Originariamente Scritto da
Perlecano
Comunque io ho un'anima da "soft science", spesso non so coltivarla e ho un modesto pensiero laterale, mi si vede sciorinare statistiche in continuazione ma non è che la pensi sempre in modo così ruvidamente tecnico... certe variabili sballano tutto e noi non le conosciamo, o quantomeno non ne conosciamo gli effetti: fare lockdown drastici, con una metafora, è come premere pulsanti a caso perchè si sa che l'aereo su cui si è a bordo fatica a tenere la quota tipica di un volo di linea, e allora si preme tutta la pulsantiera sperando, con un'azione così, "di forza" e risolutezza, di contenere il più possibile i danni di un sistema tanto complesso. Il profilo sociologico di una nazione libera, democratica, ha un grado di complessità paragonabile a quello della metafora (con le debite "proporzioni").
Lo so, quasi nessuno sarà d'accordo con questa prudenza che invoco, e forse molti di quelli che si trovano d'accordo con me lo sono solo perchè vogliono protestare ciecamente, per un moto di mera ribellione a un potere percepito con troppa facilità come tirannico, contro l'impossibilità, di nuovo ventilata in un futuro non troppo lontano, di svolgere la vita che più gli aggrada. Quindi, di persone autenticamente e concettualmente (non "di pancia") molto perplesse circa l'eventualità di un nuovo lockdown, so di trovarne realmente molto poche. Ma questo messaggio voglio scriverlo lo stesso.
I morti a lungo termine, non in un letto di terapia intensiva ma per mille altri modi, a causa delle gravissime e ripetute batoste economiche su scala quantomeno nazionale non
li conterà nessuno tra i morti per Covid. I suicidi o le invalidanti crisi depressive di chi si trova costretto a stare in casa per settimane o mesi passeranno sottotraccia, se non per qualche nota estemporanea e "di colore". Le violenze domestiche saranno ricondotte a una relazione marcia nelle fondamenta: verissimo, ma la miccia scoppia se c'è sufficiente scintilla, altrimenti no. E nessuno sembra curarsene. (Piccola parentesi: dimostrazione che nei telegiornali non c'è mai stata sincera attenzione in merito alle violenze sulle donne e ai femminicidi. Semplicemente si "tirava sera" con qualche argomento impattante emotivamente, ma il Covid è di gran lunga più impattante e quindi no problem, chiudiamo in casa migliaia di donne con i compagni violenti e resi più feroci dal confinamento entro quattro mura. Ma loro parlano di Covid e basta).
L'unica cosa di cui i mass media sembrano curarsi è di fare un servizio in cui vengono elencate al megafono, nel corso di una manifestazione di "protesta" da parte di lavoratori in ambito sanitario, le morti per Covid tra gli operatori ospedalieri. Però l'unico nome su cui il montaggio del servizio TV fa porre l'attenzione, mentre il giornalista si ferma per un attimo di parlare, riguarda un'ostetrica di soli 34 anni. Chissà quante persone molto più anziane sono morte in ambito sanitario, ma dire che era deceduto un dottore settantenne pluripatologico, dico così a caso ma sicuramente ce ne sono stati parecchi, non avrebbe avuto la stessa presa mediatica. E questo cherry picking dimostrazione di quanto i giovani possano morire. Ma intanto ci sono migliaia di coetanei, o quasi, che soffrono la solitudine, che si lasciano prendere da manie suicide (e magari mettono in pratica più del dovuto...), che vivono in situazioni familiari sempre più insostenibili (anche avere un bilocale anzichè una villa con piscina credo sia una bella differenza... la claustrofobia che creano i rapporti coatti in spazi angusti è atroce)... sempre per via del tanto decantato lockdown.
Ragazzi, io non ce l'ho con nessuno, ma spero che un minimo questo post vi abbia fatto riflettere. Non si pensi che il mio sia cinismo: per dirne una, parlare di "cherry picking" per la morte di una ragazza giovane avvenuta per colpa di un virus di merda è profondamente contro la mia stessa morale. Mi costa fatica fare un post di questo genere, davvero. Però, all'infuori di pesanti condizionamenti mentali, ci sono molti, molti, molti, molti fattori che, quando non trascurati, finiscono sotto il gioco di un lockdown assolutizzato e assurto al rango di misura provvidenziale e di cui, poi, magari vantarsi anche, collettivamente.
Ah, per inciso: si delinea uno scenario a dir poco distopico anche a lunghissimo termine, non so se molti se ne siano resi conto. L'immunità acquisita tende a resistere pochi mesi, la contagiosità è maledettamente alta, i vaccini non si sa quando saranno disponibili e se saranno realmente efficaci (ho i miei serissimi dubbi che un vaccino conferisca un'immunità anche più duratura di quella di un'infezione naturale...), oltre al fatto che state tranquilli che dopo sei mesi, un anno, due anni l'immunità acquisita dal vostro organismo si sarà già squagliata come neve al sole. Davvero vogliamo andare avanti di lockdown in lockdown, di psicosi in psicosi, di bombardamento mediatico in bombardamento mediatico? Saprete in quel momento, forse in modo vivido ed eloquente (ma ormai sarà troppo tardi sia per prevenire, sia per curare la disfunzionalità di certi meccanismi innescati), che i suicidi ci saranno davvero, che la vera crisi, frutto velenoso di una grande speranza tradita e soppiantata da pleonastiche conferme di disillusione, si sarà incistata nella psiche nella maggioranza degli individui, e che anche e soprattutto di questo bisognerà parlare, non solo dei numeri. Non vorremmo arrivare a una situazione in cui le suddette persone che vanno fuori di testa per certe dinamiche diventano quelle che hanno ragione... vero?
In questo post non c'è mezza traccia di polemica, questo ve lo posso garantire. C'è un'ESTREMA volontà di predicare prudenza, delicatezza, ponderazione. Non ce l'ho con nessuno di voi, ve lo giuro.
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