Originariamente Scritto da
burian br
Ho riflettuto sulla stagionalità che sembra mostrare il coronavirus. Dopotutto è un virus respiratorio.
Mi sono dato una risposta.
La stagionalità NON esiste per il coronavirus. O meglio, l'influenza della stagionalità c'è e pesa parecchio, ma non è sufficiente a controllare i casi.
Mi spiego meglio.
Normalmente, i virus respiratori scompaiono in estate e riappaiono in autunno.
Li si chiama per questi virus stagionali.
Ma quali sono le caratteristiche alla base di questo comportamento?
Fondamentalmente, sono tre:
- l'R0 naturale del virus, che nel caso di raffreddore e influenza non è alto quanto l'R0 naturale del SARS-CoV2. Se esiste un'influenza del clima, per via dell'evaporazione delle droplets, questa è molto più potente per virus con basso R0, tale che con la "spintarella" climatica esso scende autonomamente e naturalmente ben sotto 1 in tempi molto brevi. Ma questo solo perchè hanno R0 basso: ad esempio l'influenza ha R0 1,2. Va da sè che basta pochissimo per farlo scendere sotto 1 e vedere estinguere l'epidemia!
- l'immunità di gregge: con R0 basso, è probabile che in autunno e inverno si raggiunga un'immunità di gregge globale contro questi virus, prima che tornino nella stagione successiva mutati. Questo ne limita e arresta la propagazione. In verità, questo vale più per il virus influenzale. I virus del raffreddore possono essere di sierotipi diversi (Rhinovirus o Coronavirus) e dunque è probabile che per il raffreddore sia decisamente più determinante il fattore climatico, anche se l'aver immunizzato la popolazione per una gran quota non è indifferente.
- lo stare all'aperto. Un fattore decisivo, a mio parere più del fattore climatico. Basta un movimento dell'aria e vengono allontanate e diluite in migliaia di metri cubi d'aria le particelle virali che altrimenti si concentrerebbe in un ambiente chiuso come in inverno.
Applichiamo questi fattori al nostro SARS-CoV2:
- il fattore climatico. Bè, credo esista anche per questo virus, nel senso che è stata dimostrata una correlazione quanto meno con l'umidità ma non con la temperatura, sebbene a mio parere esista anche per questo parametro. E' difficile e complesso @Lou_Vall e io ne abbiamo già parlato) capire però quanto sia importante visto che ci sono tanti fattori in gioco. Possiamo tuttavia credere che abbassi la contagiosità e la velocità di propagazione (sintetizzabile con R0)
- l'immunità di gregge: inutile dire che questo fattore conta zero, anche se potrebbe essere una concausa non indifferente per nulla nelle popolazione che già sono state duramente colpite, come Lombardia, New York e Guayas in Ecuador. Ma sono aree del pianeta limitate, e non spiegano l'andamento globale.
- lo stare all'aperto: credo sia una delle ragioni del forte calo che vediamo attorno. I motivi sono gli stessi, e incidono moltissimo sulla contagiosità.
Ma quindi è un virus stagionale?
No!
L'R0 del SARS-CoV2, naturale, è molto alto. Parliamo di almeno 2, ma probabilmente anche 2,5. Essendo così estremamente contagioso non è sufficiente il fattore climatico da solo, come invece accade per i raffreddori. E ce ne accorgiamo appunto dalla diffusione che avanza in paesi poveri e in via di sviluppo. Anche in quelli sviluppati ma caldi (Florida, Texas). Eppure il virus si sta diffondendo in quelle zone molto lentamente, segno che un effetto probabilmente esiste.
Mi potrete obiettare: ma l'Ecuador? Ma l'India? Ma i paesi arabi? E' da dire che in quei contesti la sovrappopolazione ha un effetto che prevarica sul fattore climatico, annullandolo e anzi vanificandolo del tutto.
Lo stare all'aperto fa il resto. Come dice @
Lou_Vall in quei paesi con temperature diurne ben oltre i 40° la gente resterà a casa; case tra l'altro sovraffollate non solo per l'alto numero di residenti ma anche per le esigue dimensioni. Aggiungendo a tutto la pochezza dell'igiene è già tanto che il virus si stia diffondendo a questo ritmo e non di più.
Perchè, quindi, in Occidente e in Australia le cose stanno andando bene ora che è estate?
La risposta che mi sono dato è che in Occidente stiamo riuscendo a gestire la cosa mantenendo un certo grado di distanziamento sociale e stiamo beneficiando degli effetti "abbassa-R0" che ho sopra elencato.
Sono giunto a conclusione che
l'R0 del virus, in assenza di interventi, dovrebbe assestarsi in estate (o in un clima estivo) poco sopra 1. Quindi l'epidemia si diffonderebbe a lentissima velocità.
In Italia il tutto, unito a distanziamento sociale e a una bassissima circolazione virale, si riesce ad ammaestrare la situazione per il momento.
Due sono le carte che potrebbero far saltare il banco:
- il turismo (o meglio, il flusso tra Italia e l'estero, in ambo i lati)
- l'arrivo dell'autunno
Non credo, allo stato attuale, a miracoli particolari dati da mascherine e igienizzazione, anche perchè la diffusione del virus si sta arrestando pure al Sud. Un peso lo hanno, ci mancherebbe, e questo peso sta dando il colpo di grazia limando R0 attorno a 1. Ma potrebbe non bastare un domani.
La mia previsione, che spero sarà errata,
è che con l'arrivo dei primi freddi il virus tornerà a circolare ad alta velocità perchè verranno meno i meccanismi anti-diffusione. Per metà/fine Ottobre staremo già nei guai forse.
Il turismo non so come considerarlo. Vediamo che succede, ma credo che al momento attuale potrebbe tradursi in una situazione comunque ancora sotto controllo.
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