Il dato delle TI secondo me è il più difficile da paragonare con questa primavera, ci sono troppe differenze.
Adesso si cerca di non fare aggravare i pazienti e di evitare che arrivino in TI, a marzo non facevano niente finché non c'era una grave insufficienza respiratoria.
Questo può incidere sia sulla mortalità sia sul numero di ricoveri in TI e soprattutto sulla durata dei ricoveri, visto che ancora non abbiamo il dato del numero di ingressi e di uscite ma soltanto il totale (che risente dell'accumulo di casi oltre che dei nuovi contagi) l'effetto cumulativo della riduzione del tempo di degenza in TI potrebbe essere molto forte.
Quindi ci sono troppi fattori da considerare, inclusa l'età media che ancora è leggermente bassa rispetto a marzo, quando sotto i 15 anni i casi erano pochissimi quindi non è irrealistico avere una età media tra gli infetti vicina ai 50 anni.
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Il Lazio ha anche numeri anormalmente alti di ospedalizzazioni, ma questo da aprile. O c'è una sottostima strutturale dei casi - ma allora gli effetti si sarebbero visti molto tempo fa - oppure conteggiano i dati in maniera diversa e magari ospedalizzano più gente in via precauzionale.
Poi mi chiedo, ma è possibile che alcuni pazienti di regioni non specificate vengano assegnati di default al Lazio, essendo la regione sede del ministero?
Chiedo eh, non ho idea di quanto abbia senso.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
indubbiamente adesso le cure preventive scampano la TI a diverse persone, già di base la profilassi antibiotico + cortisone aiuta parecchio, e non appena il medico di base sente che hai determinati sintomi te la prescrive, senza problemi, sono terapie comunque normalissime. il cortisone evita (o cerca di farlo) quell'effetto infiammatorio a cascata che ti può portare in crisi respiratoria, fa già non poco.
però il vero problema è che adesso iniziamo a vedere gli aumenti dovuti ai contagi di una decina di gg fa, tra 10gg voglio vedere cosa succede... nel senso, aspettiamoci aumenti anche preoccupanti, tutto sta nel contenere ADESSO il dilagare dell'epidemia, allora riesci a limitare, più aspettiamo e peggio è.
mi spiego, facendo due banalissimi calcoli. pensate a quante persone ogni giorno questa settimana si sono contagiate, probabilmente ne vediamo 5/6k al giorno ma sono verosimilmente il doppio, pensate al numero di allenamenti di calcio e basket (prendo un esempio, ma si può applicare per tutto il resto che comporta rischio di contagio) che si sono svolti in una settimana e quante persone si sono incrociate in allenamento.
questa settimana, così come fu una delle settimane di febbraio, probabilmente visti i numeri delle ultime due, la scontiamo, a caro prezzo, nelle prossime 2/3 settimane se si riesce a limitare il contagio al "solo" ambiente domestico. si parla di decine di migliaia di persone al giorno. è impossibile, secondo me, entro il week end prossimo, stare sotto ai 10k contagi al giorno.
o si ferma adesso la questione, oppure secondo me sarà già troppo tardi e ci si ritroverà nella situazione della Francia, grossomodo.
ma è un parere personale eh, non saltatemi addosso non inneggio al lockdown, parlo di tutte le misure che si possono adottare senza un lockdown.
Si vis pacem, para bellum.
Marco, come ha già detto @burian br , il problema è il ricircolo che alla fine ti fa respirare la stessa aria con il rischio che sia un po' "satura" di patogeni (speriamo di no)
ma l'altro problema è anche il tuo manager che non vuole che si aprano le finestre
bastano trenta secondi di apertura contemporanea di finestre e porte per fare corrente e cambiare completamente l'aria dell'ambiente e questo ripetuto almeno ogni ora
la qualità di ciò che respiri è senza dubbio migliore, covid o non covid
il tuo manager ha paura che si raffreddino i suoi 'piedini'?
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Invece è un discorso interessante.
Esiste davvero un comportamento collettivo estremo, diciamo quasi socialmente patologico, in cui tutti rispettano rigidamente ogni norma di igiene, distanziamento ecc., dentro e fuori casa, che potrebbe far sparire il Covid nel giro di tot giorni?
Dopo quanto tempo avrebbe effetto? Quante persone (% su popolazione), al minimo, dovrebbero applicarlo per avere successo?
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chi di Bassetti ferisce, di Bassetti perisce.
impariamo ad ascoltare gli esperti cauti, quando c'è una PANDEMIA mondiale, e titolati, non quelli di cui non si sa NIENTE e che per farsi vedere vanno controcorrente.
25% di positività significa che sei già spacciato. complimenti anche al numero di tamponi, che mi sembra piuttosto ridicolo.
Si vis pacem, para bellum.
Sul quel dato potrebbe aver un peso la scelta di fare screening in hot-spot, come il centro storico di Genova o il cosiddetto Quartiere umbertino di Spezia, lì c'erano dei grossi focolai e molti di quelli che si sono sottoposti al tampone veloce sono stati coinvolti anche con il coinvolgimento di mediatori culturali (venerdì c'erano code che iniziavano alle 4.00 del mattino)... altri screening sono partiti negli ultimi 3-4 giorni su istituti scolastici con alunni già in quarantena... ma il punto che mi assilla è quello che riguarda i sintomatici che arrivavano in ospedale senza link... questi erano presenti anche in giugno e luglio, con cadenza di almeno 3 o 4 a settimana, possibile che siano spariti del tutto?
Ultima modifica di galinsog@; 11/10/2020 alle 17:29
Ha un quarantesimo della popolazione italiana e i tamponi sono stati più di un quarantesimo (circa un trentesimo) di quelli italiani, dunque non è poi malaccio come ritmo di testing (superiore alla media nazionale). Servirebbe qualcosa in più, stante la situazione palesemente problematica in regione, ma in sè il numero di tamponi non è basso.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Si vis pacem, para bellum.
Sì, tra l'altro anche altrove (anche se non ovunque) il numero di tamponi di controllo è attorno alla metà dei tamponi totali. Dovremmo anche ricordarcene quando facciamo confronti con Francia, Belgio e Olanda... Il punto è che quella di Toti è una strategia perdente perché non puoi fare tamponi solo dove sei certo di trovare positivi e infatti spegni un focolaio e ti se ne accende uno più grosso 15 gg dopo, vedi Savona->Spezia->Genova e forse ora Imperia.
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