Io non sto confondendo casi accertati con quelli sospetti, so benissimo che fino a qualche giorno fa praticamente tutti i casi sospetti sono risultati negativi e che gli unici 3 accertati erano la coppia cinese e il giovane ricercatore allo spallanzani. Quello che mi sto chiedendo (ma non penso di essere l'unico) è perchè è stato fatto il tampone a quei casi sospetti poi risultati negativi e invece non è stato fatto in questi casi, sia in Veneto, sia in Lombardia dato che anche il paziente di Codogno era già stato al pronto soccorso.e visto che in quest'altro caso era anche venuto in contatto con un uomo tornato dalla Cina (seppur sembra possibile che non sia lui il paziente "zero"). Capisco che i sintomi siano compatibili con quelli di una "banale" influenza, però forse, un controllo in più (visto anche che i casi erano abbastanza gravi) non avrebbe guastato. Certo a posteriori è molto facile dirlo ma il risultato è che in un amen abbiamo oltre 30 contagi in due zone distinte del Nord Italia
Sull’aumento del numero dei contagi non deve affatto impressionare.
qui un articolo che lo specifica
Coronavirus: il numero dei casi confermati aumentera sicuramente - Medicalfacts
Ma basta!
Quando si è di fronte a un'emergenza, prima si cerca di fermare l'emergenza, poi, una volta stabilizzatasi la situazione, eventualmente si cercano le responsabilità, ammesso che di responsabilità ce ne siano.
Questo continuo sparare zizzania su istituzioni, "sugli altri", è totalmente fuori luogo al momento per me
Il mio non voleva essere un attacco alla sanità veneta, che non conosco e quindi mi guardo ben dal giudicare, quindi se ho dato quest'impressione, mi scuso. Forse ho sbagliato a parlare di "superficialità" ma la mia era più che una domanda per capire perchè in altri casi "sospetti" si sia fatto un tampone e in questo caso no, nonostante clinicamente la situazione fosse tutt'altro che rosea e i sintomi compatibili con quelli del coronavirus.
invece di cercare i soliti capri espiatori esterni partiamo da una maggior autocritica e attenzione alle scelte personali di ciascuno di noi
ci sono dei comportamenti di buon senso e responsabilità che valgono più di mille provvedimenti
ad esempio: se una persona rientrata dalla Cina presenta dei sintomi influenzali dovebbe porsi dei problemi, se un'altra persona incontra qualcuno proveniente dal paese epicentro con dei sintomi dovrebbe porsi altri problemi e adottare iniziative conseguenti
e così via a catena
quando manca consapevolezza e c'è superficialità nelle scelte personali si può essere fortunati, oppure no
"È arrivato in Italia il 21 gennaio, con un volo diretto da Shanghai della China Airlines. A quel tempo infatti, l’ordinanza del ministero alla Salute che ha interrotto tutto i collegamenti non era ancora stata adottata. Del manager di 42 anni della “Mae spa” di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) si è ricordata la moglie del dipendente Unilever ricoverato in rianimazione a causa del coronavirus quando scavava nella memoria alla ricerca di un un contatto a rischio: «Sì ecco, lui era stato in Cina e mio marito lo ha incontrato».
I due si sarebbero visti cinque o sei volte, anche a cena in un locale di Codogno, tra l’1 e l’8 febbraio, quando il manager aveva dei sintomi influenzali ai quali non dava peso malgrado l’epidemia fosse già esplosa."
prima che qualcuno abbia la bella pensata di prendere questo post come un "dagli all'untore" preciso che si tratta semplicemente di una pacata riflessione su quello che in prima persona possiamo fare per controllare e moderare le problematiche
senza pretesa alcuna di assolutismo, è evidente che non possiamo avere il controllo su tutto e che la routine della vita impone delle scelte a volte improcrastinabili
Ascolti, il punto non è tampone o non tampone.
Il virus è in circolazione ormai e chi doveva prendere provvedimenti a livelli più alti non lo ha fatto.
Punto.
È lì la questione ed è lì che chi di dovere risponderá, anche penalmente se necessario visto che questo è causa di inadempienze sanitarie statali, intese come provvedimenti.
È chiaro o si deve scrivere in lingua marziana per farsi capire?
Io direi di alzare un muro e isolare il Veneto...
Il virologo Giorgio Palù, di livello internazionale, oggi in un'intervista su un quotidiano veneto: «L’opinione pubblica sta realizzando che erano sacrosante le drastiche misure chieste dal presidente della Regione Luca Zaia alcuni giorni fa. Sa che diceva Pasteur? “Quando conosco una malattia non mi preoccupo della cura ma di come prevenirla”. C’è un solo valore gerarchicamente superiore a tutti gli altri ed è la tutela della salute: davanti a un virus per cui non ci sono né farmaci né vaccini, l’unica risposta è la quarantena e l’isolamento. Altro che discriminazione».
Questa si chiama sana informazione.
@TreborSnow @cristiano96
Non si capisce il vostro sarcasmo.
Fosse per i veneti, altro che muro, vi avremo giá lasciato andar alla deriva da un po'. Fare un muro sarebbe quasi un favore in confronto. L'unico muro da fare è quello contro le sparate che si leggono in questo e anche in altri thread.
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