Il costringere la gente a non muoversi di casa, nei mesi di marzo e aprile, aveva a che fare più con l'esigenza di limitare gli spostamenti locali che con quella di contenere gli effetti della trasmissione intra-familiare... in pratica non ti faccio uscire di casa perché se te lo permetto non posso poi controllare che tu non vada a violare le disposizioni del DPCM, ossia che tu non esca dal territorio del tuo comune o della tua provincia... oppure non posso verificare che tu non esca di casa per andare a trovare la zia che abita a 1 Km da casa tua e comunque sì, si è scelto di sacrificare le persone che si sono contagiate in casa (in qualche caso favorendo il contagio intra-familiare stesso) per non fare allargare il contagio extra-familiare in senso geografico... poi io sono convinto che, adottando fin dai primi di marzo le sole misure adottate in fase 2 (che sono più o meno quelle della fase 1 "tedesca") la curva l'avremmo appiattita comunque, ma sono anche convinzioni "ex-post"... sul discorso "luoghi di lavoro" molto dipende dall'imprenditore e dai lavoratori, oltre che dalle condizioni generali, di certo in ambienti come le lavorazioni navali qui in Liguria il virus è circolato parecchio e lo stesso nella logistica, pochissimo in edilizia, dove pure i protocolli (mascherine, distanziamento) sono stati abbondantemente disattesi, soprattutto dai lavoratori... ma in questo caso potrebbero entrarci molto le condizioni ambientali, tipo il lavorare il 90% delle volte all'aperto o in ambienti con molto ricambio d'aria.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Convengo con te che la prudenza sia sempre la condotta migliore, infatti io seguo scrupolosamente tutte le regole.
Però osservo che i media ci stanno marciando pesantemente.
Per esempio dicono sempre che negli USA la situazione è disastrosa (contrapponendola alla disciplina italiana, citata a modello del mondo intero), omettendo rigorosamente il paragone tra i numeri dei morti: uno ogni 1.620 abitanti in Italia, uno ogni 1.570 abitanti in USA.
A me sembra che le differenze, anche con il resto del mondo, non siano così abissali come le dipingono, e non confermino in modo chiaro le varie misure di prevenzione.
Esatto.
Ma è palese che lhanno fatto perché non sapevano più che pesci pigliare.
Infatti hanno chiuso anche le fabbriche, per poi rendersi conto della cazzata fatta.
Infatti ad oggi, per fortuna, nessuno paventa più questa possibilità per il futuro
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No, a forza di colpire le persone più suscettibili di sviluppare forme gravi molto probabilmente l'intensità delle ondate epidemiche, in termini di infettività e intensità di manifestazioni cliniche probabilmente decrescerebbe... certo rimarrebbe sempre un virus che da polmoniti comunitarie, ma molto probabilmente in un numero relativamente sempre più piccolo di persone...
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
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