Originariamente Scritto da
burian br
Alcune osservazioni sulla situazione in USA.
I numeri sono in costante aumento, ma come interpretare tutto questo alla luce dei morti ancora in calo o costanti?
Innanzitutto, questa la situazione da Marzo a oggi per positivi scovati e numero di decessi:
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È evidente la discrepanza notevole.
C’è solo una spiegazione: il numero di tamponi eseguiti.
Ed infatti:
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Ad esempio i tamponi di oggi sono stati addirittura 600mila, e ormai da giorni la media è salita a 500mila.
Esaminiamo quindi i dati: quando facemmo 30mila casi a fine Aprile, i morti di quelle giornate erano 2000 al giorno, ma i tamponi eseguiti appena 200mila scarsi. Una positività del 15%.
Ieri invece si sono raggiunti i 33mila casi, ma a fronte di 600k tamponi. Positività del 5% circa. Un terzo di fine Aprile.
Guarda caso, anche i morti sono un terzo di allora: 700 vs 2000.
Questo significa che al momento gli effetti delle riaperture non sono stati in grado di superare la situazione verificatasi due mesi fa.
Le ragioni possono essere diverse ma credo che le principali siano che ad Aprile la situazione era totalmente fuori controllo a New York e nel North East. Oggi non lo è più.
Al tempo stesso, la situazione è in peggioramento al Sud e in California, ma il tutto viaggia a ritmi più lenti per via della mitezza del clima, da intendere come fattore che limita il contagio non tanto forse come temperatura, ma perché molte interazioni saranno prevalentemente all’aperto. A ciò aggiungiamo la possibilità che la situazione nel Nord-est degli USA sia stata peggiorata dal continuo flusso di persone dall’Europa, cosa che ora non accade con i voli a terra tra i due continenti (o comunque quasi tutti).
Ciononostante, la situazione è in reale peggioramento a Ovest e Sud:
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Questo grafico illustra la positività ai tamponi nelle varie regioni USA.
Essa è in aumento lieve al Sud e a Ovest. Però un aumento troppo lieve per compensare il forte calo del Midwest e Nord-est.
Trevor Bedford poi ha messo in evidenza come sembri aumentare, probabilmente proprio per via del ripristino delle attività che espone maggiormente i giovani e gli adulti non anziani, un calo sensibile dei nuovi positivi anziani (in termini percentuali), a favore invece di un aumento e dei minorenni e (soprattutto) degli adulti fino a 50-60 anni.
Questo potrebbe allo stesso modo spiegare il calo nel numero dei morti rilevato.
A dimostrazione di ciò, a fine Aprile i soli tre stati di NY, NJ e Massachusetts contavano il 46% dei morti settimanali.
Attualmente, nell’ultima settimana, hanno pesato per solo il 23%. La metà.
A fine Aprile, 1080 morti giornalieri avvenivano negli altri 47 stati. Oggi in quei 47 stati ne avvengono 535. La metà, è vero, ma il calo è stato meno netto di quei 3 stati che prima contavano 920 morti al giorno sul totale nazionale e ora ne contano appena 165.
Tra l’altro avrei dovuto aggiungere Pennsylvania e Illinois in quella stima. Con questi stati arriveremmo a coprire 1200 dei 2000 morti precedenti. Ne rimarrebbero 800.
Oggi quegli stati forniscono appena 100 morti. Ne rimarrebbero negli altri 45 stati 435.
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