Buona domenica a tutti.
Condivido con voi questo articolo in cui si fà il punto della situazione in due step... Il primo qualche giorno fà (il 28 aprile) mentre il secondo è di oggi.
A che punto siamo? Bollettino Hume sul Covid-19 – Hume Page
Deceduti media casi 25_26_27.jpg
Qua i dati su cui viene elaborato lo studio in questione sono il numero dei morti in relazione ai nuovi contagi… E' vero che c'è uno "shift temporale" in quanto i morti dovrebbero essere il frutto di contagi avvenuti circa 2/3 settimane fa ma alcune regioni evidenziano una situazione più critica di altre, come il Veneto, il Piemonte e la Toscana e anche la Liguria.
Qua, invece, un bollettino settimanale sull'andamento dell'epidemia aggiornato al 1° maggio:
L’Italia e gli altri. Bollettino Hume sul Covid-19 (2deg) – Hume Page
Il problema che qua viene evidenziato è la velocità con cui si scende verso il numero 0 di contagi… E l'Italia è molto più indietro di altri (Germania, Olanda, Belgio, Svezia…), peggio di noi ci sono Svizzera, Usa, Canada, Turchia:
Caduta contagi.jpg
quoto, l'altro ieri ho lavorato per la prima volta, ho commesso almeno 200 errori in 8h, almeno eh. non ci pensi, ti dà fastidio e la sistemi, parli e scende, ti muovi, guanti rotti e non ti accorgi, ti tocchi la faccia perché sudi come un dannato... ci vuole tempo per abituarsi, molto tempo, ma non è possibile che non faccia NIENTE. sicuramente aiuta, aiuterebbe di più se tutti fossero ben FORMATI per utilizzarla e sulle procedure di vestizione e svestizione.
la teoria dice che non devi mai toccarla, solo gli elastici laterali, e se proprio devi farlo ti devi disinfettare le mani prima e dopo averlo fatto. la tieni su, quella chirurgica, per un massimo di 4h, se però ti si inumidisce prima perché stai sudando e facendo sforzo, teoricamente sarebbe da buttare subito e cambiarla.
un macello, insomma, però la riprova sono i supermercati. se il tutto non funzionasse tutte le cassiere lombarde si sarebbero infettate, invece particolari notizie in merito non ne ho viste... purtroppo il caso capita sempre (ed è quello che preoccupa per la riapertura) e lì si tratta di un qualche errore nelle varie procedure di cui sopra, ad esempio mi viene in mente la mia amica farmacista che ha sviluppato sintomi ai primi di aprile, quindi l'ha contratto sicuramente a lockdown ben avviato e lei stessa dice che sicuramente ha fatto qualche errore nella procedura quella volta in cui non avrebbe dovuto. ma il fatto che distanziamento e DPI funzionano, almeno in parte, è dimostrato dal fatto che nessuno dei suoi colleghi si è contagiato nonostante la relativa poca distanza obbligata dagli spazi lavorativi (incroci, aiuti negli spostamenti di materiale ingombrante o pesante, stessi punti di contatto come maniglie, tastiere e via discorrendo).
PS: un'altra cosa su cui si dovrebbe capire di più è la tipologia di mascherina. o TUTTI hanno su mascherine che bloccano il più possibile in uscita, o se anche uno va in giro con una mascherina con la valvola (che non blocca molto in uscita) in mezzo agli altri che hanno la chirurgica (che in entrata blocca quasi niente) non è il massimo della libidine
Si vis pacem, para bellum.
Tre appunti:
1. l'r0 è diminuito in tutta Italia allo stesso modo, persino in Lombardia;
2. fare tanti tamponi, di per sé, non è particolarmente utile; l'importante è farli mirati;
3. bisogna distinguere la gestione emergenziale dalla gestione del dopo. Il Veneto è uscito meglio dall'emergenza rispetto alla Lombardia per lo stesso motivo per cui la Germania ne è uscita meglio rispetto all'Italia, ossia perché i primi focolai erano più piccoli e circoscritti e ciò ha permesso di comprare tempo. Poi le buone capacità gestionali hanno fatto il resto, ma se fosse solo per quello non si spiegherebbe perché il Veneto non abbia numeri migliori del centro-sud o anche solo dell'Alto Adige o del Friuli.
Buona cosa comunque il sistema di sorveglianza, mi auguro che anche altre regioni ne adottino uno simile.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
Nelle Marche 23 positivi e 5 decessi nelle scorse 24 ore.
Dati buoni sul fronte dei tamponi effettuati, con 23 casi di positività su 1.033 (percentuale 2,22%). Direi bene, la situazione è molto migliorata nelle ultime due settimane.
@Fabio68 Non avevo mai dubitato il contrario
Beh questo articolo non fa che confermare quanto avevo detto nei miei precedenti post, ossia che non si è trattato affatto di fortuna come qualcuno qua continua (non si sa poi il perchè) a sostenere.
Il modello veneto di gestione di questa emergenza fonda le sue radici su una sanità regionale solida, efficiente e ben rodata, che si è dimostrata all'altezza anche di affrontare una pandemia come quella che stiamo vivendo.
Ricordo a tutti che il Veneto è collegatissimo con la Lombardia, per cui non c'è motivo che si sia trattata di mere questioni di fortune\sfortune.
Ultima modifica di Andreas94; 02/05/2020 alle 11:01
Assolutamente. L'indice R però è calato in tutte le regioni, anche e più del Veneto, mi sembra veramente fuorviante come informazione nell'articolo. Per il resto sono d'accordo
Questo al 24 aprile
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Ultima modifica di IMade...; 02/05/2020 alle 11:09
Nel report del 27 aprile dell'ISS c'è la stima attuale dell'indice di riproduzione del virus
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L'indice R0 è probabilmente frutto di dinamiche molto complesse, che cambiano di Regione in Regione.
Cambiando argomento, ieri sera ho potuto guardarmi in tv il film completo "Contagion", e trovo davvero incredibile quante analogie ci sia con la realtá attuale (è un film del 2011). Sono andato a leggermi le interviste del regista ed ha spiegato quanto abbia avuto il sostegno di esperti che hanno aiutato a realizzare il film nel modo più scientifico possibile (non fanta-scientifico o mero spettacolo).
Gli stessi attori principali hanno di recente rilasciato video in cui spiegano quanto abbiano imparato dal film, dando consigli utili alla popolazione.
L'attrice Kate Winslet, nel film una dottoressa che indagava alla ricerca dei contatti iniziali del contagio, ha detto una cosa che mi ha colpito moltissimo: durante la realizzazione del film gli esperti virologi avavano detto che il problema non era capire il come tutto ciò si potesse realizzare nella realtà, ma il quando. Si trattava solo di una questione di tempo. E difatti è stato proprio così!
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