Il problema è che lui parte dall'assunzione che il virus sia arrivato a inizio Gennaio. E lo dà per scontato.
Ma se ribaltasse la questione, potrebbe addurre questo "mistero" a prova che forse ha retrodatato eccessivamente le sue conclusioni sull'introduzione del virus a Vò.
Al momento noi sappiamo che un virus del genere, lasciato libero di circolare, ha un R0 almeno di 2-2,5. Quindi in un mese ti fa già almeno 3000 casi. Ovvero tutti gli abitanti di Vò.
A me l'ipotesi di Crisanti non sembra sensata per questo motivo, il tasso di contagiosità senza alcun freno dato dal distanziamento lascerebbe supporre, se l'epidemia fosse iniziata all'Epifania, numeri mostruosi.
Ovviamente Crisanti, uno dei maestri della gestione veneta, resterà sempre tra i primi fino a clamorosa cialtronata contraria.
Ed è vero che ne sappiamo ancora poco, ma non siamo più totalmente all'oscuro.
Quale sia la velocità di propagazione più o meno lo si sa. Così come è ovvio che passare dal primo caso ad un numero "concretamente rilevabile" richieda più tempo che passare da 10000 a 20000 (visto che quando arrivi a 10000 stai già ponendo in atto parecchie misure di controllo).
E comunque tra prima e seconda settimana di gennaio, parole di Crisanti, non vuol dire "indietro di mesi". Perchè non è che l'Rt nella stessa zona dove vivono le stesse persone nello stesso numero cambi chissà quanto per lo stesso virus. Parlare di "mesi prima" con i numeri che abbiamo a disposizione, non solo noi, non ha senso. Manco in Cina sono riusciti ad andare "indietro di mesi".
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
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In ogni caso, per non scrivere eccessivamente della questione, faccio presente che il 5% degli abitanti di Vò è stato rilevato positivo solo mesi dopo, quindi non è escludibile che molti contagi siano verificatisi in tempi post-lockdown di Marzo.
Inoltre il 5% di positivi, in una cittadina come Vò, si raggiunge presto, visto che corrisponde a sole 150 persone circa.
Va da sè che matematicamente è più facile raggiungere un 5% in una cittadina così piccola che non a Milano, dove il virus avrebbe bisogno di infettare 50mila persone.
Le tue sono provocazioni, chiedo al @Moderatore di intervenire a questo punto, perchè io quello che ho riportato era un articolo, e non si possono accettare continue interpretazioni e provocazioni senza senso
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