In parte d'accordo con te. Era ovvio che riaprendo i confini vi sarebbero stati dei rischi, ne era consapevole chi ha deciso di riaprirli, così come ne eravamo consapevoli noi stessi. Per un po' i flussi sono stati bassi e la situazione è stata tranquilla. Appena sono aumentati i flussi, la situazione è rapidamente peggiorata. Non li chiudi già adesso? Fai i tamponi a tutti coloro i quali stanno tornando e mettili in quarantena in caso di positività. Mi sembra il minimo che si possa fare, eppure i soliti individui non erano d'accordo neanche in questo. Assurdo.
Se la situazione dovesse continuare a peggiorare, allora serviranno misure più rigide ed a quel punto la chiusura sarebbe inevitabile. Cruciali le prossime due/tre settimane.
Tutti qui scrivono che bisogna fare di tutto per evitare un nuovo lockdown, anche solo parziale... E poi criticano, a priori, tutte le scelte fatte proprio per evitare che si giunga a ciò! Cose che lasciano di stucco.
In ogni caso, ho concluso con i miei interventi qui. Buon proseguimento e un grande augurio affinché nessuno di voi e nessun vostro caro si trovi mai a combattere contro questo maledetto virus.
Giappone: +1070 casi e +10 morti.
Questa seconda ondata giapponese sta diventando tosta: 211 in TI, e un terzo del n° di morti max avuto al picco della prima ondata.
Se continua così, tra un mese il Giappone sarà al punto in cui era ad Aprile, durante la fase peggiore della prima ondata.
Il problema di questo calcolo è che se invece fai il confronto tra regioni italiane vengono fuori dati completamente scorrelati dal numero dei casi.
Anche i criteri di ricovero in TI sono diversi da paese a paese, e spesso in maniera molto significativa, anche (ma non solo) in virtù delle diverse caratteristiche dei sistemi sanitari.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
E io ti sto dicendo che in questa fase il numero di positivi è il dato più significativo, la percentuale può essere usata per valutare approssimativamente quanti casi non diagnosticati ci siano ma da sola non dice assolutamente niente.
Non ho mai detto che non lo fosse, inizialmente avevo criticato l'uso degli z-score nei confronti tra Paesi, meglio usare direttamente l'eccesso di mortalità possibilmente corretto per la vulnerabilità della popolazione come ha fatto burian.
Tutto giusto, però resta il fatto che un eccesso di un paese rispetto alla propria mortalità è problematico.
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Incidenza dei casi testati nelle varie Regioni italiane.
Valle d'Aosta 13,11% (125.390 abitanti)
Trentino-Alto Adige 12,92% (1.074.931 abitanti)
Friuli-Venezia Giulia 11,05% (1.211.010 abitanti)
Veneto 10,62% (4.906.248 abitanti)
Emilia-Romagna 10,14% (4.467.512 abitanti)
Umbria 9,48% (879.562 abitanti)
Molise 9,44% (301.751 abitanti)
Basilicata 8,96% (556.449 abitanti)
Lombardia 8,28% (10.104.190 abitanti)
Toscana 8,18% (3.720.669 abitanti)
Piemonte 7,46% (4.340.134 abitanti)
Liguria 7,24% (1.542.181 abitanti)
Marche 7,11% (1.517.659 abitanti)
Abruzzo 6,92% (1.304.934 abitanti)
Calabria 6,79% (1.922.720 abitanti)
Lazio 6,31% (5.863.270 abitanti)
Sardegna 6,06% (1.629.307 abitanti)
Sicilia 4,77% (4.962.667 abitanti)
Puglia 4,58% (4.005.422 abitanti)
Campania 3,26% (5.782.425 abitanti)
La prima Regione del Sud per % testata è il Molise, ma va anche detto che la popolazione residente è la seconda più scarsa d'Italia (appena dietro la Vda, che è la prima Regione per numero di test effettuati sui residenti).
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