Mi stavo giusto chiedendo quanta differenza ci sia tra una polmonite da coronavirus e una tradizionale polmonite virale, ma non sono riuscito a trovare dati affidabili. Di sicuro il coronavirus è molto più contagioso, la polmonite virale ha un'incidenza inferiore all'1 per mille quindi poco comune. Già questo rende il coronavirus estremamente pericoloso, perché si tratta comunque di una malattia con decorso lungo ed estremamente debilitante, che richiede terapie specifiche e spesso ospedalizzazione. Un numero di contagi elevato sarebbe devastante dal punto di vista economico e andrebbe a sovraccaricare le strutture sanitarie.
Però una mortalità dell'1% per i casi adeguatamente trattati come sembra realistico se consideriamo solo i casi fuori dalla Cina non mi sembra così alta rispetto ad altre patologie simili.
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The impact of virus infections on pneumonia mortality is complex in adults: a prospective multicentre observational study | BMC Infectious Diseases | Full Text
In questa tabella la mortalità per varie polmoniti (virali e non), suddivisi anche per fasce d'età (15-64, 65-74, 75-84, 85+).
Se guardassimo solo la mortalità, per la polmonite da Covid-19 sarebbe davvero bassissima in confronto a quella di altri virus respiratori. Paragonabile alla mortalità della polmonite da Paramyxoviridae, che sono i virus parainfluenzali (di quelli che ci infettano nella stagione fredda e danno sintomi gastrointestinali o faringite, simulando l'influenza).
La mortalità da virus influenzale è addirittura del 9% stando a questa ricerca (e del 4% nella fascia d'età 15-64).
Il Rhinovirus (virus del comune raffreddore) addirittura ha una mortalità (se determina polmonite) del 6%.
In sè, dunque, come mortalità, il Covid-19 "fa pena" in confronto a tanti altri virus comuni di cui però non ci preoccupiamo affatto allo stesso modo.
La differenza, come saggiamente tu ricordi, è in parte nell'elevata contagiosità (ma nemmeno tanto, perchè il virus influenzale o quelli prainfluenzali/rhinovirus si trasmettono come niente, basta vedere quanti si ammalano in inverno) ma soprattutto nella maggiore tendenza (nettamente superiore, ma di gran lunga) del Covid-19 a colpire i polmoni, cosa che gli altri virus non fanno se non in casi rari.
In generale, ogni polmonite richiede un trattamento importante se degenera. Non ogni polmonite è uguale a sè stessa: mio fratello ebbe una polmonite l'anno scorso dopo l'influenza perchè fece dei raggi e si dimostrò nel reperto che c'erano segni di una flogosi polmonare in spegnimento. Dato però che i sintomi di mio fratello erano gli stessi che io e mia sorella abbiamo avuto circa un mese prima, ne deduco che anche noi avemmo la polmonite. Eppure nemmeno lo sapevamo, e siamo guariti spontaneamente.
Altre persone però avrebbero potuto avere una polmonite ben più grave, tale da richidere ospedalizzazione. E in generale le polmoniti non si risolvono velocemente, specialmente se virali (quelle batteriche puoi combatterle con antibiotici), per cui la lunga degenza in ospedale non è nemmeno inusuale in chi presenta polmonite, e non deve stupire se sono neessarie settimane per guarire (in proposito, stimo che il numero di guariti segua la curva dei contagiati con due settimane di ritardo, per cui dovremmo toccare i 30mila guariti entro fine Febbraio).
Detto ciò, non dobbiamo neppure trascurare le sovrainfezioni batteriche. Infatti una polmonite virale può complicarsi con lo sviluppo contemporanemente di una polmonite batterica, tale da avere quadri misti più complessi da trattare. Mi pare che alcuni dei morti di Coronavirus cinese, in uno studio di inizio Febbraio, avessero infatti sviluppato una coinfezione virale/batterica.
Insomma: è un virus pericoloso di sicuro. Se non fosse così contagioso e così facile alla polmonite non desterebbe però la medesima preoccupazione.
Qui la mortalità per polmonite di vari agenti patogeni noti in associazione (o non) a comorbilità:
The impact of virus infections on pneumonia mortality is complex in adults: a prospective multicentre observational study | BMC Infectious Diseases | Full Text
Si leggono numeri bassi, vicini allo 0-3% per chi non ha altre patologie di base. Numeri più alti per chi ne ha.
Una settimana e mezzo fa leggevo che il 75% dei morti per Covid-19 aveva almeno una comorbilità. Nel qual caso avrebbe mietuto il 25% delle vittime tra chi era sano come un pesce prima dell'infezione.
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