
Originariamente Scritto da
Lou_Vall
E ho capito

Quello che continuo a non capire è il senso di queste affermazioni. Senza polemica eh, Burian, cerca di capire il mio discorso: la matematica è vero che non è un'opinione, sacrosanto: se si fanno 100.000 casi al giorno per 30 giorni si arriva a 3.000.000. Se se ne fanno 200.000 si arriverà ad un'altra cifra. Se se ne faranno 1.000 la cirfra sarà ancora diversa. Tutto matematicamente giusto, ma "epidemiologicamente" lo vedo come un puro esercizio di stile. Perchè è evidente a tutti che, verosimilmente, non si potrà rimanere
costanti su 90.000/100.000 casi al giorno tutti i giorni da qui all'eternità, per i motivi che abbiamo detto e ridetto più volte (riduzione del bacino del contagio, riduzione delle occasioni sociali, auto-quarantene, ecc.ecc.).
E' un pò come dire, che, quando inizio a correre,
se continuassi a correre così, in 12 ore arriverei a Torino, in 24 ore arriverei a Milano, in 48 ore arriverei a Verona, e così via. Matematicamente giusto, ma non tiene conto di mille variabili che ci saranno di sicuro: rallenterò perchè sono stanco, perchè avrò fame, oppure potrei infortunarmi, e così via.
Per calcolare uno scenario
possibile, se non probabile, bisogna mettere già in conto l'effetto (presunto, perlomeno) delle variabili in gioco che sono intervenute e che interverranno. Se, come detto più volte, stiamo accusando oggi situazioni che si sono verificate due settimane fa, a maggior ragione non abbiamo ancora visto l'impatto delle restrizioni, nè la quantità dei "nuovi" infetti di questi giorni.
Dunque ben vengano le previsioni, ma usare il "a parità di condizioni attuali" per proiezioni relativamente lunghe non ha senso

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