Io ho un amico a Bruxelles, e mi dice che hanno chiusi ristoranti e scuole, ma la gente gira e pure numerosa senza mascherine e guanti. E nessuno se ne sta a casa. Lui è italiano ed esce solo per andare al supermercato, dove rispettano la distanza ed entrano in maniera contingentata.
In sintesi è come in UK, nella foto mostrata da @Sneg
Che poi, dove vanno se è tutto chiuso?![]()
Io riprendevo semplicemente la notizia di science postata da qualcuno qualche pagina fa, tutto qua.
Sono il primo a dire che bisogna muoversi uno step alla volta, però bisogna anche avere un piano B nel caso in cui il rientro a una sorta di normalità ci impieghi più di qualche mese.
Non è il solito trito e ritrito discorso di non accettare il mondo che cambia, certo che lo si accetta volenti o nolenti, ma si deve scendere a compromessi, e quando i compromessi sono troppo al ribasso poi succedono dei problemi. Il tema della salute mentale al tempo della quarantena credo debba diventare centrale nel dibattito, perchè va bene fare la conta dei dati, statistiche, proiezioni ecc ecc, ma cerchiamo di allargare lo sguardo e capire dove stiamo andando.
Non è nel mio intento il pessimismo cosmico leopardiano, era solo per lanciare il dibattito. Ripeto, nel comitato tecnico scientifico un sacco di medici, virologi, nessuno psicologo. No comment.
Da dire che ci sono anche i segni del regime comunista, che ha fatto scomparire alcuni blogger di Wuhan (nel filmato lo fanno vedere) perchè avevano ripreso le immagini dei malati ammassati negli ospedali e dei medici privi di DPI. Insomma, come in Italia. Tutto il mondo è paese.
E' anche vero che ho notato che si poteva andare a casa di altri, purchè nel medesimo quartiere. Almeno all'inizio.
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