Ma io come situazione di marzo mi riferisco proprio alla situazione dei morti. La mortalità in eccesso è stata assolutamente folle in Lombardia, la peggiore del mondo assieme a NYC, Madrid e Guayaquil, con Bergamo che invece ha avuto proprio l'eccesso più alto di qualsiasi unità subnazionale del mondo.
Seimila morti in due settimane su un territorio di un milione di abitanti. 17000 morti in Lombardia sempre in 2 settimane, forse tre.
E gli 800 morti erano solo quelli ufficiali, all'epoca. I morti reali in eccesso erano arrivati a duemila al giorno.
E' perfettamente possibile che la circolazione del virus quest'autunno-inverno sarà complessivamente maggiore rispetto ad allora, ma se si riuscisse ad arrivare a un picco massimo di 300 morti reali al giorno sarebbe quasi un successo. Significherebbe un eccesso di mortalità prolungato nel tempo ma relativamente basso e sostenibile per le strutture sanitarie, un totale mensile che sarebbe circa il doppio di quello di una stagione influenzale particolarmente pesante (es. la stagione influenzale del 2016-17 ha causato circa 26mila morti in eccesso).
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Se è vero è anche possibile che oggi ricoverino molta più gente in via precauzionale rispetto ad allora. Vedasi anche il saldo, +82, che è abnorme per un paese con una circolazione virale più bassa rispetto a Francia e Italia. Immagino che avendo tanti posti disponibili e un sistema sanitario che comunque incentiva le ospedalizzazioni ricoverino tantissime persone, inclusi tutti i pazienti gravi.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Eurostat, nel 2020 tra marzo e giugno 168mila morti in più negli Stati Ue
Se non è stato il Covid, sono state patologie trascurate per la paura di recarsi in ospedale, o sottovalutate rispetto al timore per la pandemia. Di sicuro, però, negli stati dell'Ue tra marzo e giugno scorsi l'impennata di decessi è stata notevole, con 168mila morti in più rispetto allo stesso periodo del 2019. L'aumento dei morti in Italia era già stato segnalato, anche da Repubblica, nei mesi scorsi, ma adesso Eurostat offre una panoramica della situazione nei 26 Stati membri.
L'aumento di decessi si registra non soltanto rispetto all'anno precedente, ma anche rispetto al numero medio dello stesso periodo nel quadriennio 2016-2019. Il numero più alto di morti aggiuntive si è registrato in Spagna (48.000), seguito da vicino dall'Italia con 46.000. In questo caso, considerato che al 30 giugno i decessi ascritti in Italia al Covid erano 34.767, ci sono 11.233 morti in più che, o vanno riferiti a casi di Covid non identificati (e ciò potrebbe significare che già allora la circolazione del virus era maggiore di quanto si registrasse), oppure che l'impatto della pandemia sulla situazione sanitaria generale è stato assai più grave. Come già sottolineato, in pieno lockdown un infarto, ad esempio, è risultato mortale in un maggior numero di casi rispetto all'anno precedente.
Dopo l'Italia nel triste elenco dei decessi aggiuntivi ci sono Francia (30.000), Germania e Paesi Bassi (circa 10.000 ciascuno). I restanti 21 Stati membri hanno registrato tutti insieme quota 25.000. I dati, chiarisce Eurostat, includono tutti i decessi, indipendentemente dalle cause, ma possono essere utili per valutare gli effetti diretti e indiretti della pandemia da Covid-19 sulla popolazione Ue.
Bergamo in Italia e Segovia in Spagna sono le città che hanno avuto l'incremento maggiore di morti. Secondo i dati di Eurostat Paesi e regioni europee sono state colpite in maniera assai diversa, visto che in alcune zone la differenza a paragone con l'anno scorso è incredibilmente alta, mentre in altre quasi non si nota l'aumento. Tali discrepanze possono però attribuirsi anche a un elemento che gli esperti mettono in rilievo, e cioè che per alcune regioni non sono state fornite informazioni.
In ogni caso, l'analisi delle settimane dalla 10ª alla 26ª dell'anno a livello regionale indica che il picco maggiore di morti si è avuto nella Spagna centrale e nell'Italia del Nord. A paragone con i dati dal 2016 al 2019, come detto, l'aumento maggiore si è avuto a Bergamo, con un picco dell'895% a metà marzo, seguito dal 634% in più di Segovia la settimana successiva.
Il picco di 36.000 morti in più in media rispetto al dato quadriennale è stato raggiunto nella settimana tra fine marzo e inizio aprile. Da inizio maggio, si sono verificati meno di 5.000 morti in più ogni settimana rispetto alla media quadriennale. Nella settimana subito dopo la metà di giugno, nel 2020 sono stati registrati 2.200 decessi in meno.
L'aumento della mortalità ha colpito in modo diverso in Europa a seconda del *****, spiega l'Eurostat, visto che ci sono stati più decessi di uomini che di donne a marzo (settimane da 12 a 14) e fine maggio-inizio giugno (settimane dalla 20 alla 23). Ad aprile-inizio maggio sono state registrate più morti di donne che uomini (settimane dalla 15 alla 19). All'inizio di giugno, a partire dalla settimana 24, il numero di morti per uomini e donne era in entrambi i casi pari a 32mila morti settimanali.
Delle 168mila vittime in più rispetto ai 4 anni precedenti, 161mila (il 96%) avevano un'età pari o superiore a 70 anni. Nello stesso periodo, questa fascia di età ha rappresentato il 76% di tutti i decessi nella popolazione nel 2016-2019 e il 78% di tutti i decessi nel 2020.
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
Covid: torna il lockdown in Irlanda - Ultima Ora - ANSA
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