Di sicuro c'era un sommerso deciso.
Ma devi considerare che in uno scenario esponenziale ai "pochi morti" di un mese fa (pochi perchè erano pochi i casi) si sommano i primi morti tra chi si è contagiato nelle ultime due settimane.
E visto che i contagi nelle ultime due settimane sono probabilmente anche 10 volte i contagi fatti nella seconda metà di Settembre, significa che i primi morti (solo una frazione minima) di quelli contagiati nelle ultime due settimane sono tanti quanto i morti tra chi si era ammalato ancora a Settembre.
In Calabria e Basilicata ci sono pochissimi tamponi per indagare sulla guarigione proprio perchè... ci sono pochissimi positivi ammalatisi nelle scorse settimane. Al contempo, in via precauzionale, anche se la situazione ancora non è esplosa, ci si concentra - come nel resto del Paese - a fare tamponi a gente dalla storia clinica non ancora nota.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Abbiamo un sommerso pauroso e tra l'altro l'età media dei contagiati è sensibilmente diminuita in estate, per risalire un po' nella prima parte dell'autunno, ma rimane sensibilmente più bassa che in marzo-aprile ma a fronte di questo non è affatto diminuita l'età media dei deceduti, il che dimostra che le misure di protezione a salvaguardia ad esempio delle RSA e delle comunità residenziali sono belle e saltate... Da fonti "ufficiose" almeno i 3/4 dei (molti) morti liguri delle ultime settimane provengono da questo tipo di strutture...
Comunque chi sta nelle RSA muore mediamente prima rispetto ai malati con migliore condizione clinica di base ma che vanno comunque incontro a esito infausto. Magari il valore del 75% tra i "grandi anziani" è destinato a diminuire parecchio man mano che, purtroppo, moriranno anche persone più giovani che si sono già ammalate durante questa seconda ondata.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Comunque e`impressionante il susseguirsi dei post e pagine in questa discussione.
Secondo me parti da un assunto sbagliato, cioè che la distribuzione sarebbe prettamente e quasi unicamente spaziale.
Io credo invece che i fattori in gioco siano di più, per cui conta sì la distribuzione spaziale (ovvero la vicinanza geografica) ma a questo si sommano la densità demografica che funge da amplificatore, nonchè anche una certa dose di caso (eventi di super diffusione e loro numero; magari in alcune realtà per motivi casuali non sono avvenuti).
Per cui realtà vicine a contesti difficili corrono un alto rischio, ma questo rischio non si concretizzerà senza la concatenazione di altri fattori che sono concause.
Avendo almeno una prevalenza di contagio intra e interfamiliare bisognerebbe postulare che in primavera il virus abbia colpito in maniera inferiore le popolazioni giovanili, in termini di contagio, oppure che la variante della malattia in circolazione sia più aggressiva nei confronti dei giovani... credo che non sia cambiato nulla, è ovvio che mano a mano che i numeri aumenteranno avremo anche morti più giovani, sia perché quel che scrivi ha un senso sia perché diminueranno le capacità di cura, per congestionamento del sistema...
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