Originariamente Scritto da
burian br
E adesso una carrellata di studi di medicina.
Avevamo parlato, @
Gianni78ba e @
Gio83Gavi , di una possibile trasmissione oro-fecale, tramite le feci.
Ebbene, ne hanno parlato di recente un articolo pubblicato sul "The Lancet" e un altro articolo (di 18 ore fa) su Nature:
https://www.thelancet.com/journals/l...083-2/fulltext
COVID-19: faecal?oral transmission? | Nature Reviews Gastroenterology & Hepatology
La trasmissione oro-fecale è ritenuta possibile: RNA virale è stato identificato in campioni di feci, e inoltre la trasmissione tramite feci è stata evidenziata nella SARS.
Da studi clinici è emerso che in Cina il 5% dei pazienti (in uno studio condotto sui neo-ospedalizzati) presentassero nausea e vomito, mentre il 3,8% diarrea.
Non solo: è stato isolato virus attivo (ovvero capace di infettare) anche nei campioni di feci di due pazienti che non presentavano (addirittura) sintomi gastrointestinali, ma unicamente respiratori.
In un altro studio si sono esaminati i campioni di feci di 73 infetti, e in 39 di questi hanno trovato RNA virale o virus attivi, e addirittura in tempi successivi alla negativizzazione del tampone respiratorio!
L'esatto meccanismo rimane sconosciuto. Si sa che il recettore ACE2 è espresso anche sulle cellule dell'intestino, quindi potrebbe essere questo uno dei motivi per il quale colpisce il tratto gastrointestinale.
La trasmissione oro-fecale è una possibilità da non sottovalutare, e molte evidenze spingono a ritenerla una valida via di ingresso per il patogeno.
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Circolava tempo fa una news per la quale alcuni antipertensivi (sartani) potessero aumentare il rischio di contagio in soggetti ipertesi. Al giorno d'oggi in realtà
non esiste alcuno studio che dimostri che sia così. Anzi, potrebbe avere un ruolo protettivo, ma siamo anche qui nel campo delle
fanta-ipotesi, in quanto persino l'affermazione per la quale i sartani causerebbero un aumento del numero dei recettori ACE2 (per cui, in teoria, faciliterebbero l'ingresso del virus alle cellule; è come costruire nuove porte e lasciarle aperte, ovvio che un ladro o più ladri ne approfittano!) è un'ipotesi supportata da pochi studi su animali e uomo.
Il consiglio dunque è proseguire le terapie indicate ai pazienti ipertesi senza modificarle per nessuna ragione al mondo, visto che non solo non c'è garanzia che questi farmaci facciano male, ma potrebbero avere un effetto protettivo. Ma, ripeto ancora una volta, sono fanta-ipotesi.
Qui un articolo dell'European Heart Journal. Non credo ci sia bisogno di tradurre la rivista per comprenderne il livello accademico e dunque di garanzia:
SARS-CoV2: should inhibitors of the renin–angiotensin system be withdrawn in patients with COVID-19? | European Heart Journal | Oxford Academic
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