Andato a prendere il pane nella stessa panetteria dove sono andato martedi: la differenza si nota e anche tanto. In primis molte meno macchine in giro (direi un buon 50% in meno), poi mentre nel negozio martedi potevano entrare al max 3 persone, ora solo più 2 e i dipendenti hanno messo anche loro la mascherina. Inoltre la gente rispetta le direttive perchè, nonostante fuori fossimo in 5/6 ad aspettare il nostro turno eravamo tutti ben distanziati uni dagli altri senza assembramenti, bene cosi!
Ultima modifica di Brunoi98; 12/03/2020 alle 11:31
Il problema, secondo me, non è che il rischio di contagio sia bassissimo nei cantieri o in altre tipologie di lavoro, bensì il "come" il lavoratore raggiunge il cantiere o quel che è.
Qui da me siamo rimasti in pochissimi, tutti automuniti però. Cioè, esci di casa, ti chiudi in auto, arrivi al garage sotto, scendi dall'auto, infili le scale, grugnisci alla guardia alla porta per non spargere troppo fiato, arrivi alla postazione solitaria di lavoro. E ritorno. Ma sarebbe molto diverso se dovesi aspettare l'autobus e poi la metro e condividerne lo spazio chiuso con altri,toccando le varie superfici. Sì, si sta a distanza e ci si lava emani, però comunque più scambi e più probabilità di rischio, è matematico.
In questo senso, il discorso dei mezzi pubblici mi sembra sia da prendere in mano. Il problema non è "Il povero lavoratore che li usa per andare al lavoro". Il problema è che debba andare al lavoro chi, per farlo, deve per forza aumentare la sue percentuale di possibilità di contagio.
Mio padre lavora in proprio come muratore/idraulico/elettricista ecc.. e ha con sè solo un altro che lo aiuta, ieri siamo stati mezz'ora a cercare di capire se potesse andare a lavorare oppure no. purtroppo quello è un'altro di quei settori abbastanza fondamentali, perchè non ci sono solo i cantieri edili in cui costruiscono palazzi, case ecc... ma anche tutti coloro che effettuano riparazioni, restauri e chi più ne ha ne metta. Inoltre, il periodo è tutt'altro che roseo già cosi, se fermassero tutti per almeno due settimane, molti piccoli artigiani rischiano davvero di avere seri problemi economici, anche se questo, per buona parte, dipenderà da quali misure il governo deciderà di adottare
chiaro che i mezzi pubblici siano un pericolo di contagio enorme. Ma anche lì, se uno vuole con due/tre accorgimenti si mette a posto.
Ad esempio, io terrei l'auto immacolata da virus togliendomi i guanti appena prima di entrare e cambiandoli per ogni commissione che faccio.
se dovessi andare al lavoro coi mezzi, guanti e mascherina. I guanti appena esco dal bus/metro/treno li butto e, a prescindere, non tocco niente.
se con mascherina e guanti tieni le distanze, non dovrebbe succederti niente.
al lavoro il vero problema è che tutti toccano gli stessi punti, maniglie delle porte, macchinette del caffè, pinzatrici, fotocopiatrici. mi diventa più difficile...
pensate che qui ho notizie certe che nel settore della produzione alcune aziende hanno addirittura accelerato per chiudere più ordini possibili nel caso dovesse arrivare l'ordinanza di chiusura per tutti. Ho amici che lavorano da casa e stanno impazzendo.
mia cugina di qui è manager in ex Maquet (chiunque sia mai entrato in una sala operatoria il marchio l'ha visto ovunque, o in TI). vendono prodotti ospedalieri dalle barelle ai ventilatori. mi ha detto che sta lavorando come una pazza da casa, ben più che al lavoro, proprio perché stanno producendo SOLO ventilatori (proprio quelli che ti salvano in TI) e tutto il resto invece non è richiesto, a testimonianza degli stop in tutti gli ospedali dell'attività chirurgica non indispensabile.
Si vis pacem, para bellum.
Eccone un altro, degno compare del ciuffo oltreoceano
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