Ma no, non è vero. Al massimo c'è una modesta correlazione in Europa dovuta al fatto che mediamente chi testa di più è anche chi ha iniziato a farlo prima e/o ha l'epidemia più sotto controllo. Ad aprile poi la % di positività diminuiva perché si partiva da una situazione del tutto fuori controllo ed erano state messe in essere misure di contenimento.
Oggi invece in Europa ad un aumento generalizzato dei tamponi corrisponde una % di positività che o rimane stabile (Germania) o aumenta (Francia, Svizzera,Spagna, ecc.). Del resto anche nel mondo è pieno di paesi che hanno fatto pochissimi tamponi ma con % ridicole, Taiwan su tutti.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Posso azzardare una risposta? Secondo me si è deciso di rendere obbligatorio il tampone in base al "tipo" di popolazione che è stata in Croazia, ovvero in prevalenza ragazzi, ragazzini o comunque di età < 30 anni .
Avendo una elevata mobilità e non riuscendo (o non potendo) a imporre loro la quarantena o il tracciamento al ritorno tramite la app Immuni, probabilmente il ministero della salute teme che tra di loro possa esserci una elevata percentuale di asintomatici e tra di loro i cosiddetti "superdiffusori"... @elz aveva postato tempo fà un articolo interessante su di loro che però non riesco più a trovare.
Oggi tra l'altro ho letto un articolo su Repubblica che torna su questo argomento.
Tornando a noi, credo appunto che l'obbligatorietà sia legata a questo, ovvero all'età delle persone rientrate... In genere, la Spagna/Croazia/Grecia sono mete ambite dai giovani, la Francia invece probabilmente è riservata ad un target di popolazione diverso.
E' un'opinione questa eh, senza pretesa che sia corretta
La percentuale dipende dal rapporto tra tamponi effettuati e contagiati, se hai pochi casi basteranno pochi tamponi, con una epidemia dilagante serve un gran numero di tamponi già solo per testare le persone con sintomi specifici (che quindi avranno un tasso di positività altissimo).
Ma a parità di altre condizioni più fai tamponi e più la percentuale di abbassa, se non altro perché ad un certo punto non hai più soggetti a rischio da testare (sintomatici o che hanno avuto contatti con positivi).
Secondo me numeri attorno all'1% sono coerenti con un tracciamento dei contatti sistematico, vai sotto solo quando ci sono molti tamponi da screening fatti a soggetti che non hanno nessun motivo specifico per essere considerati a rischio.
Ma se ti servono 100 mila tamponi per avere l'1% di positivi sei probabilmente messo ben peggio di chi fa l'1% con la metà dei tamponi (e una popolazione simile).
Inviato dal mio SM-G930F utilizzando Tapatalk
Crisanti replica a Zangrillo: Contagiati non significa malati? Affermazioni pericolose
Zangrillo prosegue la sua inspiegabile crociata
Si vis pacem, para bellum.
Si vis pacem, para bellum.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Segnalibri