Pagina 4428 di 12353 PrimaPrima ... 342839284328437844184426442744284429443044384478452849285428 ... UltimaUltima
Risultati da 44,271 a 44,280 di 123529

Discussione: Nuovo Virus Cinese

  1. #44271
    Vento forte L'avatar di nevearoma
    Data Registrazione
    14/10/09
    Località
    NYC
    Messaggi
    3,209
    Menzionato
    145 Post(s)

    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Nel frattempo 16 nuovi casi nel Lazio, di cui la metà riferiti al focolaio del San Raffaele. In provincia di Roma sono 12 di cui la metà riferita al focolaio.

    Al Policlinico concluse le indagini, non ci sono apparentemente nuovi positivi dopo quelli trovati ieri.
    "In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."

  2. #44272
    Banned
    Data Registrazione
    25/08/18
    Località
    Breganse\Breganze (VI) Veneto
    Età
    29
    Messaggi
    269
    Menzionato
    17 Post(s)

    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da Simotgl Visualizza Messaggio
    Oh finalmente come dici te "l'abbiamo ammesso", che bello...sei felice adesso?!?!?

    VENETO caput mundi!!!

    E' palese a tutti ed è sempre stato detto che il Veneto stava facendo più che bene e che fare così tanti tamponi avrebbe portato enormi benefici.
    Tant'è che il primo posto fuori regione dove sarei andato in vacanza (sarei perché ho dovuto disdire per altri motivi) era in Veneto, figurati se non ritengo positiva la situazione fin dall'inizio.

    Però, perché scrivi sempre in un modo che irrita, a prescindere dal contenuto, affermi sempre qualsiasi cosa in modo categorico, dici che "facciamo fatica ad ammettere che.." quindi solo tu hai la verità provata di tutto e sai tutto.
    Complimenti, bel modo di porsi tra gli altri.

    Per esempio il Gimbe non dice che il Veneto non ha fatto quei tamponi, si vede solo dal grafico, ma è sottinteso che li aveva già fatti prima a man bassa e un calo in quella regione non viene infatti giudicato negativo.
    Assolutamente no, tant'è che molti definivano strenuamente quella del Veneto solo questione di "fortuna", venendo poi puntualmente smentiti dai fatti e dalla realtá

    Aggiungo che non affermo nulla di categorico, sono tue libere interpretazioni, non scrivo se non per informare e portare i fatti, quelli veri, che riguardano la mia Regione e sì, se serve la difendo perché è giusto di fronte ad affermazioni ed insinuazioni false

    Detto questo e tornando IT, ottime notizie sul fronte del turismo perchè gli accordi e i dialoghi bilaterali fra Veneto ed Austria si son rivelati molto proficui e giá da parecchie settimane molti turisti austriaci stan affollando le località venete

  3. #44273
    Vento forte L'avatar di ale97
    Data Registrazione
    08/11/19
    Località
    Arbus (SU) 370 m/ Torino
    Età
    26
    Messaggi
    3,978
    Menzionato
    84 Post(s)

    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Ho cercato "codare" e in sardo significa scopare
    comunque vuol dire "fott*to" inteso come sinonimo di "fregato" letteralmente

  4. #44274
    Uragano L'avatar di burian br
    Data Registrazione
    06/01/17
    Località
    Brindisi
    Età
    29
    Messaggi
    23,160
    Menzionato
    971 Post(s)

    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Si discute da mesi sulle modalità con le quali l'infezione viene trasmessa. Ma qualche punto "semi-fermo" per risolvere la questione finalmente pare stia emergendo.

    Ieri sera mi è capitato tra le mani questo splendido articolo del (sempre ottimo) Financial Times:

    How to avoid the virus as the world reopens | Free to read | Financial Times

    E' una sorta di riepilogo su quel che la scienza sa circa le modalità con cui avviene il contagio per Covid, anche se non vengono presi in esame tutti i possibili fattori che potrebbero essere coinvolti.

    Il primo punto toccato è la questione "contagi all'aperto vs contagi al chiuso".
    Viene citato uno studio giapponese (Nishiura et al, 2020) che ha tracciato i contatti di 110 persone con Covid-19 registrando dove il virus potrebbe essere passato dall'infettato alla nuova ignara vittima.
    Sono stati divisi così in due gruppi:

    1. chi ha avuto contatti solo all'aperto (outdoors): 88 casi su 110
    2. chi ha avuto contatti solo all'interno (indoors): 22 casi su 110


    Ebbene: di chi ha avuto contatti all'aperto, solo in 11 su 88 hanno trasmesso l'infezione.
    Invece di chi ha avuto contatti al chiuso, ben in 16 su 22 hanno trasmesso l'infezione.

    Screenshot_2020-06-11 How to avoid the virus as the world reopens Free to read.png

    Possiamo derivarne che il 12,5% dei contatti all'aperto ha prodotto un contagio, contro l'abnormemente superiore quota del 73% all'interno di ambienti chiusi.
    Al di là delle percentuali (che andrebbero depurate dalla quota di asintomatici: alla fine infatti su 110 positivi, solo in 27 hanno trasmesso l'infezione, che sia all'aperto o al chiuso, e non sappiamo quanti degli altri 83 non avrebbero mai trasmesso l'infezione), è possibile affermare che il rischio di una trasmissione tra le quattro mura è decisamente maggiore che all'aperto. Circa 6 volte maggiore, nello specifico, stando a questo studio (73:12,5= 5,84 ~ 6).

    Per cui, il 59% (16 su 27) delle infezioni secondarie sarebbe accaduto al chiuso benchè solo il 20% abbia interagito con altri in edifici.


    Un altro aspetto che conosciamo è che ovviamente il rischio di infezione aumenta non solo se si è nello stesso ambiente in cui c'è una persona infetta (indipendentemente che questa persona sia, come noi, al chiuso o all'aperto), ma anche in relazione alla prossimità spaziale e al tempo di esposizione.
    La prossimità spaziale è il parametro su cui si fonda il distanziamento sociale: se si è troppo vicini, le droplets cariche di particelle virali possono essere inspirate dalla persona sana, e questa probabilità è inversamente proporzionale alla distanza: più aumenta quest'ultima, più diminuisce la probabilità.
    Ma non basta la prossimità spaziale, ma serve anche che il tempo in cui ci si è esposti sia sufficiente.
    Si fa l'esempio dei runner o dei ciclisti: se anche un ciclista dovesse essere infetto, e passarti a meno di 1 m di distanza all'aperto, difficilmente ti contagerei (benchè la probabilità non sia zero) perchè le droplets emesse dal ciclista o dal corridore (tra l'altro in dose maggiore perchè il respiro è più profondo e voluminoso) non hanno molto tempo per essere inspirate se la persona sana è in veloce transito.

    Il rapporto prossimità spaziale/rischio, e tempo di esposizione/rischio, è ben condensato in questo studio citato dall'articolo (Shen et al, 2020; integrato con dati da Danis et al da un cluster sulle Alpi francesi):

    Screenshot_2020-06-11 How to avoid the virus as the world reopens Free to read(1).png

    Si vede come il rischio è massimo in casa e nei mezzi pubblici. Il 14% dei contagi sarebbe avvenuto nelle abitazioni, e il 12% nei mezzi pubblici.
    La diffusione nei mezzi pubblici di trasporto è in realtà fortemente dipendente e correlato alla presenza sul mezzo di eventuali super-diffusori. Basta che non ci siano infatti perchè (emerge dallo studio) il rischio diventi 1/6! Infatti solo il 2% dei contagi è avvenuto in mezzi pubblici in assenza di super-diffusori, contro il 12%, appunto, nel caso in cui ci fosse un super-diffusore. Argomento, questo del super-diffusore, su cui torneremo a breve.

    Alto il rischio nei ristoranti, e nei bar, a ulteriore dimostrazione dell'importanza di assumere misure di controllo. Il 7-8% dei contagi è avvenuto nei ristoranti, una percentuale quasi 4 volte superiore a quella dei luoghi di lavoro o degli ospedali (in quest'ultimo caso credo sia però per semplice questione di probabilità: è ovvio che il numero di contagiati, in senso assoluto, sia superiore nei bar che non in ospedale, dato che un bar è frequentato da moltissime persone in più che un ospedale!)

    Sempre da Shen et al, si è trovato che nei luoghi di lavoro il 50% dei contatti avvenuti si è poi contagiato. Questo in 3 giorni.
    Nel bus in 100 minuti di condivisione di spazi se ne sono infettati il 34%!
    In un tempio, in 150 minuti di condivisione di spazi, solo il 3% (e solo perchè erano molto ravvicinati al caso primario).

    Screenshot_2020-06-11 How to avoid the virus as the world reopens Free to read(2).png

    Ultimo aspetto che tocca il Financial Times: il numero di persone, tra i contagiati, che realmente infettano.
    Colpisce che in proposito due studi indipendenti giungano a conclusioni pressocchè sovrapponibili: l'80% dei contagi è causato da appena il 20% di positivi, e non solo, ben il 65-70% dei positivi NON contagerebbe nessuno!
    Gli studi sono stati condotti sui dati di Hong Kong (studio retrospettivo: Adam et al) e su 391 positivi e i loro 1236 contatti a Shenzen, Cina (Qifang et al):

    Screenshot_2020-06-11 How to avoid the virus as the world reopens Free to read(3).png


    Davvero notevole.

  5. #44275
    Uragano
    Data Registrazione
    21/07/04
    Località
    nowhere
    Messaggi
    20,577
    Menzionato
    13 Post(s)

    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    BOLLETTINO 11/06/2020 TOSCANA

    TAMPONI 283.638(+3.147)
    CASI TOTALI 10.158(+10)
    ATTUALMENTE POSITIVI 521(-18)
    DECEDUTI 1.079(+1)
    DIMESSI/GUARITI 8.558(+27)
    RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA 15

    Probabilmente oggi registreremo un incremento dei nuovi casi. Finora siamo a +13 rispetto a ieri per le regioni che hanno già aggiornato.
    Forse fin qui meno decessi

    "We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.

  6. #44276
    Vento forte L'avatar di nevearoma
    Data Registrazione
    14/10/09
    Località
    NYC
    Messaggi
    3,209
    Menzionato
    145 Post(s)

    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Si discute da mesi sulle modalità con le quali l'infezione viene trasmessa. Ma qualche punto "semi-fermo" per risolvere la questione finalmente pare stia emergendo.
    Questi studi sono ottimi perché mostrano come evitare un lockdown generalizzato in caso di future ondate e come agire in maniera puntuale e "intelligente" per limitare al massimo i contagi mantenendo quanto più movimento possibile.

    E si arriva a ciò che ho sempre creduto: che impedire alla gente di farsi una passeggiata non ha mai senso e anzi in caso di un nuovo picco acuto sarebbe probabilmente meglio invitare le persone a stare all'aria aperta (possibilmente a distanza), specialmente se si hanno anziani in casa.
    "In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."

  7. #44277
    Uragano
    Data Registrazione
    21/07/04
    Località
    nowhere
    Messaggi
    20,577
    Menzionato
    13 Post(s)

    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Si discute da mesi sulle modalità con le quali l'infezione viene trasmessa. Ma qualche punto "semi-fermo" per risolvere la questione finalmente pare stia emergendo.

    Ieri sera mi è capitato tra le mani questo splendido articolo del (sempre ottimo) Financial Times:

    How to avoid the virus as the world reopens | Free to read | Financial Times

    E' una sorta di riepilogo su quel che la scienza sa circa le modalità con cui avviene il contagio per Covid, anche se non vengono presi in esame tutti i possibili fattori che potrebbero essere coinvolti.

    Il primo punto toccato è la questione "contagi all'aperto vs contagi al chiuso".
    Viene citato uno studio giapponese (Nishiura et al, 2020) che ha tracciato i contatti di 110 persone con Covid-19 registrando dove il virus potrebbe essere passato dall'infettato alla nuova ignara vittima.
    Sono stati divisi così in due gruppi:

    1. chi ha avuto contatti solo all'aperto (outdoors): 88 casi su 110
    2. chi ha avuto contatti solo all'interno (indoors): 22 casi su 110


    Ebbene: di chi ha avuto contatti all'aperto, solo in 11 su 88 hanno trasmesso l'infezione.
    Invece di chi ha avuto contatti al chiuso, ben in 16 su 22 hanno trasmesso l'infezione.

    Screenshot_2020-06-11 How to avoid the virus as the world reopens Free to read.png

    Possiamo derivarne che il 12,5% dei contatti all'aperto ha prodotto un contagio, contro l'abnormemente superiore quota del 73% all'interno di ambienti chiusi.
    Al di là delle percentuali (che andrebbero depurate dalla quota di asintomatici: alla fine infatti su 110 positivi, solo in 27 hanno trasmesso l'infezione, che sia all'aperto o al chiuso, e non sappiamo quanti degli altri 83 non avrebbero mai trasmesso l'infezione), è possibile affermare che il rischio di una trasmissione tra le quattro mura è decisamente maggiore che all'aperto. Circa 6 volte maggiore, nello specifico, stando a questo studio (73:12,5= 5,84 ~ 6).

    Per cui, il 59% (16 su 27) delle infezioni secondarie sarebbe accaduto al chiuso benchè solo il 20% abbia interagito con altri in edifici.


    Un altro aspetto che conosciamo è che ovviamente il rischio di infezione aumenta non solo se si è nello stesso ambiente in cui c'è una persona infetta (indipendentemente che questa persona sia, come noi, al chiuso o all'aperto), ma anche in relazione alla prossimità spaziale e al tempo di esposizione.
    La prossimità spaziale è il parametro su cui si fonda il distanziamento sociale: se si è troppo vicini, le droplets cariche di particelle virali possono essere inspirate dalla persona sana, e questa probabilità è inversamente proporzionale alla distanza: più aumenta quest'ultima, più diminuisce la probabilità.
    Ma non basta la prossimità spaziale, ma serve anche che il tempo in cui ci si è esposti sia sufficiente.
    Si fa l'esempio dei runner o dei ciclisti: se anche un ciclista dovesse essere infetto, e passarti a meno di 1 m di distanza all'aperto, difficilmente ti contagerei (benchè la probabilità non sia zero) perchè le droplets emesse dal ciclista o dal corridore (tra l'altro in dose maggiore perchè il respiro è più profondo e voluminoso) non hanno molto tempo per essere inspirate se la persona sana è in veloce transito.

    Il rapporto prossimità spaziale/rischio, e tempo di esposizione/rischio, è ben condensato in questo studio citato dall'articolo (Shen et al, 2020; integrato con dati da Danis et al da un cluster sulle Alpi francesi):

    Screenshot_2020-06-11 How to avoid the virus as the world reopens Free to read(1).png

    Si vede come il rischio è massimo in casa e nei mezzi pubblici. Il 14% dei contagi sarebbe avvenuto nelle abitazioni, e il 12% nei mezzi pubblici.
    La diffusione nei mezzi pubblici di trasporto è in realtà fortemente dipendente e correlato alla presenza sul mezzo di eventuali super-diffusori. Basta che non ci siano infatti perchè (emerge dallo studio) il rischio diventi 1/6! Infatti solo il 2% dei contagi è avvenuto in mezzi pubblici in assenza di super-diffusori, contro il 12%, appunto, nel caso in cui ci fosse un super-diffusore. Argomento, questo del super-diffusore, su cui torneremo a breve.

    Alto il rischio nei ristoranti, e nei bar, a ulteriore dimostrazione dell'importanza di assumere misure di controllo. Il 7-8% dei contagi è avvenuto nei ristoranti, una percentuale quasi 4 volte superiore a quella dei luoghi di lavoro o degli ospedali (in quest'ultimo caso credo sia però per semplice questione di probabilità: è ovvio che il numero di contagiati, in senso assoluto, sia superiore nei bar che non in ospedale, dato che un bar è frequentato da moltissime persone in più che un ospedale!)

    Sempre da Shen et al, si è trovato che nei luoghi di lavoro il 50% dei contatti avvenuti si è poi contagiato. Questo in 3 giorni.
    Nel bus in 100 minuti di condivisione di spazi se ne sono infettati il 34%!
    In un tempio, in 150 minuti di condivisione di spazi, solo il 3% (e solo perchè erano molto ravvicinati al caso primario).

    Screenshot_2020-06-11 How to avoid the virus as the world reopens Free to read(2).png

    Ultimo aspetto che tocca il Financial Times: il numero di persone, tra i contagiati, che realmente infettano.
    Colpisce che in proposito due studi indipendenti giungano a conclusioni pressocchè sovrapponibili: l'80% dei contagi è causato da appena il 20% di positivi, e non solo, ben il 65-70% dei positivi NON contagerebbe nessuno!
    Gli studi sono stati condotti sui dati di Hong Kong (studio retrospettivo: Adam et al) e su 391 positivi e i loro 1236 contatti a Shenzen, Cina (Qifang et al):

    Screenshot_2020-06-11 How to avoid the virus as the world reopens Free to read(3).png


    Davvero notevole.
    davvero notevole
    "We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.

  8. #44278
    Vento teso
    Data Registrazione
    16/11/05
    Località
    Stra(VE) - Zoppè di Cadore(BL)1460m
    Età
    38
    Messaggi
    1,667
    Menzionato
    10 Post(s)

    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Si discute da mesi sulle modalità con le quali l'infezione viene trasmessa. Ma qualche punto "semi-fermo" per risolvere la questione finalmente pare stia emergendo.

    Ieri sera mi è capitato tra le mani questo splendido articolo del (sempre ottimo) Financial Times:

    How to avoid the virus as the world reopens | Free to read | Financial Times

    E' una sorta di riepilogo su quel che la scienza sa circa le modalità con cui avviene il contagio per Covid, anche se non vengono presi in esame tutti i possibili fattori che potrebbero essere coinvolti.

    Il primo punto toccato è la questione "contagi all'aperto vs contagi al chiuso".
    Viene citato uno studio giapponese (Nishiura et al, 2020) che ha tracciato i contatti di 110 persone con Covid-19 registrando dove il virus potrebbe essere passato dall'infettato alla nuova ignara vittima.
    Sono stati divisi così in due gruppi:

    1. chi ha avuto contatti solo all'aperto (outdoors): 88 casi su 110
    2. chi ha avuto contatti solo all'interno (indoors): 22 casi su 110


    Ebbene: di chi ha avuto contatti all'aperto, solo in 11 su 88 hanno trasmesso l'infezione.
    Invece di chi ha avuto contatti al chiuso, ben in 16 su 22 hanno trasmesso l'infezione.

    Screenshot_2020-06-11 How to avoid the virus as the world reopens Free to read.png

    Possiamo derivarne che il 12,5% dei contatti all'aperto ha prodotto un contagio, contro l'abnormemente superiore quota del 73% all'interno di ambienti chiusi.
    Al di là delle percentuali (che andrebbero depurate dalla quota di asintomatici: alla fine infatti su 110 positivi, solo in 27 hanno trasmesso l'infezione, che sia all'aperto o al chiuso, e non sappiamo quanti degli altri 83 non avrebbero mai trasmesso l'infezione), è possibile affermare che il rischio di una trasmissione tra le quattro mura è decisamente maggiore che all'aperto. Circa 6 volte maggiore, nello specifico, stando a questo studio (73:12,5= 5,84 ~ 6).

    Per cui, il 59% (16 su 27) delle infezioni secondarie sarebbe accaduto al chiuso benchè solo il 20% abbia interagito con altri in edifici.


    Un altro aspetto che conosciamo è che ovviamente il rischio di infezione aumenta non solo se si è nello stesso ambiente in cui c'è una persona infetta (indipendentemente che questa persona sia, come noi, al chiuso o all'aperto), ma anche in relazione alla prossimità spaziale e al tempo di esposizione.
    La prossimità spaziale è il parametro su cui si fonda il distanziamento sociale: se si è troppo vicini, le droplets cariche di particelle virali possono essere inspirate dalla persona sana, e questa probabilità è inversamente proporzionale alla distanza: più aumenta quest'ultima, più diminuisce la probabilità.
    Ma non basta la prossimità spaziale, ma serve anche che il tempo in cui ci si è esposti sia sufficiente.
    Si fa l'esempio dei runner o dei ciclisti: se anche un ciclista dovesse essere infetto, e passarti a meno di 1 m di distanza all'aperto, difficilmente ti contagerei (benchè la probabilità non sia zero) perchè le droplets emesse dal ciclista o dal corridore (tra l'altro in dose maggiore perchè il respiro è più profondo e voluminoso) non hanno molto tempo per essere inspirate se la persona sana è in veloce transito.

    Il rapporto prossimità spaziale/rischio, e tempo di esposizione/rischio, è ben condensato in questo studio citato dall'articolo (Shen et al, 2020; integrato con dati da Danis et al da un cluster sulle Alpi francesi):

    Screenshot_2020-06-11 How to avoid the virus as the world reopens Free to read(1).png

    Si vede come il rischio è massimo in casa e nei mezzi pubblici. Il 14% dei contagi sarebbe avvenuto nelle abitazioni, e il 12% nei mezzi pubblici.
    La diffusione nei mezzi pubblici di trasporto è in realtà fortemente dipendente e correlato alla presenza sul mezzo di eventuali super-diffusori. Basta che non ci siano infatti perchè (emerge dallo studio) il rischio diventi 1/6! Infatti solo il 2% dei contagi è avvenuto in mezzi pubblici in assenza di super-diffusori, contro il 12%, appunto, nel caso in cui ci fosse un super-diffusore. Argomento, questo del super-diffusore, su cui torneremo a breve.

    Alto il rischio nei ristoranti, e nei bar, a ulteriore dimostrazione dell'importanza di assumere misure di controllo. Il 7-8% dei contagi è avvenuto nei ristoranti, una percentuale quasi 4 volte superiore a quella dei luoghi di lavoro o degli ospedali (in quest'ultimo caso credo sia però per semplice questione di probabilità: è ovvio che il numero di contagiati, in senso assoluto, sia superiore nei bar che non in ospedale, dato che un bar è frequentato da moltissime persone in più che un ospedale!)

    Sempre da Shen et al, si è trovato che nei luoghi di lavoro il 50% dei contatti avvenuti si è poi contagiato. Questo in 3 giorni.
    Nel bus in 100 minuti di condivisione di spazi se ne sono infettati il 34%!
    In un tempio, in 150 minuti di condivisione di spazi, solo il 3% (e solo perchè erano molto ravvicinati al caso primario).

    Screenshot_2020-06-11 How to avoid the virus as the world reopens Free to read(2).png

    Ultimo aspetto che tocca il Financial Times: il numero di persone, tra i contagiati, che realmente infettano.
    Colpisce che in proposito due studi indipendenti giungano a conclusioni pressocchè sovrapponibili: l'80% dei contagi è causato da appena il 20% di positivi, e non solo, ben il 65-70% dei positivi NON contagerebbe nessuno!
    Gli studi sono stati condotti sui dati di Hong Kong (studio retrospettivo: Adam et al) e su 391 positivi e i loro 1236 contatti a Shenzen, Cina (Qifang et al):

    Screenshot_2020-06-11 How to avoid the virus as the world reopens Free to read(3).png


    Davvero notevole.
    Grazie per l'articolo davvero interessante.
    Qual'ora si dovessero ricreare zone rosse (speriamo mai ovviamente), seppur localizzate, speriamo di non assistere più a quella caccia all'untore, runner o ciclista che sia, certe scene hanno toccato veramente una bassezza mai vista...

    Filippo.

  9. #44279
    Uragano
    Data Registrazione
    21/07/04
    Località
    nowhere
    Messaggi
    20,577
    Menzionato
    13 Post(s)

    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Finora hanno aggiornato in 10
    42 positivi (28 nelle regioni del Centro Italia, ovvero il 66%). Almeno 4 dei nuovi casi sono "di ritorno".
    5 decessi (manca il dato del Lazio)

    22000 tamponi (manca il dato del Lazio) - 0.2 % circa il rapporto tamponi fatti/nuovi positivi
    Ultima modifica di Pisky; 11/06/2020 alle 16:21
    "We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.

  10. #44280
    Vento forte L'avatar di nevearoma
    Data Registrazione
    14/10/09
    Località
    NYC
    Messaggi
    3,209
    Menzionato
    145 Post(s)

    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Giusto per confermare quanto ho scritto prima circa l'inesistenza di "modelli".

    Al 5 marzo la Lombardia contava una positività ai tamponi del 14.4%, con circa 1300 tamponi effettuati per milione di abitanti.
    L'Emilia una positività del 22.8% con 650 tamponi per milione di abitanti.
    Il Piemonte 19.3% con circa 127 tamponi per milione di abitanti.
    Il Veneto 3.2% con circa 6000 tamponi per milione di abitanti.

    In altre parole anche con un numero di tamponi simile a quello lombardo ma ipotizzando di trovare gli stessi casi il Veneto a inizio marzo avrebbe avuto una % di positività attorno al 6%, ossia leggermente superiore a quella del Friuli e del Lazio e simile a quella della Toscana.

    Ulteriore riprova è il fatto che, almeno fino a fine marzo, i contagi e la mortalità sono cresciuti in Veneto come nel resto del paese.

    In sostanza ciò che continuo e continuerò a ripetere: fare tamponi a tappeto non incide significativamente sull'andamento dell'epidemia su larga scala, se il virus è comunque poco diffuso sul territorio. Fa invece grande differenza se il virus è molto diffuso.
    "In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •