Originariamente Scritto da
burian br
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Perlecano @
snowaholic @Tutti
C’è uno scenario più realistico su come evolveranno i casi, e che probabilmente simula meglio l’andamento che potrebbe avere l’epidemia in Italia.
Per semplicità, supponiamo (scenario potenzialmente realistico, ad ogni modo) che le misure varate dal governo non sortiranno effetto e che i casi proseguono nel trend mostrato (per ciascuna regione, calcolato dal rapporto tra le incidenze dell'ultima e della precedente settimana) senza né aumentare né ridurre il tasso di crescita settimanale.
Seconda premessa: fermiamo la situazione al 22 Novembre, data nella quale molte realtà sanitarie provinciali crolleranno, e gli effetti della pandemia saranno evidenti alla popolazione.
Terza premessa: supponiamo che i casi e l’incidenza reali siano il doppio di quelle ufficiali, anche se in alcune realtà potrebbero essere più del triplo (es. Valle d'Aosta), sempre per semplicità.
Ebbene, questa sarà la situazione in ogni regione (riporto l’incidenza settimanale cumulata di nuovi positivi ogni 100mila abitanti; vale a dire quante persone si saranno infettate da oggi al 22 Novembre ogni 100mila):
Valle d’Aosta: 15120 casi ogni 100mila ab. (15,1% della popolazione infetta in 4 settimane)
Piemonte: 18836 casi ogni 100mila ab. (18,8% della popolazione infetta in 4 settimane)
Lombardia 18166 casi ogni 100mila ab. (18,2% della popolazione infetta in 4 sett)
Liguria: 12026 casi ogni 100mila ab. (12% della pop.)
Trentino Alto Adige: 25746 casi ogni 100mila ab. (25,7% della pop.)
Veneto: 11884 casi ogni 100mila ab. (11,9% della pop.)
Friuli: 12406 casi ogni 100mila ab. (12,4% della pop.)
Emilia Romagna: 7656 casi ogni 100mila ab. (7,7% della pop.)
Toscana: 13039 casi ogni 100mila ab. (13% della pop.)
Umbria: 14366 casi ogni 100mila ab. (14,4% della pop)
Marche: 13366 casi ogni 100mila ab. (13,4% della pop)
Lazio: 7240 casi ogni 100mila ab. (7,2% della pop.)
Abruzzo: 6045 casi ogni 100mila ab. (6% della pop.)
Molise: 1960 casi ogni 100mila ab. (2% della pop.)
Campania: 7184 casi ogni 100mila ab. (7,2% della pop.)
Basilicata: 2654 casi ogni 100mila ab. (2,7% della pop.)
Puglia: 2561 casi ogni 100mila ab. (2,6% della pop.)
Calabria: 4096 casi ogni 100mila ab. (4,1% della pop.)
Sicilia: 2880 casi ogni 100mila ab. (2,9% della pop.)
Sardegna: 3058 casi ogni 100mila ab. (3,1% della pop.)
Come ho detto,
il mio intento NON è ricavare una tendenza. Prendete le mie proiezioni con le pinze, perchè probabilmente l'incidenza cumulata fino ad allora non sarà necessariamente questa, sia perchè R0 potrebbe aumentare (o diminuire) in diverse regioni, sia perchè è un trend creato sulle ultime due settimane (e non è detto sarà mantenuto con costanza), sia perchè ho per approssimazione raddoppiato i casi ufficiali per ottenere quelli reali, ma in alcune realtà potrebbero esserci anche il triplo dei casi ufficiali e in altre meno del doppio!
Il mio intento è però dimostrare che
al 22 Novembre avremo due Italie: l'Italia tirrenico-settentrionale, e l'Italia adriatico-meridionale.
Nella prima la popolazione infetta è a livelli mostruosi, e il sistema sanitario è ormai sull'orlo del collasso se non è già collassato in talune province.
Nell'altra Italia si regge ma con fatica in alcune province, visto che comunque anche in regioni come Emilia Romagna, o Marche, ci sono zone messe meglio e altre messe peggio, e quella che vi ho offerto è una sorta di media ponderata poco rappresentativa di realtà locali.
Anche all'interno dell'Italia messa malissimo avremo province virtuose come Grosseto, o Rovigo nel Veneto. La Campania potrebbe resistere nel beneventano, e anche nelle altre province tranne Caserta e Napoli.
Il Sud e le isole si troverebbero ai margini, con ospedali caricati ma ancora non troppo.
In uno scenario simile, quando il panico e la paura potrebbero iniziare a dilagare nei media perchè molti sistemi sanitari del Nord saranno ridotti come a Bergamo, il centro-sud potrebbe salvarsi.
Il sacrificio del Nord, mi verrebbe da dire, potrebbe impedire il realizzarsi della sciagura nel Centro-Sud (+ Emilia Romagna e Lazio).
E allora nessuna immunità di gregge, ma una strage di massa nelle regioni del Centro-Nord, con il Sud che a un certo punto si chiuderebbe. Prima ondata bis, ma con numeri esorbitanti.
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