Originariamente Scritto da
Lou_Vall
E' anche un discorso di densità abitativa.
Qui siamo in 7.000 in tutta una valle lunga 60km, se ci sparpagliamo nei vari bar non potremmo fare assembramento neanche lo volessimo.
Se abiti in una città è per forza diverso, c'è poco da fare.
Trovo solo ridicolo aprire bar, negozi & co e poi gridare "all'assembramento" nelle grandi città. Nel senso... cosa puoi aspettarti? E'
ovvio che ci sia un minimo di assembramento, non ci abitano mica 100/150 persone in ogni quartiere. Chiaro, poi ci sono i comportamenti palesemente scorretti (tipo in 5 uno addosso all'altro), e sono da condannare e da sanzionare, e ci mancherebbe, ma non si può additare le persone che vanno al bar come dei pazzi o dei criminali. Scusate, abbiamo aperto i bar per chi, per lo Spirito Santo? Poi non so come sia da voi, qui (ma in generale al Nord) l'aperitivo e la bevuta in compagnia è la primissima cosa che si fa quando ci si vede e pressochè l'unica occasione in cui si sta insieme. Sarà usanza, sarà costume, resta il fatto che come i bar sono aperti la gente ci va subito, al volo
Per questo dico, decidiamoci: si può andare al bar? Sì? E allora tutti possono andare, stop, finita la storia. Abbiamo ancora un livello di contagi che non ce lo permette? E allora non andavano aperti, fine. Non si può aprire le attività e poi criminalizzare le persone che ne usufruiscono, è ridicolo oltre che del tutto insensato. Forse non ci si fa caso, ma ogni singola attività praticamente è assembramento, qualcosa più qualcosa meno, ma alla fine è così. Nel bar del mio paese sarà un assembramento di 10 persone, nel bar di un quartiere di Milano sarà di 50-100 persone, per forza.
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