Lo facciamo perchè altrimenti risulterebbe un tasso di mortalità italiano del 3,33% con l'eccesso di 50mila morti che abbiamo avuto, il che stona fortemente con i dati in nostro possesso persino da Bergamo.
Può darsi che nello studio abbiano reclutato troppi anziani e pochi giovani anche, ma non saprei.
Diciamo che dal confronto con studi sierologici ben fatti eseguiti a New York e in Spagna, si deduce che il tasso di mortalità dello studio Istat sia sproporzionato, e deve avere alla base o un calo degli anticorpi dopo tutti quei mesi trascorsi, oppure una scarsa diffusione nelle classi di età più giovane.
C'è anche lo studio di Manaus che citava un altro studio in cui la sensibilità dei test sierologici, altissima poco dopo la guarigione, si riduceva almeno del 15% dopo 120 giorni (4 mesi), perchè molti perdevano anticorpi.
Dunque, essendo stato eseguito lo studio a Luglio (quindi a 4 mesi appunto dall'ondata) se non a inizio Agosto (non so con precisione quando è stato fatto, ma visto che le prime notizie risalgono alla seconda parte di Giugno), una riduzione del 15% rispetto a 2 milioni (-300mila casi) corrisponderebbe grosso modo ai dati dell'Istat.
Ma sono deduzioni fatte a posteriori, e non posso darti garanzia che sia davvero così.
Il fatto (per rispondere al primo paragrafo) è che non credo che gli anziani si siano ammalati meno dei giovani - addirittura per Vo' Euganeo avevi legittimamente ipotizzato l'opposto, non so se per la Bergamasca o per altri hot spots la tua idea fosse diversa -, nonostante in teoria avessero dovuto proteggersi o essere protetti più ossessivamente. Tra l'altro non so (magari tu lo sai) se gli anticorpi prodotti da soggetti anziani, a parità di carica virale, siano di resistenza/emivita nel plasma tendenzialmente minore di quelli dei giovani. Anzi (e qui faccio una deduzione un po' semplicistica), se i giovani sono spessissimo asintomatici o paucisintomatici, hanno dovuto anche sviluppare una minore quantità di anticorpi per combattere le loro blande infezioni, quindi è più probabile incappare in una perdita totale del titolo anticorpale tra di loro che tra gli anziani, se questi ultimi hanno avuto una sintomatologia molto spesso più severa. Ma questa è una mera speculazione, lo ammetto.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Se non già detto, oggi la Germania ha messo la Svizzera nella lista dei paesi a rischio, con obbligo di tampone negativo o 14 giorni di quarantena per chi entra in Germania dalla Svizzera a partire da sabato 24 ottobre.
Da aspettarsi che di conseguenza avverrà anche il viceversa.
Io ritengo che l'epidemia sia partita dalle fasce più anziane, in forte opposizione alla Germania dove l'epidemia è partita dalle classi giovani. Quindi credo ci sia stato, almeno nella fase iniziale dell'epidemia (ovvero fino ai primi di Marzo) una sproporzione verso le fasce anziane, colmatasi con il lockdown e la ridistribuzione familiare (non che prima fosse inesistente tra i giovani, eh).
Prove di questo credo siano l'assenza di morti tra 10 e 19 anni, i morti tardivi tra 0 e 10 anni e tra 20 e 29 anni (praticamente tutti a Maggio), e altri indizi il fatto che fin da Febbraio i casi furono rintracciati tra anziani (bocciofila di Medicina), quando a Febbraio l'epidemia era ancora in fase molto precoce. Ancora, il rapidissimo aumento dei morti, cosa assente in Germania laddove l'epidemia è partita dalle classi di età più giovani.
Purtroppo non so rispondere alle tue perplessità. Stavo pensando di cercare uno studio sulla tenuta degli anticorpi, perchè la faccenda è interessante e spero qualcuno l'abbia già affrontata.
Circa gli anziani: è vero che sviluppano sintomi più gravi e dunque in teoria dovrebbero avere difese più alte, ma essendo anziani e con un sistema immunitario meno efficiente non saprei, forse comunque i titoli anticorpali calano altrettanto rapidamente, solo che partendo da livelli alti ci impiegano più tempo a sieronegativizzarsi.
Comunque notavo questa cosa sul sito Viaggiare Sicuri:
C – Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord: non sono previste limitazioni agli spostamenti verso questi Paesi. Coloro che invece entrano/rientrano in Italia da questi Paesi (dopo soggiorno o anche solo transito nei 14 giorni precedenti l’ingresso in Italia), oltre a compilare un’autodichiarazione, devono anche: a) presentare un’attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo; in alternativa b) sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine (ove possibile) o entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento. Le persone che hanno soggiornato o transitato in questi Paesi nei 14 giorni precedenti l’arrivo in Italia devono anche comunicare il loro ingresso nel territorio italiano al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria competente. Si raccomanda di consultare sempre la Scheda del Paese di interesse su ViaggiareSicuri, per verificare eventuali restrizioni all’ingresso da parte delle Autorità locali.
Vuol dire che uno può farsi eventualmente 2 giorni in Italia (penso ai "cugini" francesi) e di fatto non essere costretto ad effettuare il tampone, corretto?
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
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