Grazie, me li leggerò con calma appena posso
Intanto lettera dalla Regione all'ISS, che dice quello che sul forum ripetiamo da giorni.
Coronavirus, dalla Regione Umbria una lettera all'Iss: "Cambiate quel parametro, e sbagliato" - Corriere dell'Umbria
La distribuzione nel Brasile sembrerebbe smentire la tesi per cui caldo e l'umidità indeboliscono il virus. In generale, a livello mondiale, considerato i morti per milione, sembrerebbe una tesi plausibile, ma in Brasile si è diffuso soprattutto nella foresta equatoriale! Prima di trarre conclusioni occorrerebbe però valutare anche se le popolazioni indigene siano particolarmente indifese verso questo virus.
Un'altra stranezza è che nell'Africa sub-sahariana si sia diffuso pochissimo. A parte i dati ufficiali, da prendere con le pinze, non si hanno notizie di un eccesso di morti o malati fra la popolazione. Non possiamo dire che dipende solamente dal fatto che non ci siano rilevazioni attendibili, perchè si sarebbe comunque notato (io per lavoro parlo spesso con persone nella repubblica del Congo e mi confermano che non hanno notato niente e un'epidemia sarebbe stata facilmente identificabile, anche dal semplice controllo delle assenze sul posto di lavoro). In questo caso sicuramente incide l'età media della popolazione. Volendo trovare una spiegazione nella genetica, risulterebbe difficile però spiegare perchè in USA sono stati soprattutto i neri ad ammalarsi (forse lo stato di salute dei neri americani è peggiore di quello dei neri africani?).
Come al solito, ancora troppe cose da capire. Al momento possiamo solo stare attenti e monitorare.
il periodo caldo favorisce semplicemente una minor concentrazione delle persone in luoghi chiusi oltre a portare le temperature medie più distanti dal livello di riproduzionde ideale, ma questo non significa che sia un fattore in grado di fare la differenza
e poi non c'è certo solo il brasile
india
messico
pakistan
qatar
singapore
bangladesh
arabia saudita
come è sempre stato detto dall'inizio, con questo virus dovremo conviverci a lungo, l'importante sarà saperlo gestire.
Bene, questi mesi ci hanno dato molta esperienza a riguardo, gli ospedali ormai sono vuoti, i nuovi contagiati sono prossimi allo zero, in caso di eventuali nuovi focolai vengono subito bloccati/tracciati.
Spero che non si vada oltre al prossimo weekend per far tornare tutto alla normalità.
E non venitemi a dire di ritorno, picco, etc.
Perchè ormai i dati di tutta Europa dimostrano il contrario.
E ben vengano anche le orde di vichingi, teutonici e compagnia bella a riempire le nostre spiagge ed i nostri monti e a far ripartire la nostra sempre più disastrata economia, ormai è palese come sia l'uomo ora a condurre la partita, non più (per fortuna) il virus.
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
Non c'è dubbio: la nostra Regione è pericolosissima.
Ecco i dati ufficiali aggiornati alle ore 8 di venerdì 22 maggio: complessivamente 1.429 persone (invariato) in Umbria sono risultate positive al virus Covid-19, gli attualmente positivi sono 71(-5). I guariti sono 1284 (+5); risultano 15 clinicamente guariti (invariato); i deceduti sono 74 (invariato). Dei pazienti positivi attualmente sono ricoverati in 18 (-1); di questi 2 (invariato) sono in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 489 (-10), sempre alla stessa data risultano 21.629 (+387) persone uscite dall’isolamento. Nel complesso, entro le ore 8 del 22 maggio, sono stati effettuati 61.679 tamponi (+1225).
Ti metto sotto le morti per milioni in tutti i paesi da te citati. Si parla di almeno un ordine di grandezza in meno rispetto ai paesi con climi temperati (tranne in parte per il Brasile, e in particolare l'Amazzonia, che è appunto l'eccezione). Ribadisco che ancora non è chiara la relazione, ma al momento nei paesi caldi ha fatto molti meno danni.
io sto parlando di capacità di diffusione
non di mortalità
dati fortemente condizionati in primis dalla componente demografica e già su questo non c'è paragone tra le nazioni più interessate del vecchio continente e queste
in messico comunque la letalità è molto alta
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