sui contagi reali siamo già a cifre spropositate nel mondo. solo in india secondo me siamo a decine di milioni di contagi, non consideriamo poi l'africa, la Cina che ci dice solo boiate (per me le cifre cinesi vanno moltiplicate almeno x100), poi c'è il Brasile, che anche lui da solo secondo me ne fa a milioni.
ragazzi, non siamo riusciti MINIMAMENTE noi a stare dietro all'epidemia coi test (in Lombardia bisogna moltiplicare per 10 circa i contagi reali) figuriamoci negli stati poveri che solitamente sono di gran lunga i più popolosi e con scarsa igiene. li salva solo la giovane età media.... motivo per cui, con tutti gli asintomatici che ci sono, ti perdi decine di milioni di contagi. voglio dire, in Sud africa s'è visto che ha combinato, ed è uno stato ricchissimo per gli standard africani. parliamo del Congo che fa 85mln di persone
Si vis pacem, para bellum.
oggi pomeriggio sono stato a Fiumicino in un famoso negozio di "bricolage"
tutti con la mascherina, anche se c'era qualcuno che girovagando tra gli scaffali abbassava la mascherina (a 'sto punto toglitela, fai prima, pirla!)
2 punti ben distinti: uno per l'entrata dove ti misurano la temperatura e un altro punto l'uscita
fila lunga alle casse sia quelle fai da te che quelle non fai da te. Avevo portato mio padre, abbiamo dovuto comprare alcune cose
la gente è ignorante: c'era il signore dietro di noi che non manteneva la distanza, come se stando più attaccati, si faceva prima a pagare...
alla fine ho messo l'ombrello tra noi e il tizio in modo tale da fa rispettare la distanza (non lo capiva )
all'uscita siamo dovuti rimanere sulla porta di uscita e parecchie altre persone come noi, perché c'era un forte temporale
il problema è che parecchie persone che venivano da fuori passavano dalla porta di uscita ed entravano dentro il negozio senza misurazione della temperatura - non è che ti protegga, ma le regole sono quelle
alcune volte lo staff del negozio se ne accorgeva e intimava le persone a passare dalla porta di ingresso, altre volte in quella mezza baraonda non se ne accorgevano
gestione un po' carente da parte del negozio:
1) maggiori controlli in uscita e tra gli scaffali
2) non si può stare solo con una cassa "servito", non per niente dopo un po' se ne sono accorti e hanno fatto aprire altra cassa altrimenti il negozio diveniva una mega coda
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
In Campania stanno scherzando col fuoco, hanno più contagi della Lombardia e fanno molti meno tamponi.
Rischiamo che fra 15gg ci sia un sommerso fuori da ogni controllo, contando pure che i campani/napoletani si dice che per antonomasia si spostano di più e "li trovi dappertutto"...(sia chiaro che è una mezza battuta quest'ultima mia frase e niente di più)
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Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
mmmm, ne ho visti tantissimi in vacanza quando ero giù, ma proprio tanti, ma anche in tutti gli anni di campeggio in Salento, dopo i baresi la maggioranza erano i napoletani, a ruota i romani. piccolo excursus: uno, dal faro di Leuca, puntava il dito verso Sud e diceva al figlio: "sai che col sereno e limpido si vede la Sicilia da qui?"
io e la mia compagna gli siamo scoppiati a ridere in faccia è finita a male parole, ovviamente
il discorso è che laddove c'è meno disciplina su distanziamenti e mascherine, prima o poi tocca.
idem a Bari eh, uguale uguale. paradossalmente, molto ma molto più ligi i salentini.
Si vis pacem, para bellum.
purtroppo, lavoro in un negozio enorme e le dinamiche che descrivi oggi le avrò viste 100 volte, solo oggi.
nei negozi, da quando non c'è più contingentamento (e credetemi, non c'è più) è inevitabile la calca, che sia alle casse, che sia alle cabine di prova (un miracolo che non scaturiscano contagi, credimi anche su questo, tutti quelli che entrano per provare come prima cosa tolgono la mascherina).
sul discorso casse aperte, so che da cliente la si vede così ma purtroppo il personale quello è, finché è possibile non aprirne una lo si fa. non è una giustificazione, ma purtroppo funziona così...
Si vis pacem, para bellum.
L’incremento nazionale dei casi in data 26 settembre è +0,61% (ieri +0,62%) con 308.104 contagiati totali, 223.693 dimissioni/guarigioni (+977) e 35.818 deceduti (+17); 48.593 infezioni in corso (+875). Elaborati 104.387 tamponi (ieri 107.269); 1.869 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,79% (ieri 1,78%). Ricoverati con sintomi 2.746 (+9); terapie intensive +3 (247). Nuovi casi soprattutto in: Campania 274 (con 6.104 tamponi; rapporto positivi/tamponi 4,48%); Lombardia 256; Lazio 219; Veneto 216; Toscana 110; Sicilia 110; Piemonte 107; Emilia Romagna 99; Liguria 97; Sardegna 63; Puglia 51. In Lombardia curva +0,24% (ieri +0,26%) con 19.137 tamponi (ieri 20.431 ) e 256 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,33% (ieri 1,35%); 105.988 contagiati totali; ricoverati +12 (312); terapie intensive stabili (30); 4 decessi (16.941). Oggi, come promesso, un rapido focus sulla città di Milano i cui numeri mostrano un andamento diverso rispetto a quelli, molto positivi nelle ultime tre settimane di rilevazione, della Regione Lombardia. Il capoluogo sta infatti attraversando una fase oscillante: la prima settimana di settembre (rilevazione da sabato 5 a venerdì 11) è stata chiusa con 376 nuovi casi individuati. La seconda, dal 12 al 18 settembre, con 288 nuovi casi e una riduzione del 23,40% (anche meglio del totale della Lombardia, sceso nello stesso periodo dell’11,09%). La settimana appena conclusa (rilevazione 19-25 settembre) ha però visto un nuovo rialzo: 319 nuovi casi, +10,76% contro un calo del 4,73% a livello regionale. Valori che non destano al momento preoccupazione, ma che si prestano a due diverse valutazioni. La prima riguarda il peso della città di Milano sul totale dei nuovi casi rilevati in Lombardia: infatti abbiamo più volte visto come i numeri del contagio debbano essere sempre rapportati alla popolazione residente per poter offrire indicazioni reali sulla circolazione del virus. Da questo punto di vista il capoluogo, che ospita il 13,9% degli abitanti dell’intera Regione, ha sempre avuto un peso eccedente questa quota: il 22,30% dei nuovi casi nella settimana 5-11 settembre; il 19,21% in quella dal 12 al 18; il 22,33% nell’ultima che abbiamo rilevato, tra il 19 e il 25. In altre parole Milano pesa per un settimo come popolazione, ma per un quinto abbondante come nuovi casi. Da questo punto di vista si tratta di un andamento che, come sottolineato ieri, merita quantomeno attenzione. La seconda considerazione è che questo valore per ora si mantiene stabile, e può trovare giustificazione nella maggiore concentrazione della popolazione. Considerando la ripresa delle scuole e soprattutto l’incremento del limite di riempimento dei mezzi pubblici, che stanno viaggiano quasi a pieno ritmo (80%), al momento la situazione appare sotto controllo e in linea con quella del periodo post lockdown. Come per il dato nazionale le prossime settimane saranno decisive e forniranno informazioni importanti
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