Il problema principale è proprio il nowcasting, che in teoria servirebbe per ridurre le fluttuazioni dei dati ma in realtà balla paurosamente, a mio avviso perché che utilizza una media mobile a 4 giorni anziché a 7 come sarebbe logico. In teoria dovrebbe servire a integrare i dati incompleti dei giorni più recenti, in pratica ha tirato fuori diverse volte valori implausibili.
Secondo me succede perché si ritrovano nel fine settimana il nowcasting che utilizza solo i dati dei giorni con maggior numero di tamponi, mentre a inizio settimana tendono ad avere l'effetto opposto perché incorporano i dati del fine settimana. Vediamo se come al solito torna giù nei prossimi giorni.
Dipende anche dal tipo di attività:
Ad esempio:
Un 'autofficina meccanica di riparazioni auto, e ne conosco uno: lui, 54enne, e 2 figli grandi: come fanno a lavorare da casa?
Un panettiere lavora da casa?
Invece nella grande industria penso sia più facile: hai 50 impiegati in ufficio (con mansioni da ufficio): 25 da casa e 25 in ufficio...
Capisco il tuo discorso e lo condivido.
Però non tutte le realtà hanno concepito lo smart working (tenendo per buono l'over 55/60 ancora in fase lavorativa) per lasciare le persone più sensibili alla patologia a casa.
E questo augurandomi che chiunque è "confinato" allo smart working sappia: 1) utilizzare un computer e i software lavorativi come Dio comanda, 2) che connessione e qualità del segnale per il lavoro siano ottimali. Già dove abito io ci sarebbe da parlare un po' a riguardo.
...per quanto concerne le cure del Covid19, da oggi in Veneto nasce la Banca del plasma, e a tutti i guariti da parte delle ULSS venete da oggi verranno spedite delle lettere per invitare le persone appunto a fare delle donazioni.
Interessante seguire gli sviluppi in merito
lui sta a casa e i due figli grandi no, nel caso. non vedo il problema, visto che comunque la riduzione del lavoro in caso di lockdown anche solo parziale è certa, soprattutto per un meccanico.
quello di una mia collega era talmente disperato che per per una banale riparazione dopo un lieve tamponamento (quindi tutta roba di assicurazioni) è andato a casa sua personalmente a ritirare la macchina, gliel'ha sistemata, lavata e riportata perché, testuali parole:"non avevo niente da fare"
anche lì, il panettiere di 60 anni sta a casa, magari in cassa int., i più giovani lavorano.
se c'è una azienda su 1000 che non ha almeno la metà dei dipendenti sotto ai 50 anni ce ne faremo una ragione (bell'azienda ), ma per tutte le altre penso si possa fare.
ripeto, andare piano in pochi è sempre meglio che stare fermi tutti. sarà magari anche solo un palliativo (anche se ne dubito, sotto ai 60 anni sono in tanti che lavorano eh, mica 3 gatti), però... qui si dice: mej che nient l'è mej piutost
Si vis pacem, para bellum.
Dal canto mio invece credo di aver detto, appena si stava "chiudendo" la Lombardia, che forse era meglio già chiudere tutto per 15gg fin da subito.
Non che con questo dico di aver dato "la soluzione" fin dall'inizio e abbia bisogno di consenso...è solo perché ricordo di averlo subito pensato, mi immaginavo che già col progresso dei numeri dei primi 4/5gg la cosa fosse già ben più ampia.
Se ho tempo vado a ricercare qualche mio post giusto per rendermene conto personalmente..
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
sì ok, ma stiamo sempre a guardare le minoranze però. dobbiamo ragionare per forza per grandi numeri, almeno inizialmente. qui TUTTE le aziende che potevano implementare lo smart working lo hanno fatto (giusto per dire, era roba inesistente anche in Ferrari fino a due mesi fa, ho due ex compagni del liceo adesso ing meccanici che ci lavorano, di punto in bianco si riescono a progettare macchine da casa magari al disegnatore una volta ogni tot occorre andare sul posto per vedere lo sviluppo, ma una volta al mese è meglio che tutti i giorni).
diciamo che è il momento di farlo, se la tua segretaria usava il computer ed il telefono al lavoro, li sa usare anche a casa, per dire.
è la produzione il problema, ma è anche il minore dei problemi. chi lavora negli uffici può farlo da casa con appunto qualche sopralluogo ogni tanto, gli operai lavorano su turni più spalmati, la produzione magari non andrà al 100%, ma appunto, va.
a grandi linee, con un confinamento per età, la cosa può funzionare. e nel frattempo i giovani che vanno in giro possono portare il necessario ai parenti anziani senza problemi, con le solite misure di prevenzione che conosciamo. si riduce anche di molto la richiesta di volontari come durante il lockdown più totale.
e se proprio vogliamo fare grandi ragionamenti, gli under 50 si infettano piano piano, poco alla volta, e fungono da barriera, alias immunizzazione di gregge senza danni dell'ordine di grandezza del danno che stiamo vivendo...
Si vis pacem, para bellum.
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