Nuovo Virus Cinese

**Gianni78ba** · 15/09/2020, 08:36

Originariamente Scritto da jack9

Calabria sicuramente no, è la meno ricettiva soprattutto di stranieri ma in generale è quella che fa di gran lunga le cifre più basse. In Campania non lo so, con De Luca è possibile che non li faccia più entrare se non con tampone

la Sicilia è quella che mi preoccupa di più, in Sardegna non so quanta gente ci sia al momento, soprattutto stranieri... qui a Bari è appena salpata una nave da crociera che aveva importato 5k stranieri, in un colpo solo e domani ne arriverà almeno un’altra. Ce n’è tantissimi e lo dicono anche quelli del posto, molti di più di quanti pensassero.

Se proprio dobbiamo parlare di assembramenti, domenica sera alla festa patronale del mio paese c'era una marea di gente, di solito in queste occasioni si sta compressi.

**Gianni78ba** · 15/09/2020, 08:37

Originariamente Scritto da Alexander

Follia, ma non fanno controlli e multe? Qui sì

A Bisceglie (BT) (che d'estate fa minimo 60mila abitanti) è così da maggio praticamente.

**Gianni78ba** · 15/09/2020, 08:39

Originariamente Scritto da verza81

Ha senso chiudere un'intera scuola per una positiva?
Non dovrebbero isolare solo la sua classe?

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Se è come quello dove è andato mio figlio, si tratta di un unico spazio per tutti, non ci sono stanze.
Sono tutti a contatto.
E credo sarà sicuramente così. Se va come i virus gastroint. se lo sono preso tutti. Con vomito e diarrea è sempre così per i bambini. Non so per il covid

**verza81** · 15/09/2020, 10:08

Liceale trovata con la febbre: in isolamento | Vicenza

Prima campanella e primo caso sospetto. La scuola è appena cominciata e all’ingresso vengono fermati tre alunni con una temperatura superiore a 37,5 che per due di loro scenderà però di lì a poco. È accaduto al liceo scientifico Quadri di Vicenza, che ieri ha aperto i cancelli solo agli alunni delle prime, mentre le seconde, terze, quarte e quinte (ad eccezione di una decina di classi che resteranno a casa in Dad) sono attese oggi. Circa 320 i nuovi iscritti che si sono disposti in fila indiana e ben distanziati ai tre differenti ingressi dell’istituto che corrispondono ad altrettanti punti di triage, dove i collaboratori scolastici verificano che i ragazzi abbiano la mascherina indossata correttamente, consegnino l’autocertificazione e non abbiano la febbre. Per la maggior parte nessun intoppo, ad eccezione di tre studenti sui quali il termometro ha lampeggiato luce rossa anziché verde, segnando una temperatura di 37.8 che ha fatto scattare il protocollo Covid. «Li abbiamo fatti sedere, hanno bevuto un po’ d’acqua fresca - riferisce il vicepreside del liceo, Diego Peron - dopo cinque minuti come previsto dalla linee guida del Cts abbiamo proceduto con una seconda misurazione della temperatura che per due di loro ha dato semaforo verde, mentre per una studentessa ha continuato a dare gli stessi valori iniziali di 37.8 gradi». Immediato l’isolamento nella stanza che a fianco dell’infermeria è stata adibita ad ambulatorio Covid. Lì la giovane è rimasta insieme ad un insegnante e un collaboratore referenti Covid in attesa che venisse a prenderla la mamma. «Ora la studentessa verrà presa in carico dal medico di base - spiega Mauro Fabris, docente di matematica e vicepreside - che valuterà la sintomatologia e deciderà se effettuare il tampone»

**Simotgl** · 15/09/2020, 10:34

Originariamente Scritto da verza81

Liceale trovata con la febbre: in isolamento | Vicenza

Prima campanella e primo caso sospetto. La scuola è appena cominciata e all’ingresso vengono fermati tre alunni con una temperatura superiore a 37,5 che per due di loro scenderà però di lì a poco. È accaduto al liceo scientifico Quadri di Vicenza, che ieri ha aperto i cancelli solo agli alunni delle prime, mentre le seconde, terze, quarte e quinte (ad eccezione di una decina di classi che resteranno a casa in Dad) sono attese oggi. Circa 320 i nuovi iscritti che si sono disposti in fila indiana e ben distanziati ai tre differenti ingressi dell’istituto che corrispondono ad altrettanti punti di triage, dove i collaboratori scolastici verificano che i ragazzi abbiano la mascherina indossata correttamente, consegnino l’autocertificazione e non abbiano la febbre. Per la maggior parte nessun intoppo, ad eccezione di tre studenti sui quali il termometro ha lampeggiato luce rossa anziché verde, segnando una temperatura di 37.8 che ha fatto scattare il protocollo Covid. «Li abbiamo fatti sedere, hanno bevuto un po’ d’acqua fresca - riferisce il vicepreside del liceo, Diego Peron - dopo cinque minuti come previsto dalla linee guida del Cts abbiamo proceduto con una seconda misurazione della temperatura che per due di loro ha dato semaforo verde, mentre per una studentessa ha continuato a dare gli stessi valori iniziali di 37.8 gradi». Immediato l’isolamento nella stanza che a fianco dell’infermeria è stata adibita ad ambulatorio Covid. Lì la giovane è rimasta insieme ad un insegnante e un collaboratore referenti Covid in attesa che venisse a prenderla la mamma. «Ora la studentessa verrà presa in carico dal medico di base - spiega Mauro Fabris, docente di matematica e vicepreside - che valuterà la sintomatologia e deciderà se effettuare il tampone»

La "Stanza COVID" però mi "fà paura" psicologicamente parlando per i bambini e i ragazzi.

Capisco che è d'obbligo aver istituito una zona di isolamento temporanea, ma bisognerebbe pensare a qualcosa di "meno traumatico" come procedura.

Perché è facilissimo che, chi purtroppo ci viene isolato, subisca un'esperienza che li possa segnare. E soprattutto potrebbe capitare molto spesso che sia stato isolato per nulla e possa anche essere oggetto di discriminazione da quel momento in avanti tra i ragazzi e i bambini....cioè non dico che non debba essere fatto, ma mi metto nei panni del bambino/ragazzo.

Basterebbe già chiamarla semplicemente "infermeria" come in tutte le altre strutture pubbliche che sarebbe già un concetto meno impattante mentalmente.

**Cristiano96** · 15/09/2020, 10:55

Oggi è stata inaugurata la piattaforma "drive-in" per i tamponi a Fasano. Il direttore dell'ASL di Brindisi ha già specificato che in autunno i contagi aumenteranno sicuramente, ma ha detto che l'ASL stavolta è assolutamente preparata, anche sulla questione scuole, grazie all'attività di screening. Staremo a vedere

**Gianni78ba** · 15/09/2020, 11:05

Originariamente Scritto da burian br

@Gianni78ba @snowaholic @morriz, ma vale per tutti

Mio padre stasera è tornato a casa con alcuni test rapidi. L'ASL locale li ha affidati ai medici di base per lo screening sui docenti (qui in Puglia le scuole apriranno il 24 Settembre).

Per conservarli, li ha messi in frigorifero. Mio padre e mia madre si sono studiati le istruzioni d'uso, e io con loro.

Si tratta di un test rapido della Abbott, che si basa sulla immunocromatografia.
Il meccanismo d'azione è semplice: con un pungidito si mettono due gocce di sangue sull'apparecchio (ma può essere anche siero) e poi due gocce di tampone fornito nel kit.

Se il plasma/sangue contiene anticorpi anti-SARS CoV2, avverrà una reazione con altri anticorpi adsorbiti (= fissati) sul test. Questi anticorpi riconoscono le IgM o le IgG anti-SARS CoV2 eventualmente presenti nel sangue.

Il risultato si legge come per un test di gravidanza: due linee significa che è positivo. Delle due linee, una indica il tipo di anticorpo: in base a quale, potrà trattarsi di IgG o IgM. E' possibile anche che il test dia tre linee come risultato (positività sia alle IgG sia alle IgM).

La casa produttrice (Abbott) ha anche inserito i valori di specificità e sensibilità, stimati rispettivamente al 92,8% e al 97,8%.
Lo studio è stato condotto su 89 soggetti positivi al campione PCR (il classico tampone), e su 250 prelievi di plasma risalenti a Settembre 2019, quando di sicuro il virus non esisteva in circolo, per escludere qualsiasi possibilità di positività.

I risultati sono stati 87 positivi su 89 PCR positive (97.8%, appunto la sensibilità) e 232/250 negativi tra i campioni di plasma del 2019 (92.8%, appunto la specificità).

Mi sembrano affidabili, anche se credo che come spesso avviene la casa produttrice abbia un po' "gonfiato" i valori di sensibilità e specificità.
C'è comunque sempre scritto che anche se il test risulta negativo, andrebbe ripetuto perchè è possibile si positivizzi entro i 14 giorni dall'esposizione al virus.

Anche a voi c'era il disinfettante consigliato: soluzione alcolica a 75%?
Perchè mi sono chiesto se un diverso tipo di disinfezione pre puntura potesse alterare il risultato.

P.s. mia moglie prima di partorire farà il tampone ogni 3 giorni.
Quello che mi ha fatto pensare è che nessuno del personale sanitario dell'ospedale al momento fa tampone (a Bologna durante il lockdown lo facevano a rotazione ora anche lì non si fa più nulla) e che il marito/compagn* può assistere in sala parto, senza tampone anche lui/lei, e può pernottare una accompagnatrice anche lei senza tampone.

**verza81** · 15/09/2020, 11:43

Originariamente Scritto da Simotgl

La "Stanza COVID" però mi "fà paura" psicologicamente parlando per i bambini e i ragazzi.

Capisco che è d'obbligo aver istituito una zona di isolamento temporanea, ma bisognerebbe pensare a qualcosa di "meno traumatico" come procedura.

Perché è facilissimo che, chi purtroppo ci viene isolato, subisca un'esperienza che li possa segnare. E soprattutto potrebbe capitare molto spesso che sia stato isolato per nulla e possa anche essere oggetto di discriminazione da quel momento in avanti tra i ragazzi e i bambini....cioè non dico che non debba essere fatto, ma mi metto nei panni del bambino/ragazzo.

Basterebbe già chiamarla semplicemente "infermeria" come in tutte le altre strutture pubbliche che sarebbe già un concetto meno impattante mentalmente.

Bravissimo.
Come il tanto esaltato distanziamento sociale : era troppo difficile chiamarla distanza di sicurezza?

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**GiagiKarlo** · 15/09/2020, 12:20

Originariamente Scritto da Simotgl

La "Stanza COVID" però mi "fà paura" psicologicamente parlando per i bambini e i ragazzi.

Capisco che è d'obbligo aver istituito una zona di isolamento temporanea, ma bisognerebbe pensare a qualcosa di "meno traumatico" come procedura.

Perché è facilissimo che, chi purtroppo ci viene isolato, subisca un'esperienza che li possa segnare. E soprattutto potrebbe capitare molto spesso che sia stato isolato per nulla e possa anche essere oggetto di discriminazione da quel momento in avanti tra i ragazzi e i bambini....cioè non dico che non debba essere fatto, ma mi metto nei panni del bambino/ragazzo.

Basterebbe già chiamarla semplicemente "infermeria" come in tutte le altre strutture pubbliche che sarebbe già un concetto meno impattante mentalmente.

Effettivamente suona molto come stanza dove rinchiudere l'untore, invece che una misura per la sicurezza.
Basterebbe solo cambiargli denominazione ed il gioco sarebbe fatto.

**Simotgl** · 15/09/2020, 12:21

Originariamente Scritto da verza81

Bravissimo.
Come il tanto esaltato distanziamento sociale : era troppo difficile chiamarla distanza di sicurezza?

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Comunque mio figlio ieri è tornato a casa e mi ha detto sorridendo : "Babbo lo sai che ci han fatto fare un gioco, che marciavamo in fila come i militari così.. (col braccio avanti fra uno e quello davanti che avete visto nelle foto di ieri), e cantavamo, "distanza di 1 m, distanza di 1m...!!!"

E già mi son sentito un pelo più sollevato che l'abbia presa così e che soprattutto gliel'abbiano proposta in questo modo come fosse "un gioco"...