Originariamente Scritto da
jack9
ve la devo raccontare, perché è assurdo.
mio papà (DPCO e cardiopatico) era da due giorni a ieri che aveva la febbre, dopo una crisi respiratoria post visita pneumologica venerdì. ha incominciato da subito ad avere problemi alla vescica (continuo stimolo senza urina) e visti i problemi che ha, il PS doveva essere l'ULTIMA spiaggia. Eravamo in contatto coi cugini medici, convenivano con noi che non era possibile fosse Covid. insomma, febbre costante ma saturazione alta, quindi ai polmoni zero problemi e, se fosse stato covid, nella sua situazione, altroché febbre al massimo a 38,5, sarebbe peggiorato istantaneamente e rimasto senza respiro.
ad un dato momento si alza per urinare nel pappagallo e crolla di faccia sul pavimento, lì non abbiamo potuto non chiamare il 112. Arrivano, lo esaminano e concordano con noi, non può essere covid e noi subito gli diciamo che se lo trattano come tale mettendolo con chi o lo ha o sta aspettando lo condannano a morte certa. Concordano, si attivano e chiamano un operatore, me lo passano e mi assicura che sulla cartella ha scritto che è un probabile infezione alle vie urinarie e che al triage non lo avrebbero trattato da potenziale covid e ci ha consigliato di andare a Desio e non a Monza perché Monza oramai era "sporco", testuali parole e a Desio ci avrebbero trattato così.
Ovviamente siamo arrivato e ci hanno detto l'opposto, lo avrebbero messo con quelli in attesa tempone perché il protocollo dice così. Ovviamente mi sono incazzato come una bestia, e dopo 5 min mi hanno convocato e ho parlato con tutti i medici presenti (il che dimostra che la situazione in ospedale al momento non è ancora drastica, perché se no col piffero che stavano lì tutti i medici un quarto d'ora a perdere tempo). caso vuole che poco prima mi chiama il mio migliore amico, nonché mio avvocato, e ho avuto la geniale idea di tenerlo in vivavoce durante la discussione.
la richiesta non era assurda, gli ho detto: signori, nessuno discute che ci sia un protocollo e che sia giusto così ma, banalmente, non tutti i pazienti sono uguali e soprattutto non vi si chiede di non applicarlo, si chiede semplicemente di metterlo 3m più in là dei 2 standard e di non fargli condividere gli stessi spazi di chi è potenziale covid.
insomma,
li ho messi al muro verbalmente, poi gli ho detto: ma se uno fa un incidente e perde una gamba, gli viene 39 di febbre lo tratti come potenziale covid?
al che hanno iniziato a barbellare, vacillando cominciano a parlare di sensibilità del tampone, perché
li ho incalzati sul pungidito dicendogli: ma fategli un pungidito! e loro no, ha la sensibilità troppo bassa per protocollo NON LO USIAMO. allora gli ho detto: fategliene due, la probabilità comparata che possa dare un doppio errore è molto minore rispetto alla possibilità falso pos/neg del tampone. sono rimasti a bocca asciutta...
ma poi quante boiate, mi han detto: ma lei cosa ne sa di quanti sono arrivati con infezione alle vie urinarie e poi erano positivi? banale risposta: quanti ne sono arrivati con le stesse patologie di mio padre? e perché nessuno? forse perché se sei DPCO e malato di cuore con peace maker defibrillatore e hai il covid vai ko nel giro di ore? anche lì, sbiancati totalmente.
altra boiata: sono dentro distanziati 2m con mascherina, la procedura funziona e ovviamente gli ho detto: si è visto a marzo e aprile, in ospedale non si è infettato nessuno effettivamente. risposta di una che non sa cosa dire: ma lei cosa ne sa delle statistiche qui a Desio? le ho detto: andiamo a cercarle subito? ne è sicura?
risultato? facendo la voce grossa e con un avvocato al telefono lo hanno messo semplicemente 3m più in là come da richiesta, fatto gli esami, negativo al tampone ed è risultata, guarda caso, una infezione alle vie urinarie senza sepsi.
drogato di antibiotico mirato, stava benissimo, febbre a 36 e ci hanno chiamati per venirlo a riprendere. è già a casa, fortunatamente.
la domanda è: quanti, in situazioni simili a quelle di mio padre, sono condannati a morte da dei protocolli che hanno senso in piena emergenza come a marzo, senza distinzioni di età e patologie, tutti trattati uguale?
quanti che non hanno la fortuna di avere cugini medici e risposta pronta rischiano la pelle semplicemente perché non
li metti 3 metri più in là?
è SCANDALOSO che per ottenere cose LOGICHE di debba necessariamente alzare la voce, lo capisco a marzo, ma adesso no, hai avuto 8 mesi per capire cose che capisco io da ignorante.
se queste sono le premesse, c'è da aver PAURA.
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