo si possano trarre conclusioni, le reinfezioni potrebbero anche aver contribuito solo a diffondere l'infezione senza determinare un numero elevato di decessi.
Questa mattina ho fatto il vaccino sfruttando gli open day di AZ, considerato che non ho mai avuto reazioni avverse a farmaci o vaccini e che sono a basso rischio sia di contrarre il virus sia di trasmetterlo non era particolarmente importante per me aspettare un vaccino MRNA.
Organizzazione efficientissima, ho fatto tutto a tempo di record dopo aver prenotato ieri sera.
Quando si vuole e quando ci sono le risorse per farlo (senza personale abbondante non puoi eliminare le code) si riesce a fare le cose per bene anche in Italia.
Altro punto a favore dell'eccellente gestione della regione Lazio da inizio pandemia.
Piemonte ieri
Incidenza: 33 casi/100.000 ab.
Terapie intensive: 75
Ricoveri: 513
Continua il calo
Lou soulei nais per tuchi
era nelle notizie su vari siti un paio di giorni fa
Il Peru e diventato il paese con il maggior numero di morti per COVID-19 per abitante dopo aver cambiato i criteri per registrarli - Il Post
Potrebbero esserci mille ragioni, che vanno dall'inadeguatezza dei sistemi di sorveglianza sanitaria, alle modalità di riconteggio (che effettivamente sono cambiate) fino a fattori fisiologici che riguardano la quantità elevata di eritrociti, abbinata a una non ottimale capacità di trasporto dell'ossigeno (Malattia di Monge e altre sindromi) che nelle popolazioni amerinde di paesi come Perù ed Ecuador sono condizioni fisiologico/patologiche sorprendentemente frequenti e che, in generale, comportano una perdita di efficienza negli scambi gassosi a livello degli alveoli polmonari. Tra l'altro la letalità di Covid-19 è significativamente più alta, in Europa, Asia e Africa, nei soggetti affetti da talassemia minor, per cui evidentemente le alterazioni, anche minime, nel trasporto dell'ossigeno a livello ematico, hanno probabilmente un significato nel determinare la gravità della malattia, indipendentemente dalla loro causa fisiologica.
Ultima modifica di galinsog@; 04/06/2021 alle 12:38
Più che ottimismo o pessimismo si tratta di analizzare i fatti e di pre-occuparsi nel senso originario.
I fatti dicono che nel giro di qualche settimana in UK (non un paese lontano con cui non abbiamo rapporti) è diventata dominante (70-80% dei casi) una variante che è circa il 50-60% più contagiosa della variante inglese (includendo in questo aumento anche la componente di parziale evasione vaccinale), con un rischio di ospedalizzazione circa 2.6 volte a parità di condizioni (es, se non ci fossero le vaccinazioni), con una parziale evasione vaccinale in particolare dopo la prima dose mentre la protezione dopo due dosi rimane molto buona anche se un po' diminuita.
Quindi, cose da fare?
- Prima di tutto vaccinarsi e se si ha la possibilità convincere qualche indeciso: arrivare a settembre con il maggior numero di persone vaccinate (con due dosi) è la miglior difesa
- Considerare che probabilmente in autunno/inverno avremo una versione del virus con queste caratteristiche.
- Evitare comportamenti inutilmente rischiosi (non vivere come se il virus non ci fosse più) in modo da evitare di prenderselo (in particolare se non ancora vaccinati) e ridurre la circolazione
Non ci compete direttamente ma a livello di scelte politiche/sanitarie:
- Il canale di ingresso originario (India e altri paesi asiatici) probabilmente limitato, mentre la diffusione in UK è ovviamente più preccupante per la vicinanza e gli scambi. Si pone quindi quindi la questione del turismo. Fortunatamente per noi, UK prevede quarantena per chi proviene/rientra dall'Italia, scoraggiando quindi spostamenti non necessari.
In Europa si va in ordine sparso: Germania, Austria e Francia hanno introdotto la quaratena obbligatoria per chi arriva da UK.
In Spagna invece fanno così
Da lunedì 24 maggio vengono inoltre tolte tutte le restrizioni in ingresso per chi arriva dal Regno Unito, un chiaro segnale di apertura della Spagna al turismo britannico, storicamente fortissimo nel paese. I turisti britannici non saranno sottoposti a controlli all’arrivo in Spagna, non ci sarà neanche obbligo di presentare un tampone negativo.
La Spagna si apre ai turisti vaccinati dal 7 giugno, green pass dal 1oluglio: ecco le cose da sapere - El Itagnol
Visto il nostro scambio turistico con la Spagna quindi se anche limitassimo l'accesso ai turisti inglesi probabilmente arriveranno ulteriori casi via Spagna.
- E' già presente in Italia una limitata circolazione interna (1.0% stima al 18 maggio dall'analisi ISS), destinata ad aumentare in particolare se non si fanno i sequenziamenti per tener sotto controllo i casi. Servirebbe aumentare di molto i sequenziamenti. Il monitoraggio fatto un volta al mese è utile ma non consente di fare delle scelte nei tempi adatti.
- Per i vaccinati con una singola dose la variante indiana (e altre) hanno un forte vantaggio competitivo rispetto, quindi la strategia di posticipare la seconda dose andrebbe rivalutata. In un mese, da metà aprile a metà maggio, le varianti con qualche forma di evasione vaccinale sono quasi raddoppiate.
- Sfruttare i prossimi mesi tranquilli per studiare la miglior strategia per i richiami: per esempio, abbiamo buona parte dei 70-79 vaccinati con AZ e anche parecchi over-80. Importante capire quando/come fare il passaggio a un vaccino mRNA in modo da evitare una copertura insufficiente tra caratteristiche del vaccino e declino degli anticorpi nella stagione più pericolosa.
Anche considerando un 10% di suscettibili all'ospedalizzazione tra i vaccinati, con un rischio 2.6x rispetto alla variante inglese bisogna fare attenzione continua se si vuole evitare il rischio di nuove chiusure.
Strategia alternativa: vivere alla "non ce n'è coviddi" per tutta l'estate, aprire a tutti i turisti, fare pochi tamponi per evitare il rischio del passaggio a zona gialla, continuare a fare pochi sequenziamenti così non c'è il problema delle varianti, poi quando gli ospedali iniziano a riempirsi nuovamente protestare per le restrizioni, cominciare a organizzare i richiami vaccinali, ecc..
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