Originariamente Scritto da
Gio83Gavi
Ciao a tutti.
Allego la tabella riepilogativa dell'ER, non so se qualcuno ha già postato i dati:
Allegato 524587
Rispetto ai dati comunicati dalla sanità regionale non mi torna il dato di Bologna e Imola in quanto a me risulta un +139 rispetto a ieri mentre i dati ufficiali parlano di 129 positivi in più di ieri.
Insufficiente il dato dei tamponi, siamo a 1551 giornalieri (non so se qualcuno ha trattato il discorso nelle pagine precedenti): non si sa quanti ne sono stati refertati ieri, è vero che il 27 e il 28 marzo ne sono stati effettuati oltre 5000 ma se è vero che la regione ne dovrebbe fare di più, come da comunicazioni ufficiali, mi sembra che non ci siamo… Non vorrei che l'andare a casa dei sintomatici o da quelli in isolamento domiciliare sia un'operazione buona in quanto si capisce se le persone in isolamento sono positive oppure no, ma comunque trattasi di una strategia che richiede parecchio tempo e un dispendio notevole di risorse e di tempo
che porta ad un ritardo nella comunicazione dei dati… Boh.
Stanno martellando molto su Bologna e provincia adesso.
Racconto brevemente questo aneddoto tratto dalla giornata odierna lavorativa, di ritorno dopo 3 settimane di assenza.
Durante la pausa pranzo, in sala mensa incontro un mio collega con cui lavoro nello stesso reparto e gli dico:
- "Massimo come va l'attività di volontariato nelle ambulanze"? La stai facendo ancora?
- Lui risponde: "si si, sono operativo… Non tutti i giorni ma ogni tanto ci vado";
- Al che gli chiedo: "ma ti è capitato di dover assistere o dover trasportare pazienti con la polmonite"?
- Lui risponde: "si si, ogni tanto capit….", poi si blocca.
Al che vabbè, ero già un pò alterato… Il fatto che non avesse finito la frase un pò mi ha insospettito.
Ne parlo verso le 17 con tre miei colleghi con cui stavo lavorando (a debita distanza, anche loro di rientro dopo 3 settimane di assenza, di cui due per malattia): entrambi vanno giù di catena…
"E se questo è un positivo asintomatico?" "Come facciamo a sapere se gli hanno fatto il tampone?" "Se vado a casa e lo racconto alla moglie mercoledì non mi fa tornare al lavoro"...
Chiamiamo il nostro responsabile, siamo tutti d'accordo… Dopo una decina di minuti arriva e gli diciamo:
- "Adriano, oggi in pausa pranzo Giorgio ha avuto modo di parlare con Massimo… Parlando del più e del meno ha comunicato che adesso sta facendo il volontario nelle ambulanze e che ha trasportato anche pazienti con la polmonite recentemente… Tu lo sapevi?
- Lui risponde "No non lo sapevo, non pensavo nemmeno che stesse continuando il volontariato in questo periodo... Devo riferire la cosa ai miei superiori, poi decideranno loro se metterlo in quarantena o in cassa integrazione a 0 ore" (senza tra l'altro menzionare cosa ne sarebbe stato di noi).
Ora, io sono d'accordo nel tornare al lavoro perché sono il primo a dire che senza stipendio non si arriva a fine mese e si salta per aria… Ma si può essere così menefreghisti e irrispettosi degli altri? Sono queste le cose che mi preoccupano anche per un'eventuale riapertura futura delle attività con ognuno che fa quel cavolo che gli pare e nessuno che controlla.
Nessuno ti impedisce, a prescindere, di fare il volontario nell'ambulanza però cavolo… Parlane almeno con i colleghi e i tuoi superiori che decideranno se le due cose (lavoro e volontariato) sono conciliabili: in caso contrario, sceglierai una delle due cose se ti è possibile.
Evvai, adesso un'altra bella dose di ansia per due settimane se va bene
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