Ci sono delle imprecisioni nella tua ricostruzione, che dovrebbero parzialmente dipingere un quadro diverso.
Intanto il virus in Europa è giunto non prima del 19 Gennaio, quando la manager cinese della Webasto è atterrata a Monaco.
E' altamente probabile che sia questo evento ad aver causato la diffusione in Italia e da qui in Europa e poi in USA e Sudamerica.
I primi casi sono stati esportati in Giappone il 10 Gennaio e il 13 Gennaio in Thailandia se non ricordo male. In USA attorno al 16 Gennaio nello stato di Washington, ma fu un caso che non diede discendenza secondo analisi genetico-epidemiologiche successive.
Questo significa che non è vero che il virus aveva già impestato mezzo mondo, ma stava timidamente uscendo proprio dal 10 Gennaio.
Già questo suggerirebbe che la sua diffusione non fosse così vasta al tempo.
In secondo luogo, il virus giunto in Italia e diffusosi poi nel resto del mondo è ormai accreditato dalla letteratura scientifica possedesse una mutazione D614G che lo rendeva più contagioso.
Per cui la velocità di diffusione che ha avuto in Italia, Europa, USA e Sudamerica dovrebbe essere stata superiore a quella del virus "originale" cinese. Questo spiegherebbe tra l'altro perchè l'epidemia ha avuto meno impatto in Giappone e in Sud Corea, riuscendo a essere dominata prima, ma è una tesi, lo riconosco.
Il virus in Cina era dunque una versione meno pericolosa, ma non per mortalità quanto per contagiosità (ciononostante alta).
C'è anche la storia dietro agli inizi dell'epidemia a suggerire che il virus ha cominciato a diffondersi solo a Dicembre.
Il medico Li Weihang aveva ipotizzato una nuova malattia simil-SARS verso Natale. Questo significa che i primi pazienti che richiedevano ospedalizzazione cominciarono a comparire in quel periodo.
Considerando il lasso di tempo che è intercorso in Italia tra il caso di Codogno e il lockdown (20 giorni), siamo nelle tempistiche plausibili (25-30 giorni tra i sospetti di Li Weihlang e il successivo lockdown imposto dalle autorità cinesi).
Io non guarderei molto ai numeri dichiarati. Probabilmente hanno avuto anche più di 10mila morti, per 1 milione di casi o quasi (non poco quindi; il tasso di mortalità in Cina dovrebbe essere sull'1% o qualcosina di più).
Se il virus era meno contagioso di quello mutato giunto in Italia, ciò rende conto sia del minor numero di casi in Cina che in Italia, sia del fatto che in Cina si è richiesto più tempo per un lockdown.
Ultimo appunto: il virus probabilmente esisteva da Novembre, e si è iniziato a propagare da allora, ma non è detto che lo abbia fatto in maniera eclatante nel primo mese. D'altro canto per passare da un singolo portatore alle dimensioni di un'epidemia deve trasmettersi e dare i primi sintomi, e il lag è appunto 20 giorni o al massimo un mese prima che qualcuno vada in ospedale. Nel frattempo l'epidemia si diffonde, ma non per forza in un mese si giunge a numeri pericolosi, specialmente in una popolazione molto giovane e attiva come poteva essere quella di Wuhan rispetto all' anziana popolazione italiana.
Qualche elemento per valutare in più, non voglio costringerti a cambiare opinione
L'Europa è un unicum davvero eccezionale, in tal senso. Non uno straccio di seria strategia comune per mesi e mesi, strategia che poteva e doveva invece essere attuata fin dall'inizio del problema. Bene diceva @galinsoga: a che serve programmare azioni nazionali quando i nostri vicini di continente fanno quei dati? Quando tutto è scollato e ognuno agisce per sé?
È un continente vergognoso, ancora di più se pensiamo che una unione, di un qualche tipo, esiste.
Qui vicino a me ho un ospedale, quello di Sant'Angelo dei Lombardi. Si annunciavano posti letto aggiuntivi in terapia intensiva ad aprile, mai pervenuti dopo sei mesi (è di qualche giorno fa lo sfogo pubblico del direttore dell'ospedale). Fosse la volta buona?
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E qui entriamo dritti dritti in un campo in cui in realtà le responsabilità sono solo virtuali.
A parte che asl e medici hanno lo scudo spaziale contro ogni tipo di "irresponsabilità".
Ma solo oggi sono 3000 i contagi. Non ne parla nessuno ma cosa vuol dire esattamente?
Che oggi abbiamo certificato 3000 casi in cui le norme per evitare il contagio non sono state rispettate. Ci si può girare attorno come ci pare, negligenza sfortuna caso ma la realtà è questa.
Se stiamo ai dati che conosciamo con sicurezza la prima trasmissione avvenuta in Italia dell'infezione da Sars-CoV2 è quella rilevata all'ospedale di Codogno nella mattinata del 21 febbraio 2020, il paziente si sarebbe infettato probabilmente attorno al 14 di quello stesso mese o qualche giorno prima, lo stesso sarebbe avvenuto per quanto riguarda i soggetti contagiati individuati nelle ore successive, in altre zone di Lombardia, Emilia e Veneto... meno di 4 settimane dopo saremmo stati in piena ondata pandemica... prendiamo anche in considerazione la variante più contagiosa del virus, ma i dati che abbiamo non consentono nessuna ricostruzione verosimile... soprattutto se il virus provoca principalmente un'infezione di tipo simil-influenzale e se la sua trasmissione avviene attraverso droplets, discorso diverso se si trasmettesse prevalentemente tramite aerosol o per via eolica, come l'afta. Ma in tal caso non avremmo nessuna "seconda ondata" e non ci sarebbe più nemmeno bisogno del vaccino... E' vero che nelle scienze non sperimentali occorre partire dalle poche evidenze confermate, ma è come ricostruire lo scenario di un puzzle di 1500 pezzi avendone in mano solo 3...
Tra l'altro se ben ricordi già poche ore dopo Codogno era emerso il cluster di Vo' e nella giornata successiva erano state identificate alcune decine di casi tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, un paio di questi casi riguardavano pazienti già nelle morgue da qualche giorno...
L'agenzia sanitaria della Regione Liguria (Alisa) a maggio ha svolto uno studio in cui ha provato a incrociare i dati relativi ai sierologici dei donatori, conservati nelle banche regionali del sangue, con informazioni sanitarie relative a quelle stesse persone, ebbene vi erano prelievi di donatori fatti tra febbraio e marzo in cui erano presenti le IgG del Sars-CoV2, di questi campioni con sieropositività 5 provenivano da pazienti che, a dicembre 2019, presentavano quadri clinici polmonari "altamente compatibili" con Covid-19" (polmoniti interstiziali di modesta entità, per le quali erano state fatte delle radiografie), mentre a gennaio i casi "sospetti" erano saliti a 42.
Ora è chiaro che uno studio del genere non è risolutivo, non essendovi ad esempio studi microbiologici sull'agente infettivo che aveva causato le singole polmoniti, queste persone potrebbero aver sviluppato una polmonite interstiziale non Covid-19 a dicembre o a gennaio e poi essere state contagiate dal Sars-Cov2, in forma asintomatica, tra metà febbraio e i primi di marzo, però il sospetto di una circolazione, non rilevata di forme pienamente sintomatiche della malattia (!) 7-8 settimane prima dell'individuazione del focolaio lodigiano, è un sospetto assolutamente legittimo, soprattutto se la dinamica che porta alla genesi delle ondate epidemiche è quella che stiamo vedendo in atto negli ultimi 3 mesi... Quando ho scritto "impestato Europa e Americhe" mi riferivo alla situzione di febbraio-aprile, non a quella di gennaio o dicembre, se in gennaio il virus circolava già diffusamente in Europa, come sono convinto avvenisse, lo faceva ancora sottotraccia, confondendosi con le altre affezioni respiratorie stagionali.
Ultima modifica di galinsog@; 04/10/2020 alle 22:57
Ok, c'è una parte che è ineluttabile. Ma in fin dei conti non è sempre "irresponsabilità" di chi la porta in casa?
Comunque non prendiamoci in giro, il grosso è negligenza.
Ciò non toglie capitasse a me sarei io l'irresponsabile.
Però davvero sembra quasi che anche con focolai grossi riconducibili a pochi elementi questi se la cavano con uno scappellotto o un non si fa...
Ma non è vero che fosse esploso alla fine di ottobre. E' cominciato a circolare verso fine novembre-inizio dicembre ed è esploso a metà gennaio circa.
Comunque è strano che ci siano stati così pochi contagi fuori da Wuhan. Per me è un misto di
1. precocità delle misure prese nello Hubei e altrove
2. pura fortuna - il lockdown a Wuhan è arrivato appena prima del capodanno cinese, ossia appena prima che centinaia di milioni di cinesi si mettessero in viaggio per tutto il paese
3. un sacco di dati nascosti - non ho alcun dubbio che almeno a Pechino e in regioni vicine allo Hubei come il Sichuan i contagi siano stati molto più di quelli ufficiali. Del resto le autorità cinesi non avrebbero attuato lockdown differenziati per regione altrimenti.
Per il resto non c'è nessuna prova, aneddoti a parte, che il virus circolasse in Cina prima di novembre e in Europa prima di gennaio. E se circolava erano casi isolati che non hanno dato origine a catene di contagio.
Ultima modifica di nevearoma; 04/10/2020 alle 22:45
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Bè, i dati della genomica sono chiari e inequivocabili...si riesce persino a eseguire una stima temporale abbastanza precisa della mutazione madre del virus italico.
Una ricostruzione si trova in questo articolo, cui ho collaborato:
La data di inizio dell'epidemia di Covid-19 in Italia (ed altre considerazioni statistico-matematiche)
Anche il cluster di Vò l'ho sempre attribuito ai coniugi cinesi dello Spallanzani, e fin dal 4 Marzo (Nuovo Virus Cinese) e infatti mesi dopo, a Luglio, emerse la notizia di un soggetto positivo di Padova (30 km da Vò) il cui genoma virale isolato ad Aprile era dello stesso tipo di quello dei turisti cinesi di Gennaio, che erano passati proprio in Veneto, anche se a Verona:
Coronavirus, a Padova isolata una sequenza "misteriosa". Galli: <<Non c'entra con il ceppo tedesco, e simile a quella della coppia cinese>> - Open
Questa che ti delineo è la ricostruzione più verosimile della dinamica della pandemia.
Un altro capitolo che la genomica suggerisce è che ci siano stati due "lazzaretti" in Europa che hanno appestato il Continente e il mondo: il primo è l'Italia, il secondo è la Francia.
I casi nella regione dell'Ile de France scoppiarono nel periodo di Codogno, e in effetti analizzando il genoma virale si nota che esso discende dal virus italiano a meno di un nucleotide mutato.
Probabilmente il virus è giunto in Francia a cavallo tra fine Gennaio e inizio Febbraio da uno dei primi contagiati italiani.
Anche su questo ho elaborato una ricostruzione mesi fa (Nuovo Virus Cinese)
Qui un intervento che riassume il tutto:
Nuovo Virus Cinese
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