Si vis pacem, para bellum.
Vero jack, concordo.
Pellaccia inglese, ce l'abbiamo resistente
Scherzi a parte, come dicevo prima, ad oggi non ci sono criticità in termini di condizioni che richiedono interventi in terapia intensiva. Messa poco bene sicuramente l'area londinese, ma nel resto del Paese non si registrano situazioni da ospedali in affanno, anzi...
Considera che dalle parti nostre i casi si possono contare (e non parlo delle zone rurali).
Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
Ce ne sono diverse di spiegazioni: la prima è la maggior separazione che c'è in Germania tra la popolazione anziana e quella giovane.
Mentre da noi è ancora abbastanza diffusa la cosa per cui i nonni vivono nella stessa casa dei figli e nipoti o comunque hanno una forte frequentazione con essi, in Germania per esperienza personale ho notato (quando ci andai in Erasmus 2 anni fa) che generalmente i ragazzi vanno fuori di casa ben prima che in Italia o in Spagna (mediamente attorno i 23 anni) e di conseguenza ci sono meno contatti con le persone più anziane di età (il che diminuisce la probabilità di trasmissione a soggetti a rischio maggiore).
Poi come dici tu il fatto della maggior % di persone over 65 in Italia influisce indubbiamente (ma da solo non basta).
Un fatto secondo me molto importante è che da noi, nella Lombardia in primis (regione più colpita), ma anche in Emilia Romagna, fino a pochi giorni fa i tamponi fatti non erano tantissim, anzi li si faceva solo a chi aveva tutti e tre i sintomi (febbre, tosse, raffreddore): in questo modo diverso casi non venivano isolati e curati quando si era ancora in tempo per fare qualcosa.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Mi trovo pienamente d'accordo.
Erano state avanzate anche ipotesi di questo tipo in effetti.
Anche da noi nel Regno Unito a 18 anni sei già fuori casa (e se non lo sei di tuo, ti ci tirano fuori a pedate...).
Casi di figli che vivono con i genitori se ne contano pochissimi (e non sono affatto ben visti...ma questa è un'altra storia...).
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Quello che posso dirti Jack è che l'approccio è questo: dopo i decessi, viene individuata la causa (non coronavirus come causa primaria) e poi se viene effettuato il tampone è c'è positività non si viene conteggiati come "morti da coronavirus".
In modo piuttosto "rigido" si è distinto tra chi è morto solo a causa del Covid e chi come fattore concausa.
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c'è anche la questione college, nonché un attaccamento alla terra molto più relativo che in Italia. Qui soffrono davvero a lasciare le proprie case in tanti, lì è appunto abitudine andare via ad una certa, vuoi per il college, vuoi perché ti metti a lavorare e vai a vivere per i fatti tuoi... anche perché forse gli stipendi lì lo permettono un po' di più.... vivi da solo in Lombardia tutta (che non sia magari la Valchiavenna o in mezzo alle campagne nel Mantovano, ecco) con 1100€ e vedi cosa fai oltre a pagare affitto, bollette e vivere poi c'è la questione degli stage sotto pagati anche per i laureati, mille sgamuffe per farti prendere meno.
c'è da dire anche questo, andare a vivere da solo in Italia economicamente è difficile per il 90% dei giovani unire 25/26 anni, il restante 10% è composto dai più fortunati e dai fidanzati che in due possono permetterselo senza avere l'acqua alla gola (più o meno, anche lì, dipende...)...
PS: non è un caso che anche in Spagna sono più "mammoni" del resto d'Europa, ma anche che in Francia lo siano meno viste le forti politiche sociali e stipendi per i giovani sicuramente più alti (o molte più agevolazioni su prime case, affitti, prime macchine e tutto il resto) di Italia.
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La differenza fra numero ancora piuttosto basso di infetti e circa 2 settimane prima dei contagi diffusi rispetto alla Lombardia si rispecchia in questo. In Lombardia il gran numero dei contagi ha fatto saltare un po, A RAGIONE, e in maniera scoordinata la situazione negli ospedali, ma diciamo che sarebbe stato inevitabile ovunque.
Al Cotugno é anche il livello piuttosto alto della qualità del lavoro che ha fatto la differenza, anche perché con un lag temporale simile altrove ma sopratutto in altri paesi non si sta riuscendo sempre a fare così.
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mmmm, non ho capito ma ok non ho capito il conteggio e non ho capito cosa possa c'entrare con la questione TI il tampone post mortem la TI interviene prima della morte, quindi parliamo di cose diverse. Se è morto per Covid, e se hai le TI non sature, non capisco perché non metterlo in TI prima che morisse... Cioè, in relazione ai morti per Covid intesi proprio come numero, le TI sono un po' vuote... ma è un limite mio anche questo mi sa
Si vis pacem, para bellum.
Dalla Germania, report quotidiano del RKI:
https://www.rki.de/DE/Content/InfAZ/...ublicationFile
L'86% dei morti aveva più di 70 anni.
Ci sono stati 21400 guariti (Cases were considered to have recovered if they hada known symptom onseton or before19/03/2020, were not reportedto have pneumonia or dyspnea, didnot require hospitalisation orhad already been discharged and did not die)
Il 74% dei pazienti ha tra 15 e 59 anni, il 24,7% ha più di 60 anni (nuovo forte aumento).
Dei 18mila ultrasessantenni:
- il 12,7% ha tra 60 e 69 anni
- il 6,1% ha più di 80 anni
- il 5,9% ha tra 70 e 79 anni
E' stato aggiunto il dato delle terapie intensive: 29290 posti in TI totali, di cui occupati attualmente 11500. 9020 posti sono liberi.
I Covid in terapia intensiva sono 2139, di cui 1797 ventilati.
Dei 909 casi chiusi e passati in TI, un terzo (309; 34%) è morto.
La settimana scorsa sono stati fatti 354.521 test, di cui 30mila (8,7%) è risultato positivo.
Venendo al capitolo morti, mi attendo entro la fine del 6 Aprile un totale di 1818 morti, in aumento di +711 da oggi.
Ultima modifica di burian br; 02/04/2020 alle 23:49
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