Io invece credo che ne abbiamo perse di più. Prima avevamo una fiammella tra Lombardia, Emilia Romagna, Marche e Veneto. Ora un incendio in quelle zone.
Avrei chiuso tutto in quelle province/regioni subito imponendo le stesse misure di oggi, eseguito tamponi a tappeto e cercato di stanare tutti i casi. Almeno il resto d'Italia sarebbe potuto andare avanti tranquillo. Magari qualche altra decisione sarebbe stata bloccare i confini e i voli, così come i collegamenti al di fuori della zona rossa.
Ammetto però che col senno di poi è facile parlare, e sicuramente io nemmeno avrei preso misure così drastiche fin da subito.
Ultima modifica di burian br; 17/03/2020 alle 00:37
La situazione sta precipitando velocemente.
Sembra ci siano due focolai in regione.
Stasera su 12 tamponi, 7 positivi. Non è ancora ufficiale.
Dopo il caso di Rapolla, si aggiunge un positivo a Melfi e 4 di Moliterno.
A Rapolla richiesta di tamponi su molti sospetti, si sta valutando la chiusura del paese.
Però, alla fine, il sistema economico è passato in secondo piano. Per questo mi domando se non lo si sarebbe potuto fare prima...
Tra l'altro l'impatto economico sarebbe stato nettamente inferiore a oggi, col senno di poi. Ad esempio il Sud e il centro Italia, ma anche il Trentino Alto Adige, il Friuli, la Liguria e il Piemonte con valle d'Aosta inclusa avrebbero potuto continuare tranquillamente la loro attività produttiva e la vita di sempre, se solo si fosse intervenuti con ottima mira sulle regioni più colpite, impedendo anche l'estensione del contagio ai livelli odierni.
Ma hai ragione, probabilmente nessuno avrebbe mai pensato da subito alla quarantena totale nelle regioni più colpite, ahimè.Quanto meno in quelle quindi forse le cose non sarebbero andate diversamente.
Ultima modifica di burian br; 16/03/2020 alle 22:17
Tutti abbiamo peccati alle spalle: io per un periodo ho sostenuto che forse avremmo tratto più giovamento dall'immunità di gregge alla Johnson. Più selettiva in verità.
@Lou_Vall voleva la ripartenza economica.
Tu stesso ricordo paragonasti la mortalità per Covid a un peto.
Nessuno è perfetto.
Alla fine queste epidemie sono sempre capitate nella storia.
Ora ci sta ancora andando relativamente bene che il virus in se non è aggressivo come altri che ci sono stati secoli scorsi (di fatto è un influenza più contagiosa del solito), eppure guardiamo come siamo riusciti a paralizzare tutto il nostro sistema economico e sociale e di tutti i problemi che questo virus comunque crea ad una certa fascia di popolazione.
La risposta è forse che non si è mai verificato un evento del genere in un mondo così globalizzato, e quindi suona tutto come una novità.
Sicuramente si dovrà imparare per non renderci così vulnerabili in futuro.
Ma il rischio epidemia in se non è una novità, è noto, e nei secoli passati si è già verificato ma in una realtà diversa.
Esatto, forse nei primi giorni nessuno avrebbe avuto il coraggio di proporre queste misure...
Alla fine dei conti il grosso errore è stato isolare (e tenere isolate per ben due settimane) solo alcuni comuni, mentre in realtà il contagio si era già espanso ovunque; si sarebbe dovuta isolare una zona più ampia, magari l'intera provincia di Lodi e le aree contigue
Segnalibri