Dalla pagina "pillole di ottimismo" su facebook.
A parte che è interessante in generale, ma non ricordavo fra le categorie a maggiore rischio gli "Sportivi agonisti con notevoli masse muscolari e con recente storia di sollecitazioni massimali dell’organismo". Da dove salta fuori?
PROGRESSIONE DI MALATTIA NELLA COVID: QUANDO, COME E QUANTO INTERVENIRE (STUDIO OSSERVAZIONALE)
Dr. Stefano Tasca MD
Lo spinta per scrivere qualcosa sul tema mi è arrivata a seguito di una chiacchierata con una cara amica Biologa del nostro Centro che mi ha raccontato la sequenza di eventi che hanno portato un suo parente Sardo (72 anni, diabetico, cardiopatico, portatore di pacemaker) in terapia intensiva per Covid. Ho interfacciato queste informazioni anche con le dichiarazioni del prof. Zangrillo a proposito del “caso Berlusconi” in cui si parla molto correttamente di “carica virale” (e non solo di contaminazione, a proposito di importanza del decorso) sottolineando il cruciale fattore tempo nell’intervento terapeutico (e questo ha una sua grande importanza, data l’età del soggetto affetto che lo pone in una categoria ad alto rischio).
Già da tempo mi sono impegnato a comprendere le fasi di progressione della Covid per capire se esistono parametri che possano dare un’indicazione sullo stadio di malattia. Ciò è di vitale importanza per evitare di lasciare a se stesso il decorso per troppo tempo e quindi non contenere l’instaurarsi delle complicanze. Teniamo conto che gli eventi più negativi non sono solo polmonari ma anche sistemici: è qui che si si rende necessario un intervento massiccio sia farmacologico che di assistenza Intensiva, non nelle forme invece più superficiali che, per quanto impegnative, possono essere trattate anche a domicilio. La grande differenza può e deve farla l'assistenza sul territorio per sollevare il sistema sanitario dai gravami di un eccesso di ricoveri e di occupazione di posti in terapia intensiva e contemporaneamente per rendere più efficaci le strategie che tendono al contenimento della progressione di malattia in modo che l'assistenza domiciliare sia il gold standard.
Da queste premesse ed intenti è scaturito quanto segue: a seconda della stadiazione della malattia tempi e modi di intervento verranno valutati anche alla luce della letteratura disponibile allo stato attuale.
Si considera la Covid 19, nei casi sintomatici (CHE RAPPRESENTANO UNA FRAZIONE DEI "POSITIVI" corrispondente più o meno al 15-20% del totale), sia in adulti che (anche se meno di frequente) nei bambini, come una affezione del tratto respiratorio alto.
La sintomatologia dunque è sovrapponibile a quella dei comuni virus respiratori stagionali ed endemici. Il dato non è secondario, considerando il fatto che in alcuni casi la aggressività del sars-cov-2 si esprime sul parenchima polmonare con attacco a livello alveolare ed interstiziale ed esito in polmonite, quindi il riconoscimento eziologico si fa primario.
Il tempo medio di passaggio dalla forma superficiale a quella profonda dall’inizio dei primi sintomi (febbre anosmia, disgeusia, rinite, faringodinia) e ancora in assenza di viraggio verso la forma infiammatoria parenchimale polmonare, è piuttosto breve (in media 4 giorni) e si esprime con tosse secca e sensazione di difficoltà respiratoria. Il gap temporale esistente fra attecchimento alto (che se non evolve ha decorso benigno) e progressione verso le porzioni più profonde, è il momento cruciale per decidere il ricovero dato che ulteriori attese (oltre il 4°-5° giorno di sintomatologia) tendono più facilmente ad esitare in polmonite interstiziale (collocazione alveolare, Pneumociti di I e II tipo, ARDS) e possono essere complicate da desaturazioni importanti con danno multiorgano (rene, cuore, possibile catena infiammatoria mediata dalle interleuchine, possibile coagulazione intravasale disseminata).
La prudenza suggerirebbe dunque di stadiare la malattia sia per gradi sia per fasce di rischio che sono ben note e nei mesi hanno dimostrato essere sempre le stesse (obesi, anziani, sindromi metaboliche, cardiopatici, ipertesi, allettati, immunodepressi e, sembra, categorie di sportivi agonisti con notevoli masse muscolari e con recente storia di sollecitazioni massimali dell’organismo).
RAZIONALE
Ad un primo stadio (rinite, febbre che risponde agli antipiretici comuni, anosmia, disgeusia ma sostanziale conservazione delle condizioni generali a parte l’astenia che in alcuni casi è significativa) è quindi necessario effettuare rapidamente il tampone a domicilio (massimo a 48 ore per i motivi esposti in premessa riguardo alla rapidità di evoluzione) ed iniziare terapia antipiretica (meglio se con Acido Acetilsalicilico, data la sua azione anche antiaggregante piastrinica) senza copertura antibiotica. A tampone positivo questo stadio di patologia può essere gestito al domicilio con attenta e frequente osservazione del decorso. I conviventi vanno a loro volta sottoposti a screening con tampone ed il soggetto isolato il più possibile.
Qualora, entro le 96 ore, si sia osservata sospetta progressione verso l’apparato respiratorio basso (tracheite, tosse più o meno produttiva, febbre costantemente sopra ai 39°C oppure più bassa ma resistente agli antipiretici) è opportuno non indugiare troppo col ricovero dato che IL PASSAGGIO DA UNA FASE LIEVE AD UNA COMPLICATA E’ QUASI COSTANTEMENTE MOLTO RAPIDO (IN ALCUNI CASI SOLO POCHE ORE). L’opportunità di ricovero, anche se cautelativo, risiede quindi nel vantaggio di una diagnostica più fine (TC, Eco polmonare, D-dimero, ecc.) che permette di precisare meglio il grado della eventuale compromissione generale dell’organismo oltre che dei polmoni. Non secondario è il vantaggio di poter fruire di ausili di sostegno alla funzione respiratoria (O2), farmaci preventivi delle complicanze e uso di principi attivi che hanno lo scopo di prevenire le microtrombosi polmonari, causa di insufficienza respiratoria di tipo perfusivo e non solo restrittivo).
Tutto ciò, ove applicato, limiterebbe in modo drammatico il numero di pazienti da assistere in Terapia Intensiva con metodiche spinte, aumentando invece il numero di pazienti che possono fruire di terapie e sostegno meno aggressivi (con notevole beneficio sul carico del sistema sanitario ed evitando di incorrere nei noti problemi assistenziali del periodo Marzo/Aprile, che non vorremmo certamente mai più vedere).
In questa prospettiva i MMG, per potersi coordinare con questo progetto di selezione e contenimento, dovrebbero essere messi in grado di:
- Effettuare valutazione a domicilio del paziente (dotati di opportuni mezzi di protezione individuale) di persona o tramite USCA
- richiedere e ottenere l’effettuazione del tampone in tempi rapidi (massimo 48 ore)
- impostare la terapia sintomatica dopo accertamento dello stato effettivo del paziente e del grado di compromissione
- controllare direttamente o tramite telematica l’evoluzione quotidiana del quadro entro i primi e cruciali 4 giorni
- fornire ai pazienti (qualora non ne fossero dotati) strumenti per rilevazione della saturazione di ossigeno nel sangue
Quanto precede non muta per le varie fasce di rischio se non per il fattore peggiorativo determinato da eventuali patologie associate. Per questo motivo all’inizio della sintomatologia in un paziente a rischio i tempi di diagnostica e di intervento dovrebbero essere auspicabilmente abbreviati se non dimezzati ed il ricovero anticipato in caso di positività pur in presenza di sintomi non particolarmente importanti. Questo atteggiamento fornirebbe vantaggi dal punto di vista dello smistamento dei pazienti dato che al ricovero arriverebbero praticamente soltanto i soggetti che più probabilmente potrebbero evolvere in forme maligne ed impegnative, non intasando i reparti con pazienti affetti da forme gestibili a domicilio e ricoverate semplicemente per cautela.
Insomma far rimanere i pazienti a casa non deve significare trascurarne il decorso poichè è sulla base di quest'ultimo che si giocano le partite più importanti nell'ottica di una congrua decisione terapeutica (con immaginabili risvolti sull'esito). L'attesa troppo prolungata della diagnosi eziologica (effettuazione e risposte dei tamponi dovranno dunque richiedere tempi rapidi e certi) e una dilazione impropria nei decorsi sospetti (troppo "aspettiamo e vediamo come va") sono i due freni maggiori ad una assistenza efficace ed efficiente e possono incidere su impegno ospedaliero e numero di casi severi/critici
Si ringraziano vivamente per la supervisione, la pazienza ed i feedback il Prof. Piero Sestili (Professore ordinario Farmacologia presso Università degli studi di Urbino "Carlo Bo") e il prof. Alfredo Pasin (Pneumologo - Milano )
BIBLIOGRAFIA
1) Induction of pro-inflammatory cytokines (IL-1 and IL-6) and lung inflammation by Coronavirus-19 (COVI-19 or SARS-CoV-2): anti-inflammatory strategies.
Conti P, Ronconi G, Caraffa A, Gallenga CE, Ross R, Frydas I, Kritas SK
J Biol Regul Homeost Agents. 2020 Mar 14;34(2):1
2) Immune response to SARS-CoV-2 and mechanisms of immunopathological changes in COVID-19.
Azkur AK, Akdis M, Azkur D, Sokolowska M, van de Veen W, Brüggen MC, O'Mahony L, Gao Y, Nadeau K, Akdis CA.
Allergy. 2020 May 12:10.1111
3) Post-mortem examination of COVID19 patients reveals diffuse alveolar damage with severe capillary congestion and variegated findings of lungs and other organs suggesting vascular dysfunction.
Menter T, Haslbauer JD, Nienhold R, Savic S et al.
Histopathology. 2020 May 4. Online ahead of print.
4) Autopsy in suspected COVID-19 cases.
Hanley B, Lucas SB, Youd E, Swift B, Osborn M.
J Clin Pathol. 2020 May;73(5):239-242.
5) Autopsy Findings and Venous Thromboembolism in Patients With COVID-19.
Wichmann D, Sperhake JP, Lütgehetmann M et al.
Ann Intern Med. 2020 May 6:M20-2003. Online ahead of print.
6) Histopathologic Changes and SARS-CoV-2 Immunostaining in the Lung of a Patient With COVID-19.
Zhang H, Zhou P, Wei Y, Yue H et al.
Ann Intern Med. 2020 May 5;172(9):629-632.
7) Clinical features of patients infected with 2019 novel coronavirus in Wuhan, China.
Huang C, Wang Y,
Li X, Ren L, Zhao J et al.
Lancet. 2020 Feb 15;395(10223):497-506
8) Baseline Characteristics and Outcomes of 1591 Patients Infected With SARS-CoV-2 Admitted to ICUs of the Lombardy Region, Italy.
Grasselli G, Zangrillo A, Zanella A,
JAMA. 2020 Apr 6;323(16):1574-81. Online ahead of print.
9) Surviving Sepsis Campaign: guidelines on the management of critically ill adults with Coronavirus Disease 2019 (COVID-19).
Alhazzani W, Møller MH, Arabi YM
Intensive Care Med. 2020 May;46(5):854-887
10) Time Course of Lung Changes at Chest CT during Recovery from Coronavirus Disease 2019 (COVID-19).
Pan F, Ye T, Sun P, Gui S, Liang B,
Li L et al.
Radiology. 2020 Jun;295(3):715-721
11) Acute pulmonary embolism and COVID-19 pneumonia: a random association?
Danzi GB, Loffi M, Galeazzi G, Gherbesi E.
Eur Heart J. 2020 May 14;41(19):1858.
12) High expression of ACE2 receptor of 2019-nCoV on the epithelial cells of oral mucosa.
Xu H, Zhong L, Deng J et al-.
Int J Oral Sci. 2020 Feb 24;12(1):8
13) SARS-CoV-2 receptor ACE2 and TMPRSS2 are primarily expressed in bronchial transient secretory cells.
Lukassen S, Chua RL, Trefzer T et al.
EMBO J. 2020 May 18;39(10)
14) Physiological and pathological regulation of ACE2, the SARS-CoV-2 receptor.
Li Y, Zhou W, Yang L, You R.
Pharmacol Res. 2020 Jul;157:104833
15) Pathophysiology of COVID-19: Why Children Fare Better than Adults?
Dhochak N, Singhal T, Kabra SK, Lodha R.
Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk
Segnalibri