Un bell'articolo dedicato all'impresa del Sud Italia nella lotta contro il Coronavirus, e anche alle sfide che deve affrontare adesso sul lato economico.
Sempre pubblicato sul New York Times:
For Southern Italy, the Coronavirus Becomes a War on 2 Fronts - The New York Times
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
Riporto le parole di Locatelli dette alla conferenza stampa:
Coronavirus, Locatelli fa chiarezza sulla fase 2: "R con zero sceso a 0.5-0.7, scordatevi campi estivi e oratori per bimbi" - Meteo Web
L’ ‘R con zero’, l’indice di contagiosità, è sceso ad una percentuale compresa tra lo 0,5 e lo 0,7. Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di Sanita’ Franco Locatelli in conferenza stampa alla protezione civile. Locatelli ha anche sottolineato che a partire dal 5 aprile, “con la sola eccezione di una giornata, c’è stata una riduzione del numero dei pazienti ricoverati. E dal 3 aprile c’è stata costantemente ogni giorno una riduzione del numero dei pazienti che erano ricoverati in terapia intensiva. Ancora più specificatamente, ricordo che il 3 aprile eravamo a 4.068 casi, oggi siamo 2.267“.
Riaprire le scuole vorrebbe dire riportare l’indice di contagio, l’R con Zero’, ben sopra l’1.
Ha specificato Franco Locatelli sottolineando comunque che si tratta di un suggerimento del Comitato tecnico scientifico e che la “scelta spetta al ministro e al governo”. “La scelta di raccomandare e di mantenere le interruzioni” delle lezioni, ha spiegato, “è stata dettata dal fatto che la riapertura delle scuole in concomitanza con il ripristino delle attività produttive avrebbe comportato l’andare oltre, e non di poco, l’incide di R con zero oltre l’uno”.
“Ci vorranno ancora dei mesi per la commercializzazione dei vaccini. Oggi abbiamo evidenza che per due potenziali vaccini negli Usa, 1 in Inghilterra, 1 in Germania e 1 in Cina, vi è una fase avanzata di sviluppo. Anche qui deve essere detto chiaramente che fase avanzata non vuol dire imminenza di commercializzazione. Importante specificare che questi studi dovranno rispondere a una domanda fondamentale, che analogamente a quanto succede per Sars-Cov2 a oggi non abbiamo risposte certe su quanto dura l’immunita’ protettiva in soggetti che verranno sottoposti a una profilassi vaccinali. E’ importante fare informazione scientifica corretta perché da un lato è rassicurante che grandi gruppi di ricerca nel mondo si impegnano su questo aspetto, dall’altro esistono ancora dei mesi prima di poter pensare alla commercializzazione di questi”.
La data del 4 maggio non è “un liberi tutti” perché “bisogna procedere con gradualità”.
Quanto agli spostamenti fra Regioni “è possibile che qualche piccola eccezione, ad esempio per chi vive ai confini di una Regione e lavora in un’altra vicina, potrà essere considerata se non addirittura consentita”, ha chiarito.
“A nome del comitato tecnico scientifico, tutti noi proprio perché siamo di fatto impegnati a un vincolo di riservatezza riteniamo che eventuali diffusioni in modi e ambiti che non sono quelli dei percorsi dei nostri referenti, cioè il dottor Borrelli e del ministro Speranza, siano quanto meno inopportune. Quanto alle popolazioni a rischio di impatto psicologico sul prolungamento delle misure di distanziamento sociale – ha aggiunto – sia ben chiaro che la scelta di prolungarle o meno vengono sempre valutate e rapportate considerando l’impatto sui bambini e sugli anziani, e in questo senso avrete poi evidenze dalle scelte che il presidente Conte verrà a presentare e a illustrare al Paese, di come questa attenzione sia pagata“.
L’estate può essere “un momento di recupero dell’attivita’ ludico-sportive” per i bambini, “pero’ scordiamoci i campi estivi e scordiamoci gli oratori, questo deve essere chiarissimo. Ho diverse perplessita’ su come si possa garantire il distanziamento dei bambini”.
Ma anche no, scusa.
Se (ovviamente) i diversi ceppi hanno esattamente la stessa virulenza in assenza di cure mirate per singolo ceppo infettarsi con l'1, il 2 o il 3 non cambia assolutamente nulla in termini di evoluzione dell'epidemia.
E per far contento Lapalisse dico anche che è meglio avere 100 casi divisi equamente tra 1, 2 e 3 che non 1000 casi del solo 1.
Sì (forse ), ma non ne colgo il senso pratico.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
A New York è morto l'88% delle persone sottoposte a ventilazione al Northwell Health.
Dati raccapriccianti; in Italia non è affatto così.
Vi riporto un pezzo dell'articolo di ********:
Quasi tutti i pazienti colpiti dal Coronavirus che necessitavano del supporto del ventilatore nelle strutture ricondotte al più grande sistema sanitario nello Stato di New York, il Northwell Health, sono morti: è quanto emerso da uno studio del Consorzio di ricerca del Northwell Health pubblicato sul Journal of American Medical Association, secondo il quale dal 1° marzo al 4 aprile l’88% dei malati sottoposti a ventilazione è morto nei 12 ospedali che fanno capo al Northwell Health.
In totale, il 21% dei pazienti curati presso il Northwell Health è deceduto (553). Tra il 12% di chi aveva bisogno di ventilatori per respirare il tasso di mortalità è salito all’88%. Il tasso era particolarmente alto per i pazienti over 65 con necessità di ventilatori.
Un team di esperti ha esaminato le cartelle cliniche elettroniche di 57mila pazienti da queste è emerso che più della metà, il 57%, soffriva di pressione alta, il 41% era obeso e il 34% aveva il diabete.
Coronavirus, dagli ospedali di New York dati che "fanno paura": morto l'88% dei pazienti sottoposti a ventilazione - Meteo Web
Penso che si riferisse al fatto che se ne entra uno hai un focolaio, se ne entrano 3 hai 3 focolai. Vedendo cosa è riuscito a combinare un unico focolaio è meglio non pensare a cosa poteva succedere se ne fossero arrivati altri, magari al sud o al centro, contemporaneamente al primo. Correggimi se sbaglio @burian br
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Sì, non cambia nulla, ma cambia la velocità con cui evolve l'epidemia che accelera perchè aggiungi altro carburante.
Devi considerare ogni ceppo come un nuovo paziente zero.
Ecco, in Italia abbiamo avuto un solo paziente zero che ha generato tutti i casi che vediamo.
Ma se fosse arrivato un altro ceppo, cioè un altro paziente zero, i casi sarebbero cresciuti molto di più in dipendenza dal momento temporale dell'arrivo.
Ti faccio un altro esempio. Immagina di fondare una città con 5 gruppi familiari. Se queste famiglie restano isolate per 100 anni, il numero di persone che potrà abitare la città aumenterà (facciamo) di 300 persone dopo un secolo.
Se però ad un certo punto, magari al ventesimo anno dalla fondazione, arrivano altri 5, 10, 15 gruppi familiari, al centesimo anno dalla fondazione avrai decisamente più di 300 abitanti.
Ora, immagina che i gruppi familiari siano i pazienti zero di vari ceppi virali e gli abitanti dopo 100 anni il numero di positivi dopo due mesi.
L'inviato di Sky TG24 in USA ha citato uno studio fatto a campione su 3000 persone dello stato di New York per individuare gli anticorpi con esame sierologico.
Indovinate che percentuale di coinvolti tra attivi e chi l'ha avuto?!?
14% generale, 20% nella città di New York......
Non si sfugge, per le zone con molta diffusione tornano i conti con certe percentuali dalle Marche ad oltreoceano.
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