Però sul Sud vorrei dire che ha anche ragione @nevearoma
Alla fine se ti ammali di Covid, poco cambia se eri/sei del Nord o del Sud, perchè tanto di cure veramente efficaci e applicabili a chiunque non ce ne sono.
Puoi solo pregare di finire in TI dove hai 2/3 di possibilità (anzichè zero) di sopravvivere.
Un'ondata al Sud tragica come quella vista in Lombardia non sarebbe mai accaduta, non con la stessa velocità. Per fattori di densità di contatti e abitativa, mi immagino un andamento meno rapido, simile a quello della Svezia. Certo che alla lunga le cose si sarebbero fatte difficili comunque in 1/2 mesi.
Sul fatto che il Sud non dispone delle stesse strutture del Nord credo non ci sia nessuno a metterlo in dubbio. Quello che è in dubbio è il fatto che il Sud non avrebbe potuto rispondere. Credo che su questo il Meridione soffra di autocommiserazione, perchè le potenzialità per riorganizzare spazi come successo al Nord, e aumentare i posti in TI, non vedo perchè non dovrebbero esserci.
L'unico punto di penalità per il Sud non sono le strutture (comunque a volte se non frequentemente in talune zone di qualità minore), visto che alla fine per il Covid abbiamo visto che bastano letti in TI, (e quelli ci sono/possono essere creati anche al Sud) ma la minore presenza di personale sanitario per abitanti. I malati Covid avrebbero visto quindi molti meno medici che al Nord a curarli, e tra l'altro molti di loro si sarebbero ammalati.
Sarebbe ora che il Sud si dia una svegliata, che la storia dell'arretratezza rispetto al Nord è vera ma sul Covid, viste le premesse che vi ho descritto, non c'è storia che tenga. E se l'autocommiserazione deve essere solo un modo per autogiustificarsi di essere incapaci di fare niente per svogliatezza, allora non ci sto.
Totalmente d'accordo con Selvaggia Lucarelli. Quel che dice esprime appieno il mio malcontento sulla questione discoteche:
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Che capso succede in Sud Corea??
+279 casi!
Il dato peggiore dal 9 Marzo, e nei primi 20 peggiori da inizio pandemia!
Ahia anche in Nuova Zelanda: ancora +13 casi, ma soprattutto +2 in TI, e siamo a 3 attualmente ricoverati dopo mesi a zero.
Probabile che ci sia una notevole sottostima dei casi reali.
Piccolo aggiornamento sui morti per milione di residenti nel mondo.
Belgio 857
Perù 789
Spagna 612
Regno Unito 609
Italia 585
Svezia 572
Cile 543
Stati Uniti 521
Brasile 504
Francia 466
Messico 438
Panama 404
Paesi Bassi 360
Irlanda 359
Ecuador 343
Bolivia 342
Colombia 291
Armenia 276
Macedonia del Nord 259
Canada 239
Il Perù diventerà nel giro di pochi giorni/settimane il Paese del mondo con la più alta mortalità in rapporto alla propria popolazione.
Sono d'accordo anche io,con una precisazione:il discorso sull'ipocrisia di fare i rimbrotti a stagione ormai acquisita si puo' estendere ad ogni aspetto legato al turismo o alla ricreazione,che dire della raccomandazione iniziale di tenere i 4 mt tra i tavoli dei ristoranti diventati un metro in una notte?Delle raccomandazioni iniziali nelle spiagge poi praticamente sempre disattese?O le varie movide balneari o stracittadine?A me sembra che se possibile la gente rispetti piu o meno le norme igieniche,quasi tutti girano con la loro mascherina,la indossano se entrano in un bar o negozio.Le regole non vengon piu rispettate se non e' possibile rispettarle,pena lo snaturamento dell'attivita' che si sta svolgendo.
Andare in discoteca e ballare a due metri di distanza in fila come soldatini salutandosi con la manina non ha alcun senso,se le apri lo sai che succede.
Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.
"nel fango affonda lo stivale dei maiali..."
Anche io sono d’accordo. Veramente ipocrita imputare al comportamento della gente gli aumenti di contagi. Aprendo le discoteche e allentando certe restrizioni è normale che ci siano situazioni in cui il distanziamento è praticamente impossibile (altro esempio anche il calcetto o sport simili).
D’altra parte sono anche convinto che col virus si debba per un po’ di tempo convivere cercando solo di evitare che la situazione degeneri (rsa, ospedali con spazi comuni, terapie intensive piene).
Ho invece paura che per scuole e università si torni improvvisamente alla massima severità con il rischio di un altro anno a distanza, tutti promossi e gap culturale con Europa avanzata che continua ad aumentare (i test Invalsi, tanto avversati da docenti e sindacati, sono un chiaro indicatore in tal senso).
In generale in tutto il reparto pubblico, rispetto al privato, si è visto un ritardo nel ritorno a pieno regime è ancora si parla di “Smart working “ per situazioni che in realtà sono di non lavoro o lavoro ridotto. La scuola è ancora peggio, quanto a volontà/possibilità di prendere decisioni che comportino dei rischi e per questo temo che facilmente si scelga la strada più facile, cioè tutti a casa e tutti promossi, anche con voti altissimi, alla faccia dell’invalsi che dice che facciamo fatica a comprendere un testo scritto e abbiamo capacità logiche e matematiche inferiori alla media europea .
Come vedi, alla fine l'economia viene al primo posto.
Non do un giudizio personale, è così, giusto o sbagliato che sia.
Perché senza turismo siamo fregati.
Ma il risvolto è che siamo di nuovo in piena epidemia.
Credevo che per questa estate ci si limitasse al turismo senza consentire questo ingresso massiccio dall'estero.
E ora anche una delle regioni che più si era salvata, la Sicilia, è nei guai.
Con la problematica che chi non si è potuto fare nemmeno un giorno di vacanza ma risiede in Sicilia non potrà accedere alle cure degli ospedali del nord Europa.
Se l'epidemia dilaga qui possiamo dirci definitivamente rovinati... Ma tanto quel po' di respiro che sta venendo dal turismo attuale verrà spazzato via da futuri lockdown.
Con la differenza che i lockdown locali non so quanto siano psicologicamente facili da accettare.
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