Su La7 una giornalista sta massacrando Gallera, finalmente ci si rende conto del disastro doloso della Lombardia. Speriamo che qualcuno paghi a dovere...
Si vis pacem, para bellum.
Il numero di test è il problema minore, 150k erano pensati per dare un livello di dettaglio molto elevato per regione, età e professione, non era necessario per avere risultati accettabili a livello regionale e ancora meno nazionale.
Gli spagnoli non ne hanno fatti molti di più di noi (70k) e hanno fatto stime per provincia. Dal punto di vista statistico la dimensione della popolazione non é molto rilevante per definire la dimensione del campione, infatti le regioni piccole hanno bisogno di campioni più grandi in percentuale alla popolazione (da cui un campione teorico di 20mila per la Lombardia e 4mila per il Molise). Inoltre non si partiva completamente al buio, una idea approssimativa della distribuzione territoriale dei casi la avevamo e questo aiutava ad ottimizzare il campione.
L'errore campionario quindi dovrebbe essere comunque molto piccolo, il basso numero di partecipanti diventa un problema grave solo se il numero altissimo di rifiuti (che in Spagna non hanno avuto) è concentrato tra chi ha avuto sintomi, ma anche chiamando 1 milione di persone questo problema lo avresti avuto lo stesso.
Inoltre il fatto di aver fatto i test a giugno a differenza degli spagnoli potrebbe aver prodotto molti falsi negativi a causa del calo degli anticorpi.
Sono due problemi testabili secondo me ma non so se lo abbiano fatto, per questo vorrei proprio vedere il dettaglio territoriale del numero di test eseguiti oltre che delle percentuali di positività.
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Ultima modifica di snowaholic; 05/08/2020 alle 07:42
Le cure senza dubbio sono migliorate rispetto al primo periodo, ma dai dati non è affatto chiaro che la mortalità si sia ridotta in misura sostanziale.
Se prendiamo i dati USA ad esempio, nonostante un numero di casi ufficiali più che doppio rispetto alla prima ondata i nuovi casi reali sono probabilmente ancora leggermente inferiori alla prima, visto che i test sono 5 volte più di aprile e i ricoveri sono allo stesso livello (ma a NY gli ospedali erano molto più in crisi e i numeri attuali contengono anche ricoverati di lungo termine dei mesi scorsi).
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Se i decessi si stabilizzassero attorno ai numeri degli ultimi giorni o poco sopra resterebbe una riduzione del 30-40% dei decessi da spiegare, che però andrebbe divisa tra maggiori disponibilità di TI e minore peso sugli ospedali, minore età media dei contagiati, diagnosi più tempestiva e migliori cure.
Quanto potrà restare per il miglioramento delle cure, forse un 20%? È una stima molto generosa secondo me.
Questo stride con la retorica del suddetto professore, che poi spesso si traduce in estremizzazioni tipo lo zangrilliano "di Covid19 non si muore più", adesso ci sono le cure, se ci avessero fatto fare prima le autopsie era tutto a posto.
La diminuzione dei morti in proporzione ai contagiati è spiegabile in grandissima parte da altri fattori, al momento è difficile quantificare i singoli contributi con precisione ma possiamo tranquillamente escludere che le migliori terapie siano il fattore principale.
Ultima modifica di snowaholic; 04/08/2020 alle 23:55
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