Attenzione perché queste affermazioni, nel contesto della pandemia, tendono sempre a invecchiare malissimissimo.
Sul serio, la situazione può cambiare radicalmente nel giro di una settimana, come successo in più stati europei, quindi c'è poco da avere orgoglio. Del resto l'Italia non fa più test di altri né li fa con metodi più sofisticati, per cui purtroppo il rischio rimane. E poi orgoglio di cosa, mica lo fai tu il tracciamento
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
+394 casi in Bosnia, dato più alto da Giugno.
+359 casi in Grecia (e +9 morti), record da inizio pandemia.
In UK +3395 casi e +21 morti.
Parziale di +1707 casi in Repubblica Ceca
Record anche in Ucraina, con +3584 casi e +60 morti (tot. 3400).
In Romania +1679 casi e +27 morti (tot. 4312)
Dato più alto da inizio Maggio in Canada, con +792 casi e +6 morti (tot. 9919).
Spagna: +11.291 casi e +162 morti (tot. 30.405). 1331 in TI.
Francia: +10.593 casi e +50 morti (tot. 31.095). 803 in TI.
Cosa dicono oggi i numeri
In data 17 settembre l’incremento nazionale dei casi è +0,54% (ieri +0,50%) con 293.025 contagiati totali, 215.954 dimissioni/guarigioni (+689) e 35.658 deceduti (+13); 41.413 infezioni in corso (+881). Elaborati 101.773 tamponi (ieri 100.607); 1.585 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,55% (ieri 1,44%). Ricoverati con sintomi 2.348 (+63); terapie intensive +5 (212). Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 281; Campania 195; Lazio 181; Toscana 119; Emilia Romagna 110; Veneto 109; Sicilia 96; P.A. Trento 76. In Lombardia curva +0,27% (ieri +0,15%) con 21.757 tamponi (ieri 17.831) e 281 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,29% (ieri 0,89%); 104.080 contagiati totali; ricoverati +8 (272); terapie intensive +2 (32); decessi +1 (16.906). Vediamo l’andamento dei ricoverati e delle terapie intensive (t.i.) a livello nazionale. Nel periodo 1-16 settembre, con una relativa stabilità dei nuovi casi giornalieri (tra i 1.300 e i 1.700 escludendo le consuete anomalie al ribasso del weekend) i ricoverati con sintomi sono passati da 1.380 a 2.285 (+65,5%) e le t.i. da 107 a 207 (+93,4%). Ricordiamo che il numero di ricoverati e t.i. del singolo giorno è espressione dei casi cumulati del mese precedente, e non va messo in correlazione con il dato dei nuovi casi rilevati nello stesso giorno. I 2.285 ricoverati e le 207 t.i. del 16 settembre riflettono quindi i 37.207 nuovi casi rilevati dal 18 agosto: sui casi totali, quindi, il 6,14% richiede il ricovero ospedaliero e lo 0,55% un trattamento intensivo. Per un confronto diretto con la fase post lockdown usiamo i dati dell’8 maggio (1.327 nuovi casi, nel range attuale): i ricoverati erano 14.636 (con 1.168 t.i.) e riflettevano 81.599 nuovi casi individuati dall’8 aprile. Sui casi totali rispettivamente il 17,93% e l’1,43%. In altri termini le percentuali di ospedalizzazione (e t.i.) sono circa un terzo di quelle al termine del lockdown: non 9-10 volte come potremmo credere guardando ai valori assoluti. A spingerle verso il basso non è stata una mutazione “bonaria” del virus. Importante in tal senso la dichiarazione (16 settembre) del professor Antonio Pesenti, direttore del Dipartimento di rianimazione del Policlinico di Milano e coordinatore delle t.i. dell’Unità di crisi della Lombardia: “I malati ricoverati in questi giorni in terapia intensiva in Lombardia sono gravi come quelli di marzo. E mi aspetto una mortalità simile, intorno al 40%”. La riduzione delle percentuali sui casi totali correla invece con il forte calo dell’età mediana dei contagiati rispetto a fine lockdown: negli ultimi 30 giorni (dati Iss aggiornati al 16 settembre) è di 35 anni, a inizio maggio era a quota 56. A riprova di quanto pesi il fattore età, l’accelerazione dei ricoveri da inizio mese corrisponde a un rapido innalzamento della mediana (da 29 a 35 anni in sole 2 settimane) e ad una maggiore diffusione tra gli over 50, che rappresentano il 28,2% dei casi totali
<h2 class="box_title" style="width: 660px; max-width: 660px; text-align: center; font-family: sole_headline, Gerogia, Times, "Times New Roman", serif; font-size: 36px; font-stretch: normal; line-height: 1.17; color: rgb(15, 15, 15); white-space: normal; background-color: rgb(247, 246, 242); --darkreader-inline-color:#dfdcd7; --darkreader-inline-bgcolor:#272418;" data-darkreader-inline-color="" data-darkreader-inline-bgcolor="">Cosa dicono oggi i numeri</h2><div class="box_text commento-accordion-nuovo" data-expandlink="Continua a leggere <span style='font-size: .7em;'>▼</span>" data-collapselink="Riduci <span style='font-size: .7em;'>▲</span>" style="line-height: 1.8; font-size: 20px; width: 660px; max-width: 660px; font-family: sole_text, Georgia, Times, "Times New Roman", serif; font-stretch: normal; color: rgb(15, 15, 15); white-space: normal; background-color: rgb(247, 246, 242); --darkreader-inline-color:#dfdcd7; --darkreader-inline-bgcolor:#272418;" data-darkreader-inline-color="" data-darkreader-inline-bgcolor="">In data 17 settembre l’incremento nazionale dei casi è +0,54% (ieri +0,50%) con 293.025 contagiati totali, 215.954 dimissioni/guarigioni (+689) e 35.658 deceduti (+13); 41.413 infezioni in corso (+881). Elaborati 101.773 tamponi (ieri 100.607); 1.585 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,55% (ieri 1,44%). Ricoverati con sintomi 2.348 (+63); terapie intensive +5 (212). Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 281; Campania 195; Lazio 181; Toscana 119; Emilia Romagna 110; Veneto 109; Sicilia 96; P.A. Trento 76. In Lombardia curva +0,27% (ieri +0,15%) con 21.757 tamponi (ieri 17.831) e 281 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,29% (ieri 0,89%); 104.080 contagiati totali; ricoverati +8 (272); terapie intensive +2 (32); decessi +1 (16.906). Vediamo l’andamento dei ricoverati e delle terapie intensive (t.i.) a livello nazionale. Nel periodo 1-16 settembre, con una relativa stabilità dei nuovi casi giornalieri (tra i 1.300 e i 1.700 escludendo le consuete anomalie al ribasso del weekend) i ricoverati con sintomi sono passati da 1.380 a 2.285 (+65,5%) e le t.i. da 107 a 207 (+93,4%). Ricordiamo che il numero di ricoverati e t.i. del singolo giorno è espressione dei casi cumulati del mese precedente, e non va messo in correlazione con il dato dei nuovi casi rilevati nello stesso giorno. I 2.285 ricoverati e le 207 t.i. del 16 settembre riflettono quindi i 37.207 nuovi casi rilevati dal 18 agosto: sui casi totali, quindi, il 6,14% richiede il ricovero ospedaliero e lo 0,55% un trattamento intensivo. Per un confronto diretto con la fase post lockdown usiamo i dati dell’8 maggio (1.327 nuovi casi, nel range attuale): i ricoverati erano 14.636 (con 1.168 t.i.) e riflettevano 81.599 nuovi casi individuati dall’8 aprile. Sui casi totali rispettivamente il 17,93% e l’1,43%. In altri termini le percentuali di ospedalizzazione (e t.i.) sono circa un terzo di quelle al termine del lockdown: non 9-10 volte come potremmo credere guardando ai valori assoluti. A spingerle verso il basso non è stata una mutazione “bonaria” del virus. Importante in tal senso la dichiarazione (16 settembre) del professor Antonio Pesenti, direttore del Dipartimento di rianimazione del Policlinico di Milano e coordinatore delle t.i. dell’Unità di crisi della Lombardia: “I malati ricoverati in questi giorni in terapia intensiva in Lombardia sono gravi come quelli di marzo. E mi aspetto una mortalità simile, intorno al 40%”. La riduzione delle percentuali sui casi totali correla invece con il forte calo dell’età mediana dei contagiati rispetto a fine lockdown: negli ultimi 30 giorni (dati Iss aggiornati al 16 settembre) è di 35 anni, a inizio maggio era a quota 56. A riprova di quanto pesi il fattore età, l’accelerazione dei ricoveri da inizio mese corrisponde a un rapido innalzamento della mediana (da 29 a 35 anni in sole 2 settimane) e ad una maggiore diffusione tra gli over 50, che rappresentano il 28,2% dei casi totali</div>
Molto utile e interessante sarebbe studiare i contagi di questi due paesi: suddivisione per età e soprattutto origine dei contagi: quanti sul luogo di lavoro, quanti intrafamigliari, chi si è ammalato frequentando luoghi pubblici ecc ecc
C'è qualcosa che è andato (e sta andando) terribilmente fuori controllo in Francia e Spagna
Avevo chiesto al dott. Tasca chiarimenti sulla parte inerente gli sportivi del post di oggi e mi ha rimandato alla risposta data ad altro utente, che riporto:
"... e tutti quelli che hanno dubbi sui muscoli: a parte lo stress di atleti agonisti che determina comunque risvolti negativi sulla reattività immunitaria aumentando la suscettibilità, informo che le masse muscolari sono piene di mediatori dell'infiammazione, gli stessi responsabili della ormai familiare "tempesta citochinica""
Molto incentrato sulle masse muscolari. Comunque generico sulla reattività immunitaria, pur sempre riferita ad "agonisti", quindi molto collegata a quell'articolo sul Lancet prima postato da burian.
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India +96.793 casi e +1174 morti (tot. 84.404).
USA già a +40.272 casi e +778 morti (tot. 202.112).
Argentina al record da inizio pandemia per ambo i parametri: +12.701 casi e +344 morti (tot. 12.460).
Iraq +4326 casi e +84 morti (tot. 8332).
Turchia +1648 casi e +66 morti (tot. 7315).
Israele +4791 casi e +8 morti (tot. 1169). In 573 in TI, +25 da ieri!
In Marocco +2488 casi e +28 morti (tot. 1714).
Guatemala +740 casi e +27 morti (tot. 3306).
In Costa Rica +1302 casi e +17 morti (tot. 666).
Tunisia +470 casi e +4 morti (tot. 133).
In Germania nuovo record per la seconda ondata, con +2171 casi e +6 morti!
In Irlanda +224 casi e 1 morto.
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