Al di là del calo della domenica la situazione è veramente degenerata in maniera repentina, si conferma il dato di un raddoppio dei casi ufficiali in una settimana, probabilmente quelli reali sono più che raddoppiati.
Questo andamento suggerisce un salto di Rt da 1,2-1,3 a valori superiori a 2, probabilmente causato dall'indebolimento del tracciamento oltre che dalla progressione stagionale.
La situazione è estremamente critica, un andamento più che esponenziale che se non viene invertito immediatamente ci porterebbe ad una situazione paragonabile a quella di marzo in meno di due settimane (anche se spalmata su tutta Italia e quindi più gestibile dal punto di vista sanitario).
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@Perlecano
Andorra oggi piazza +246 casi. E' il terzo dato più alto da inizio pandemia.
Stante l'esigua popolazione, è positivo il 4,7% degli abitanti, e ciò fa di Andorra il primo stato per percentuale di positivi sulla popolazine secondo i dati ufficiali, superando il Qatar che possedeva il primato da Giugno.
appena sentito Galli molto dubbioso sul DPCM e molto chiaro sulle scuole. a prescindere dalla pressione sul SSN per i tamponi che portano, il problema dei mezzi non lo risolvi spostando l'orario. ALMENO le superiori vanno chiuse o con didattica a distanza molto rinforzata, capisco elementari e medie per tutto ciò che ne concerne, io a 14anni erano 5 anni che mi sapevo fare un piatto di pasta ed il minimo per sopravvivere, dai 14 anni in su se i tuoi figli non sono capaci a stare da soli a casa (tolto ovviamente chi ha problemi di natura diversa) e farsi un piatto di pasta, il problema non è il covid.
sto DPCM non ha cambiato niente, di fatto. nella mia polisportiva si continueranno gli allenamenti senza usare il pallone ma solo parte atletica, per tutti gli sport al chiuso. hanno chiesto a federazioni e PA e hanno dato l'ok, perché di fatto il DPCM non lo vieta. non ha senso, poi la doccia se la fanno lo stesso e sì, una doccia sì ed una no, come da protocollo, ma qualcuno mi deve dimostrare che sia vero.
ha ragione Galli, o si interviene subito il più drasticamente possibile oppure il lockdown sarà l'unica alternativa, e non ci si deve lamentare poi perché di gente per la quale non gli è cambiato niente ne vedo e ne sento tantissima, gli stessi che poi piangono se arriva un lockdown.
impariamo a comportarci BENE prima, poi ci lamentiamo.
Si vis pacem, para bellum.
Interessante, hai qualche articolo in proposito? Era all'aperto o al chiuso?
In VdA non se ne ha la più pallida idea, ma sicuramente qualche evento di superdiffusione, tra l'altro la Francia è lì a due passi, come anche dalla Svizzera.
Hai qualche info in più anche sul Canton Svitto? Ad esempio totale dei positivi e quanti in TI o ricoverati?
Si vis pacem, para bellum.
Stimando 2 milioni di contagiati in Italia prima della seconda ondata, stando alla composizione demografica per fasce d'età, immagino fossero: tra 200mila e 250mila tra i 30 e i 39 anni (l'11,5% della popolazione); circa 300mila tra i 40 e i 49 anni (il 15% della popolazione); tra 300mila e 350mila tra i 50 e i 59 anni (il 16% della popolazione). Secondo l'ISS sono morte di Covid ufficialmente 70 persone tra i 30 e i 39 anni prima della seconda ondata, 318 persone tra i 40 e i 49 anni (sempre prima di queste ultime settimane) e 1261 persone tra i 50 e i 59 anni. Supponendo alcuni decessi tra persone non ufficialmente diagnosticate nella fascia 50-59 e supponendo invece che, scendendo con l'età, i tamponi ai deceduti (anche post mortem) fossero stati effettuati praticamente sempre, possiamo alzare i morti nella fascia 50-59 anni al massimo a 1350 (e forse già esagero). Se vediamo quindi qual è stata la mortalità per ciascun range, otteniamo:
- lo 0,03% (70 diviso circa 230.000) per i 30-39 anni.
- lo 0,11% (318 diviso 300.000) per i 40-49 anni.
- lo 0,42% (1350 diviso 320.000) per i 50-59 anni.
Ho provato a verificare questo dato con le risultanze di nazioni dal sommerso diagnostico notoriamente ridotto, seppur presente: Australia (solo prima del clou della seconda ondata), Islanda, Corea del Sud e Giappone. Bene, per i 30-39 anni il Giappone vede uno 0,03% di mortalità, l'Australia fino a inizio agosto vedeva uno 0,06% e l'Islanda vede uno 0,14% (un morto su 700 casi) ma le è andata "di sfortuna" (un turista 36enne che non si è fatto ricoverare finchè non si è estremamente aggravato: magari l'avrebbero salvato, se lo avessero intercettato prima). Direi, considerando i sommersi delle varie nazioni, che lo 0,03% da me stimato risulti valido, al massimo diventa 0,04% ma non cambia quasi nulla. Quindi i pazienti tra i 30 e i 39 anni, tra gennaio/febbraio e agosto, in Italia sono stati indicativamente 230mila circa, o giusto un pelo meno.
Per i 40-49 anni ho invece individuato uno 0,15% in Giappone, uno 0,12% prima della seconda ondata in Australia, uno 0,12% in Corea del Sud ma condizionato dalla netta prevalenza di contagi tra le donne (il che avrà compensato almeno in parte l'inevitabile sommerso diagnostico); in Islanda nessun morto su circa 650 contagi e ci sta, il denominatore è piccolo e quindi un numeratore nullo era contemplabile. Rivedendo la mia stima dello 0,11% per la fascia 40-49 anni, mi sento quindi di confermarla in pieno, il che confermerebbe che in Italia la stima di 300mila contagi in questa fascia d'età, prima di questa seconda ondata, è realistica.
Per i 50-59 anni ho rilevato uno 0,50% in Giappone, uno 0,25% pre-seconda ondata in Australia, uno 0,41% in Corea del Sud (di nuovo: la netta prevalenza di pazienti donne sugli uomini compensa, almeno in parte, l'inevitabile sommerso diagnostico), nuovamente uno 0,00% in Islanda a fronte di 600 contagi (niente male!). Qui il dato è un pelo più discordante, ma la media tra chi ha avuto un congruo numero di casi (cioè tutti tranne l'Islanda) è dello 0,4% all'incirca. Possiamo quindi dedurre che, se mi ero aspettato 320mila contagi tra i 50 e i 59 anni in Italia, la mia stima - a fronte dei 1350 decessi in questa fascia - può essere nuovamente considerata valida.
Ricapitolando, considerando valide le stime che ho fatto a inizio post per ciascuna fascia, otteniamo che il rischio di morte medio (NON ponderato in base a genere, patologie di base e quant'altro) è:
- una possibilità su circa 3.000 tra i 30 e i 39 anni.
- una possibilità su circa 900 tra i 40 e i 49 anni.
- una possibilità su circa 250 tra i 50 e i 59 anni.
Beh, ieri hanno fatto una tradizionale parata delle vacche (meglio, sono dei combattimenti) nonostante la situazione non sia proprio delle migliori.
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Io francamente me lo sarei evitato, anche perché a meno di 20 km ci sono pure tre Comuni in zona rossa, ma evidentemente alle istituzioni va bene così...
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l'Iran se avesse pubblicato uno straccio di dato veritiero, il record lo avrebbe fatto per giorni e giorni, su giorni, nei giorni per mesi
io rimango totalmente convinto che sia stata una strage in Iran, e che i morti che dichiarano siano stati sottostimati di ALMENO 10 volte.
Si vis pacem, para bellum.
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