Originariamente Scritto da
darksnow
Vorrei prendere spunto da questo ragionamento molto interessante e provare a dare una approssimazione più accurata della mortalità. Proverei a risalire al totale delle persone passate in TI a Bergamo e assumere che anche tutti i presunti morti di COVID ne abbiano avuto bisogno nell'acme della malattia, ma siano però morti senza ricevere cure.
Bisognerebbe poi ottenere una percentuale più veritiera possibile delle persone che richiedono cure intensive sul totale degli infetti, risalire così al numero totale di contagiati e dare una stima della mortalità, magari imponendo pure il profilo della popolazione bergamasca per età. Tutto ciò, attenzione, avendo dati accurati che non so se possiamo ottenere facilmente.
Una semplice dimostrazione di ciò che volevo dire:
Ipotizziamo 15 000 persone passate per le TI della città lombarda e appunto i 3000 morti non confermati, quindi almeno altre 15 000 persone che ne avrebbero avuto bisogno (supponendo una letalità in TI, se curati con largo anticipo, del 20%). Otterremmo così 30 000 persone malate gravi di COVID in provincia, che applicando una percentuale di TI verosimile del 10% porterebbero a 300 000 contagi totali.
Con questo ragionamento potremmo risalire a una letalità INDICATIVAMENTE del 2% con un SS quasi al collasso, quindi sicuramente molto minore in condizioni di cure tempestive.
Ora, qualcuno più informato di me potrebbe sostituire i miei dati del tutto empirici e campati per aria con numeri più veritieri, magari calcolando anche i vari "delta" nei dati?
O l'errore relativo di base delle % di TI é tanto grande da vanificare tutto questo scervellarsi?
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