Matteo G.P. Flora | Facebook
e questa è la sanità nostrana. complimenti. sono persone che conosco per vie traverse, di certo non sono cazzate.
vedete voi se un lockdown è evitabile. vedete voi se adesso i medici hanno la scusante di marzo, vedete voi se fanno il loro dovere.
altroché indenunciabili, viste le esperienze che sto facendo con mio padre (per cui ottengo qualcosa solo minacciando i medici, SOLO così), comincio a pensare molto male.
in 8 mesi il livello di preparazione è ZERO, lo sto toccando con le mie mani e sento di quelle cose che boh, Togo levati.
Si vis pacem, para bellum.
Sarà un macello questo inverno.
Mia amico, scorsa settimana vede tutti i giorni tranne mercoledì la morosa.
Giovedì sera morosa con 37, venerdì mattina 38, subito tampone, esito sabato.
Positiva.
Lui sabato stesso va a farsi il tampone, negativo.
Lunedi sera un po' storto, martedì mattina 37, pomeriggio 38.5
Oggi pomeriggio tampone anche per lui, esito in 48 ore, probabilmente sarà positivo.
E se lo sarà, chiudono tutta la filiale di banca di cui è direttore.
E la situazione sarà da così in peggio.
Come già scritto, stasera ero fuori con mia moglie, per strada deserto che neanche di notte a gennaio con - 5
Da fuori, bar/ristoranti deserti.
Poveri quelli impiegati in questi campi, ho paura che per gran parte di loro questo secondo lockdown sarà la fine economica.
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Magari loro la indosseranno meglio... cosa che non mi stupirebbe, dal momento che forse qualcuno non solo gli ha "urlato" di metterla, ma gli ha anche spiegato come farlo e quel qualcuno era credibile... Qui tra (auto)sputtanamento delle istituzioni, paternalismo imbecille, sindrome da de-responsabilizzazione (lo Stato deve salvarmi e anche impedirmi di mettermi nei guai) e analfabetismo funzionale scopriamo ora, dopo 5 mesi abbondanti dalla fine del primo lockdown, che gran parte degli italiani non sa ancora come comportarsi per ridurre le occasioni di contagio... passi l'abbassamento fisiologico della guardia avvenuto a luglio e agosto, ma adesso la cosa si fa stucchevole...
Ultima modifica di galinsog@; 22/10/2020 alle 21:15
la denuncia è contro ignoti, pensa te. il paese delle barzellette, questo è. gente che fa cose del genere, governatori della regione che vanno ad aperitivi ai primi di marzo con gli slogan della città che non si ferma, poi muoio migliaia di persone, di cui tantissime così, come dal racconto. e nessuno la pagherà MAI.
Si vis pacem, para bellum.
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Il fatto è che ben difficilmente un tampone da esito positivo dopo 24 o anche 48 ore dal momento dell'infezione, sarebbe necessario far passare non meno di 4 giorni e mettere in isolamento fiduciario almeno i conviventi dei contatti stretti e dar loro la possibilità di andare in malattia se dipendenti o ristorarli delle perdite se autonomi...
Putroppo secondo me e`impossibile fermare completamente una malattia, dove i "malati" (quelli che contagiano) sono anche asintomatici. Si puo`solamente limitare la cosa avendo disciplina ferrea, ma piu`di cosi, con lo stile di vita che abbiamo oggi, penso sia impossibile.
Quelli sintomatici possono fare contagi gia`3 giorni prima della presenza dei sintomi. Quindi uno sta bene, esce con gli amici, gioca a calcio, va a scuola/lavoro, usa il tram etc. Ed in quel momento e`gia`a diffondere il morbo, nonostante il "mal di testa" arrivera`tra 2-3 giorni.
Quelli asintomatici invece manco sanno di essere malati. Vivono la vita nella maniera normale e nel tempo contagiano altre persone con le quali vengono a stretto contatto.
E`difficile. Veramente difficile.Periodaccio.
Quantomeno l'azienda è sensibile, anche se per suo logico e comprensibile tornaconto, ho testimonianza diretta di datori di lavoro che hanno costretto (sotto minaccia di conseguenze disciplinari) i dipendenti con figli in isolamento fiduciario ad andare al lavoro. Uno di questi ha fatto venire il padre (ultra-settantenne) a occuparsi del bambino perché non c'erano altre possibilità.
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