Originariamente Scritto da
Gio83Gavi
Bah oddio, che i giapponesi si rechino sul posto di lavoro soltanto per scaldare la sedia ne dubito fortemente… Considerati anche alcuni aspetti lavorativi ma anche culturali:
- ad agosto la disoccupazione giapponese contava circa 2 milioni di persone, circa il 3% del totale (
il 3%!), e piu' o meno sui 66 milioni di occupati (il restante 95%);
- alcuni servizi scientifici (mi pare di averlo visto su Focus TV) spiegavano come il lavoro sia la priorita' fondamentale per un giapponese, senza la quale il suddetto cittadino e' considerato un simil fallito anche dalla societa';
- molti degli indicatori produttivi, tipo l'OEE e che sono utilizzati come riferimento in molte filiere produttive (in particolare meccaniche o metalmeccaniche), sono stati da loro introdotti… Sapevo che in Toyota si aggira attorno al 75-80%.
- alcune aziende che hanno come clienti finali i giapponesi, nel caso vengano a loro venduti una serie di articoli difettosi, devono compilare una procedura di reso estremamente dettagliata e puntigliosa… E se la percentuale di articoli difettosi supera un certo valore a fine anno il cliente giapponese ti "scarica".
Non mi paiono atteggiamenti conformi a personale che non sappia cosa fare dalla mattina alla sera ma siamo OT
.
Diciamo che c'e' il sospetto che un mix tra aspetti economici/culturali e politici possa contribuire a controllare meglio la diffusione della pandemia (non sapevo del discorso scarpe, pensavo fosse un'usanza limitata ai paesi asiatici e all'Europa orientale)
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