E' bassa nei giovani e sani under 50.
Ma non lo è affatto in chi ha patologie di base (e sono in tanti anche tra i giovani) e in chi ha più di 50 anni.
Alla fine, lo si capisce anche dai dati dell'Infografica ISS.
https://www.epicentro.iss.it/coronav...ggio%20ITA.pdf
Ad esempio sotto i 40 anni sono morte in tutta Italia solo 62 persone.
Considerando che il virus avrà causato almeno 1,3 milioni di malati in Italia (stima prudenziale, potrebbe essere di più, io mi oriento a 1,5 milioni), e considerando che in Italia la popolazione sotto i 40 anni costituisce il 40% del totale, possiamo assumere che il 40% dei contagiati totali aveva meno di 40 anni.
Ergo, usando la stima di 1,3 milioni, si ottiene un numero di positivi sotto i 40 anni di 520mila.
Appena 62 morti costituiscono (se fossero tutti sani, cosa non vera, quindi la stima andrebbe ulteriormente al ribasso) lo 0,01% del campione di under 40.
La stima come ho detto andrebbe ulteriormente rivista al ribasso, perchè almeno la metà di quei 62 morti aveva patologie di base, quindi scenderebbe a 0,005%, e ci potrebbe essere un ulteriroe stima al ribasso considerando che il vero numero di infettati in Italia potrebbe essere anche 1,5-2 milioni di persone.
Ultima modifica di burian br; 05/05/2020 alle 15:54
Attenzione in Arabia Saudita: 1500 nuovi casi con soli 11.000 tamponi.
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
Sì, non basta come test, e statisticamente è irrilevante (hanno estratto le loro conclusioni solo su 33 pazienti positivi agli anticorpi, troppo pochi).
Ma resta il concetto di fondo. Rileggi il mio intervento di prima, l'ho integrato con i dati italiani, e il tasso di mortalità nei sani under 40 esce attorno allo 0,005%. Ovvero 1 caso ogni 50mila.
Non devi confondere però questo dato (praticamente impossibilità di morire se sei sano e under 50) con il fatto che questa patologia negli anziani anche sani porta a morte in una percentuale cospicua di casi.
E' una delle patologie più squilibrate in termini di mortalità della storia della medicina. Si passa da rischio zero nei giovani e sani, a un rischio di morte di un caso ogni 4 negli ultranovantenni.
Il dato tedesco balla moltissimo, nella metodologia hanno scritto che usano il numero di casi per data di inizio sintomi ma non credo facciano correzioni per il numero di tamponi fatti (nella metodologia non c'è niente in merito) e quindi il numero risulta distorto, ad esempio con un picco assurdo oltre 3 quando hanno aumentato i tamponi a marzo. Quando è aumentato per 2-3 giorni la settimana scorsa e poi è tornato subito giù era chiaramente una oscillazione spuria.
Il dato danese invece è molto pulito, secondo me lo calcolano con una metodologia più robusta. Dieci giorni di rialzo proprio in coincidenza della riapertura sono una evidenza statistica piuttosto forte.
Se è calcolato correttamente dovrebbe comportarsi esattamente così, visto che si calcola una data presunta di contagio in base alla data di inizio sintomi una variazione improvvisa di Rt dovrebbe rientrare come un graduale rialzo e poi una stabilizzazione attorno al nuovo valore.
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