Nuovo Virus Cinese

[Dagur]

Slovenia: 1925 nuovi casi ieri, 28.45% dei tamponi positivi. Nuovo record dei morti, (per ora) 41.
1210 le persone ricoverate, 197 in TI.

Gia`oggi potrebbero esserci misure restrittive ancora maggiori di quelle adottate nelle ultime settimane.

Dinamica dell`epidemia in Slovenia. Incredibile la forza della "seconda ondata". Nella fase1 a marzo/aprile hanno avuto contagi ridotissimi. Ora invece...

[marco85]

Certo che avevamo ragione!
La Svezia, coerentemente con la sua tradizione, ha scelto di non violare la libertà dei suoi cittadini, ponendo quindi un punto fermo che invece in gran parte degli altri paesi è stato superato: quello della libertà personale sacra e inviolabile. Detto questo, non è che in Svezia non si sia fatto nulla: al contrario, si è fatto moltissimo, soprattutto dal punto di vista sanitario, potenziando l'assistenza e facendo una serie di raccomandazioni (ma quasi mai proibizioni) di "prudenza", come distanza sociale, attenzione ai viaggi ecc., ma, ripeto, senza quasi mai imporre o proibire nulla.

Come ha detto Anders Tegnell, l'epidemiologo di stato della Svezia, in molti paesi si è scelto di usare un martello per uccidere una mosca; io aggiungerei: si è scelto di tagliarsi un braccio perché il braccio doleva, ossia il classico caso di rimedio peggiore del male.

Parole di buon senso, che in Italia non ascolteremo mai purtroppo. Non si può proibire qualcosa che è inviolabile per diritto fondamentale di nascita. Si può e si deve raccomandare laddove sia necessario, questo si.
Però era facile descrivere la Svezia come un paesi di pazzi negazionisti. PEr fortuna che c'è qualcuno che vivendoci può riportare la sua esperienza diretta e non il classico sentito dire che poi nei media nostrani diventa verità assoluta.

[nevearoma]

Primi due casi di trasmissione comunitaria in Nuova Zelanda dopo settimane. Uno dei due non ha legami apparenti con gli alberghi dove vengono quarantenati gli arrivi ed è stato scoperto perché si è fatto testare in quanto sintomatico.
Non è la prima volta che succede. La Nuova Zelanda potrebbe anche starci più attenta, è l'UNICA cosa che deve controllare

[Matëlmaire]

Dati: trasparenza per creare consenso | Scienza in rete

Ci vuole trasparenza sui dati per creare consenso

Adottare dei criteri il più oggettivi possibile per differenziare le misure di contenimento della pandemia ha senso. Tuttavia, tali criteri devono basarsi su dati accessibili, veritieri e aggiornati, altrimenti si rischia di creare confusione e sfiducia nei cittadini.

Quello che sappiamo, in termini i dati, sulla pandemia di Covid-19 viene dai flussi informativi istituiti con ordinanza 640 della Protezione Civile dello scorso 27 Febbraio. Un flusso di dati quotidiano con i totali dei casi, dei tamponi, dei ricoveri e poco altro, che le Regioni e Province Autonome devono inviare in forma aggregata alla Protezione Civile e che vengono messi subito a disposizione con comunicati e bollettini giornalieri. I dettagli sulla data di insorgenza sintomi, l’età, le caratteristiche personali di ogni singolo caso vengono invece raccolte e comunicate per via elettronica ad un sistema gestito dall’Istituto Superiore di Sanità. Come è prevedibile, i due sistemi sono spesso disallineati con ritardi sistematici nella registrazione dei dati dei singoli casi rispetto ai totali che circolano. Non ci sono altri sistemi automatici di raccolta dati da pronto soccorsi o da farmacie o scuole o da altri punti di osservazione cruciali per monitorare la situazione e validare anche in modo indiretto con mezzi rapidi i dati sulla salute della popolazione.

Le Regioni e le Province autonome che alimentano il flusso di dati ISS possono consultare solo i propri e non hanno contezza della situazione altrove. I dati cumulativi della Protezione Civile sono pubblici e sono quelli su cui chiunque abbia familiarità con i numeri e funzioni matematiche (matematici, fisici e ingegneri, per citarne alcuni) si è concentrato cercando di leggere il fenomeno della pandemia e di prevederne gli sviluppi, solo in virtù delle relazioni matematiche, spesso semplici, tra diverse variabili. Gli epidemiologi, abituati ai distinguo tra le varie componenti e alle distorsioni di osservazione, sono stati più cauti e spesso si sono trovati a dover commentare, ma raramente a produrre le interpretazioni di altri. In effetti i dati aggregati della Protezione Civile male si prestano a inferenze significative e non rendono conto di una serie di informazioni necessarie per descrivere in modo utile la pandemia. A esempio, è lecito chiedersi quanto sia effettivamente indicativa della circolazione virale la proporzione di tamponi positivi che ci viene suggerita ogni giorno, dato che dipende dall’intensità locale delle attività di screening e rintraccio di contatti e che certamente ormai annovera tutte le persone che effettuano un test molecolare di conferma dopo avere avuto un test rapido positivo. Vorremmo sapere se il ricorso ai tamponi (e le conseguenti diagnosi) sono diversificate per età, per zona geografica e così via. Insomma, ci sono molti aspetti da sviscerare e certamente non mancano in Italia le competenze, né le menti in grado di farlo. Ma non si può fare, perché la gestione dei dati e rigorosamente controllata e monopolizzata a livello centrale dalla ordinanza 640, che nemmeno a chi alimenta i flussi informativi permette di vedere i dati generali.

In questo contesto è stato deciso di attuare un sistema di monitoraggio della pandemia a livello regionale e di provincia autonoma per valutare le contromisure che il Governo avrebbe dovuto prendere a seconda degli scenari prospettati. Un approccio razionale, assolutamente condivisibile sulla base di principi di oggettività e di algoritmi numerici. Il sistema si basa su 21 indicatori, ossia valori numerici, che le Regioni e Province Autonome calcolano in proprio, in base ai loro dati di sorveglianza, e che ogni settimana inviano alle autorità nazionali. Tutto il sistema di governo della salute in Italia si basa su indicatori riferiti dalle Regioni e Province Autonome. A esempio, i Livelli Essenziali di Assistenza e il Nuovo Sistema di Garanzia si basano su indicatori che vengono dalle Regioni, e su quelli vengono assegnati i fondi per la sanità, mica poco. Ognuno calcola i propri indicatori e li invia al Ministero. I confronti relativi non vengono effettuati e ogni dato viaggia serenamente tra le scrivanie di chi se ne deve occupare. Non esiste un sistema di certificazione o audit della qualità dei dati inviati.

In questo sistema di scatole chiuse e non trasparenti è stato collocato il sistema di monitoraggio della pandemia e l’assegnazione delle Regioni e Province Autonome ai diversi scenari di rischio, in teoria già concordati. Per la prima volta le Regioni e le Province autonome si sono viste l’un l’altro e si sono sentite inserite in una graduatoria di valore che ovviamente non ha trovato d’accordo nemmeno quelli che registrano migliaia di casi al giorno e dichiarano la situazione praticamente fuori controllo. E a questo punto si sospetta sulla qualità dei dati inviati, sulla discrezionalità dei criteri di lettura e utilizzo, e si invoca un intervento uguale per tutti in modo da evitare imbarazzanti classifiche.

Se i dati fossero stati condivisi tra tutti fin dall’inizio - come richiesto dall'Associazione Italiana di Epidemiologia e da molti attori della società civile - ci sarebbe stato un controllo incrociato tra le varie Regioni, in 24 settimane di monitoraggio sarebbero stati identificati e verificati i dati di qualità incerta e forse non si sarebbe creato tutto il clamore che lascia spiazzati i cittadini, a cui, come al solito, viene presentato il conto da pagare in proprio.

[Cristiano96]

Perdonami, ma un martello per uccidere una mosca? Sai che in Italia abbiamo avuto 50mila morti? E che se avessimo usato la strategia svedese probabilmente sarebbero stati il triplo?
“Beata” la Svezia che ha potuto permettersi quella strategia grazie anche al fatto di essere al di fuori delle principali vie di comunicazione intercontinentali, dall’essere circondata da stati che contenevano l’epidemia meglio (Norvegia, Danimarca e Finlandia), dall’essere meno densamente abitata e con centri urbani molto abitati più distanti tra loro di quanto avvenga almeno in Italia centro-settentrionale e in parte di quella meridionale.
Detto ciò, magari la strategia svedese avrebbe funzionato benissimo al Centro-Sud, ne sono certo. Ma al Nord Italia affatto. E nemmeno in Francia o Spagna o UK (che inizialmente aveva preso quella strada, poi ha dovuto ricredersi).
In sintesi: l’Italia aveva una gamba in gangrena, e ha dovuto amputarla per evitare che la gangrena si estendesse al resto del corpo causando sepsi.
La Svezia aveva una gamba in ipossia, e ha scelto una terapia meno traumatica che poteva permettersi.
PS: l’epidemia in Svezia si è risolta grazie all’arrivo dell’estate e alla situazione continentale migliorata grazie ai lockdown. A questo giro, tra n mesi, sono curioso di vedere a che livelli arriverà.
PPS: non è un messaggio nazionalistico o volto a spargere odio contro la Svezia, mi urta solo la retorica con cui hai scritto il tuo post.

Ma no robetta, cosa da nulla. Si sa in Italia è normale avere un eccesso di 47 mila morti fra marzo e agosto e che la densità abitativa italiana è la stessa della Svezia, che per altro confina con molti paesi ed è inserita in un circuito commerciale e turistico che la porta a contatto con milioni di persone. Ma continuiamo pure a fare paragoni basati sul nulla, a dire che si "distrugge la libertà". Dopo 9 mesi siamo sempre sul discorso della dittatura sanitaria, a una certa anche basta. Ma capisco che certe cose bisogna viverle sulla propria pelle prima di aprire bocca.

[GiagiKarlo]

Ma no robetta, cosa da nulla. Si sa in Italia è normale avere un eccesso di 47 mila morti fra marzo e agosto e che la densità abitativa italiana è la stessa della Svezia, che per altro confina con molti paesi ed è inserita in un circuito commerciale e turistico che la porta a contatto con milioni di persone. Ma continuiamo pure a fare paragoni basati sul nulla, a dire che si "distrugge la libertà". Dopo 9 mesi siamo sempre sul discorso della dittatura sanitaria, a una certa anche basta. Ma capisco che certe cose bisogna viverle sulla propria pelle prima di aprire bocca.

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

[Cristiano96]

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

E di chi non vuol vedere aggiungo. Riporto un post di mio fratello su fb ieri

"Oggi sono stati registrati oltre 32 mila casi. 32 mila e 623 morti per l’esattezza. Abbiamo superato, proprio oggi, il milione di contagi in tutta Italia.Per darvi l’idea di quello che sta accadendo all’intera rete del sistema sanitario nazionale, e per descrivervi quanto drammatica sia nuovamente diventata la situazione in tutto il paese, da giorni molte terapie oncologiche vengono nuovamente rinviate. Avete letto bene: rinviate.

Non accadeva da marzo/aprile che venisse chiesto ai malati oncologici di aspettare per sottoporsi alle terapie, perché ci sono situazioni negli ambulatori degli ospedali di tutto il paese, che i negazionisti e tutti quei vergognosi sciacalli mentecatti che stanno facendo a gara a riprendere scene di ospedali a loro dire vuoti, possono solamente immaginare. La diffusione del contagio sta rallentando tutto: screening, terapie, azioni che richiederebbero la massima tempestività. È una guerra oggi che rischia di trasformarsi in strage domani.

Sono consapevole che neppure questi numeri vi metteranno a tacere: la speranza tuttavia è che non possiate mai provarlo sulla vostra pelle. Né il Covid, né tutte le conseguenze di questa immane sciagura.

Continuate a fare finta che vada tutto bene e che non esista alcun virus.

Bestie."

[Simotgl]

Ma no robetta, cosa da nulla. Si sa in Italia è normale avere un eccesso di 47 mila morti fra marzo e agosto e che la densità abitativa italiana è la stessa della Svezia, che per altro confina con molti paesi ed è inserita in un circuito commerciale e turistico che la porta a contatto con milioni di persone. Ma continuiamo pure a fare paragoni basati sul nulla, a dire che si "distrugge la libertà". Dopo 9 mesi siamo sempre sul discorso della dittatura sanitaria, a una certa anche basta. Ma capisco che certe cose bisogna viverle sulla propria pelle prima di aprire bocca.

Facciamo così, quelli che "ci distruggono la libertà" emigrino tutti in metà Italia, si facciano le loro regole e facciamo un muro, gli altri dall'altra parte e non ci si frequenta, vediamo dopo 6 mesi come va, dai...

[Cristiano96]

Facciamo così, quelli che "ci distruggono la libertà" emigrino tutti in metà Italia e facciamo un muro, gli altri dall'altra parte e non ci si frequenta, vediamo dopo 6 mesi come va, dai...

A me basta una rinuncia alle cure

[inocs]

Dunque, come vi dicevo, non sono calati i casi, stiamo tamponando in varie reguoni solo i sintomatici e non i contatti.
Quindi su 32.000 di oggi almeno altri 6/7.000 sarebbero già sicuri se venissero tamponati i soggetti col criterio di 20gg fa.

Una cosa non capisco: perché dovrei trovare meno casi tamponando i soli sintomatici rispetto al tamponare sintomatici+contatti?