Qui dalle mie zone intanto arriva un'ottima notizia, da oggi 4 Maggio 2020 negli ospedali di Asiago e Bassano del Grappa (ULSS 7 Pedemontana), non ci sono più pazienti Covid19 ricoverati
Altri dimessi dai reparti: a Bassano e Asiago non ci sono piu pazienti Covid
Una buona notizia: i tamponi effettuati nell’RSA dove si sono avute 4 persone positive sono risultati tutti negativi, e le 4 infermiere ora sono isolate e dormono nella struttura. Sono asintomatiche.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ne riparliamo tra un mese.
Sembra improvvisamente che è impossibile trasmettere un virus su luoghi di lavoro, scuole, asili, in bar e ristoranti o incontrando amici o familiari o fidanzati.
Se così fosse, mi domando come abbia fatto a diffondersi in tutto il mondo.
E' evidente che le mascherine non bastano per nulla, e che tra amici, familiari e fidanzati il distanziamento sociale è una presa per i fondelli.
Quindi è solo questione di tempo prima che torniamo alla situazione di Febbraio e Marzo da qualche parte...
Io queste previsioni in stile Cassandra non le ho mai condivise perché non sono basate su nulla (se non su mere assunzioni non provate).
Bisognerebbe che mi si spieghi come è possibile allora che in quegli Stati europei che hanno riaperto diverse cose, molto più di noi, NON si è verificato alcun nuovo aumento di contagi.
Ma tant'è, leggendo in giro vedo che hanno tutti la sfera di cristallo...per cui siccome io non ce l'ho e mi infastidisce leggere il terrorismo psicologico dopo un po' eviterò adeguatamente di toccare l'argomento virus nei prossimi giorni.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Aspè, forse è parso diversamente da come intendessi...
Con "ne riparliamo tra un mese" intendevo dire che tra un mese potremo stilare conclusioni , non lanciavo profezie
Mi domando però sul serio, a questo punto, come abbia fatto il virus a propagarsi visto che si sta escludendo (non capisco però in base a cosa...) che i contagi possano avvenire in quei luoghi o con amici e fidanzati. Questo sì.
Circa gli altri stati europei: è presto anche per loro ancora. R0 con bar e ristoranti chiusi è ben sotto i livelli pre-pandemia, quindi comunque per vedere risultati serviranno più di 3 settimane.
Impossibile no, ma con le dovute precauzioni (distanze e mascherine) nei luoghi pubblici (luoghi di lavoro, negozi, ecc) le possibilità di contagio sono decisamente più basse. Il problema è la riunione dei nuclei familiari, quello è il vero problema.
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Per me è una questione di considerare tutti i fattori in gioco in modo da ottenere una soluzione pragmatica buona per tutti.
I vari “prima l’economia”, “prima la salute” o il sempreverde “prima l’ambiente” non sono punti di vista che ritengo adeguati a risolvere i problemi perché ne considerano sono una parte (quella che fa comodo sul momento, detta per intenderci) e automaticamente implicano tutta una serie di conseguenze deleterie.
In questa situazione non possiamo eccedere di ottimismo, ma nemmeno di pessimismo o peggio farci prendere dalla paura e dall’emotivitá.
La lucidità e la razionalità vengono prima (quelle sì che non danneggiano nessuno).
Questo per me sta alla base di ogni discorso.
Nel caso specifico, @burian br, la constatazione che avevo fatto a proposito dei lockdown soft che hanno comunque portato in certi contesti risultati ottimi, indicando che non è necessario per forza passare dai modi duri (dipende la partenza), nasceva da un “vedremo tra un mese” che si faceva a marzo, perché dobbiamo pur dire che certe cose sono andate molto meglio dell’ipotizzato.
Anche un eccesso di prudenza non è una via sempre adatta quando si parla della quotidianità delle persone, e c’è pure il rischio di creare psicosi. Bisogna avere la capacità di decidere e pure assumersi rischi.
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