Perché lo diciamo io e te Max?
Credi che abbiamo maggiori competenze, esperienza specifica (intendo, legata agli eventi in corso) e disponibilità di informazioni e dati rispetto a chi deve prendere decisioni in questo momento unico nella storia del Paese e, oserei dire, del pianeta?
Cioè, oltre che santi, poeti, navigatori e commissari tecnici, siamo anche tutti Presidenti del Consiglio, Ministri della Sanità, dell'Economia, Dell'Interno, etc?
Non è per vis polemica che scrivo ciò, ma sono stanco di leggere le critiche di chi, specie in questo momento eccezionale, ha in tasca verità facili da spacciare a destra e manca, stando seduto sul divano. Cioè, non sopporto gli Indivanados, coloro che si indignano con la stessa facilità con la quale spariscono quando bisogna lasciare schermi e tastiere per entrare nella realtà.
Sono la versione digitale degli indivanados che spesso sciorinando una immotivata superiorità morale, credono che l'impegno civile si pratichi con un like, un twitt o sbraitando su fb. Che bisogna avere una soluzione per ogni cosa.
Coloro che conducono - sul loro divano e col telecomando in mano o dietro un pc o uno smartphone - accese battaglie contro tutto e tutti, credendosi migliori degli altri. Cosa possibile, certo, ma tutta da dimostrare.
Chiuso ot, per il quale chiedo scusa al forum e ai moderatori.
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
Come forse ho già detto, mia zia, infermiera psichiatrica da 35 anni (tra l'altro in auto-isolamento al piano sopra di casa mia, perchè venuta a contatto con una paziente con febbre a cui hanno fatto il tampone, vabbè), già preconizzando una possibile richiesta da parte dei suoi superiori di andare a lavorare nell'ospedale centrale di Reggio, il Santa Maria Nuova, ha detto loro che si rifiuta categoricamente proprio perchè non è più abituata a fare il lavoro in corsia in ospedale e che le sue mansioni abituali, di una vita ormai, sono totalmente diverse.
Ha inoltre aggiunto che, se gliel'avessero chiesto seriamente, si sarebbe licenziata all'istante. Chissà perchè non gliel'hanno poi chiesto.
Sicuramente non godono, però è importante sempre capire qual'è il danno maggiore e avere una visione globale.
Non significa per forza anteporre l'economia alla salute, ma neanche della "salute a tutti i costi", quando magari mantenerci "sani" ci fa risparmiare 1000, ma nel contempo ci fa perdere 2000...
Lou soulei nais per tuchi
Giustissimo, infatti il problema sarà proprio capire quando il tenerci tutti "in gabbia" sarà più un problema che una soluzione, proprio alla luce dell'aspetto economico. Personalmente credo che alla luce dei dati attuali, per ora e per almeno le prossime due settimane, i benefici di una parziale riapertura potrebbero venire potenzialmente cancellati in toto da un nuovo eventuale peggioramento con seguente chiusura a fine maggio/inizio giugno, il che significherebbe un ecatombe per tutto quel minimo di turismo o di gite fuori porta che si sarebbero potute fare, se si fosse tenuto chiuso un po' di più.
Giusto il dibattito sul tema, ci mancherebbe, ma non animato dal "riapriamo il prima possibile", perchè quel "prima possibile" lì potrebbe fregarci, così come ci ha fregato il "non chiudiamo tutto subito" all'inizio, sempre per motivazioni economiche.
Non è un atto di accusa nei confronti di nessuno, ci tengo bene a specificare, siamo stati tutti colti in parte di sorpresa perchè non pensavamo che avremmo vissuto davvero una situazione del genere, era solo per fare una sorta di punto della situazione.
Io invece, non sopporto esattamente questo, che é un po quello che dici te, ma riferito alla maggior parte, perché la maggior parte delle persone non é esattamente quella che indichi te, ma questa, io questo leggo in giro sui social (su Facebook sopratutto, motivo per il quale cerco di evitarlo sti giorni.):
Se é offensivo potete togliere, ovviamente é un immagine sarcastica presa dal web.
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Temo che la dicotomia salute / economia sarà un leit motiv sempre piu' lacerante nelle prossime settimane / mesi (spero non anni, perché sono convintoche sarà comunque una piaga che si rimarginerà).
Se si riuscirà a mantenere la barra dritta, ovvero un atteggiamento razionale quanto basta per affrontare le sfide (leggi, la gestione dell' epidemia sopratutto in questa fase senza cure, nè vaccini, ed in cui il virus ha praticamente sorpreso tutti i sistemi sanitari mondiali, mettendoli in gravissima difficoltà) che ci attendono, si potrà pensare di uscirne on le ossa rotte si', ma non fracassate.
Diversamente, qualora comincino a prevalere univocamente spinte/pressioni volte a far prevalere interessi anche ampi, ma pur sempre circoscritti rispetto all' estensione globale del problema,temo che i contraccolpi, come dicevo ieri, saranno pure peggiori dei meri effetti del virus stesso .....
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
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Poi comunque non voglio credere che i medici dei vari ospedali non sappiano come agire in questi casi...non è certo la prima malattia infettiva con cui abbiamo a che fare e in ogni ospedale esiste un apposito reparto per le malattie infettive, quindi...
Per esempio, non credo che se a un paziente viene diagnosticata la tubercolosi la si lascia diffondere in tutto l'ospedale
queste piccole case di cura hanno personale esterno tipo ad es. fisioterapisti, infermieri, medici specialisti che operano in più strutture e magari anche in ospedali.
inoltre alcune figure possono andare a congressi/incontri/meeting (o come li volete chiamare) in cui si incontrano medici di varie parti d'Italia.
Quindi non mi sembra un cosa tanto strana che proprio in queste strutture di piccoli paesi che non possono garantire personale tutto del posto, possano andare incontro a epidemie che arrivano da fuori
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
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