Originariamente Scritto da
Lou_Vall
In Germania incredibilmente rimangono sempre e solo 16 casi, così come solo 12 in Francia, appena 13 nel Regno Unito. Tutti gli altri con 1 o 2 casi. Davvero incredibile, vero?
Non prendiamoci in giro, ragazzi. Gli altri Paesi hanno deciso di contrastare la malattia in modo COMPLETAMENTE diverso.
Qui si è deciso di fare una vera e propria "caccia al contagiato", con tanto di task force per capire chi ha contagiato chi, in che bar è andato, quali famiglie ha frequentato, ecc.ecc. per trovare i presunti "primi focolai" (che sicuramente non erano i primi): una modalità di azione che
per forza fa aumentare il numero dei contagi in maniera seria. Parallelamente, si è deciso il blocco totale di
tutto, praticamente, dall'isolamento dei paesi con i focolai (classico esempio del chiudere la stalla quando sono scappati i buoi... i casi probabilmente c'erano già a gennaio.. buonanotte..), alla chiusura degli esercizi pubblici, delle scuole, delle università, di ogni attività di tribunali... Risultati? Psicosi collettiva, caccia ai generi alimentari, ai disinfettanti, alle mascherine, a tutto quel che sembra servire. E la psicosi si autoalimenta ora: si cercano i casi, si ricostruiscono gli spostamenti, il numero delle emergenze è ovviamente intasato e di conseguenza inservibile (con buona pace di chi ne ha bisogno davvero). E ora la macchina da guerra non si può fermare: spunteranno per forza nuovi casi, di continuo, da N a S. E' solo un caso che il "primo focolaio" sia stato nel Lodigiano. Poteva accadere ovunque, ma questo non importa. Perchè ovunque la gente va e si sposta, e ognuno ha legami indiretti con chiunque da tutte le parti, per cui, per forza, arriveremo a svariate centinaia di casi, prima o dopo.
Che cosa stanno facendo poco oltreconfine? Vi dico la mia opinione? Hanno beccato quelli positivi - che erano rientrati
direttamente da Wuhan o dalla Cina -
li hanno conteggiati e stop. Nessuna "caccia al contatto", nessun tampone di massa, niente. Anzichè bloccare l'economia e gettar nel panico le persone, si sta, probabilmente dietro le quinte, organizzando in maniera calma e oculata il sistema sanitario, in modo che possa poi, con il picco di contagi e anche di complicanze, assorbire l'urto quando arriverà.
Chi ha ragione? Entrambi, forse, o nessuno. Non vorrei solo che questo nostro comportamento (dettato forse più dal panico, anche agli alti livelli, più che da un ragionamento a mente lucida e a sangue freddo) non diventi un ottimo pretesto per affossare la nostra economia già disastrata e far crollare il nostro livello di export di beni, alimenti, servizi e capitale umano. E non solo, non vorrei che proprio l'Italia diventasse il perfetto capro espiatorio - visto l'altissimo numero di casi, decine di volte superiore a quelli degli altri Paesi europei messi insieme - per la futura diffusione, dato che poi, qualsiasi caso, potrebbe essere arrivato "
dall'Italia, che per prima avrebbe dovuto contenere l'epidemia".
Più che paura del virus personalmente ho paura delle misure in atto per contenerlo e delle ricadute economiche - immediate e future, anche a causa di
altri - che ci saranno.
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