Cosa dicono oggi i numeri
In data 18 novembre l’incremento nazionale dei casi è +2,84% (ieri +2,66%) con 1.272.352 contagiati totali, 481.967 dimissioni/guarigioni (+24.169) e 47.282 deceduti (+753); 743.168 infezioni in corso (+9.358). Elaborati 234.834 tamponi (ieri 208.458); 34.282 positivi; rapporto positivi/tamponi 14,59% (ieri 15,44% ). Ricoverati con sintomi +430 (33.504); terapie intensive +58 (3.670). Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 7.633; Campania 3.657; Piemonte 3.281; Veneto 2.972; Lazio 2.866; Toscana 2.508; Emilia Romagna 2.371; Sicilia 1.837. In Lombardia curva +2,28% (ieri +2,60%) con 38.100 tamponi (ieri 38.283) e 7.633 positivi; rapporto positivi/tamponi 20,03%% (ieri 22,06%); 340.989 contagiati totali; ricoverati +172 (8.323); terapie intensive +9 (903); 182 decessi (19.850). Partiamo dall’aggiornamento dei valori di Rt, calcolati alla sera del 17 novembre con il metodo Kohlberg-Neyman modificato: Italia 1.12 (1.17 il giorno precedente); Lombardia 1.01 (da 1.07); Milano città 0.79 (da 0.88). Ricordiamo il vero obiettivo che è quello di portare stabilmente, e non in modo estemporaneo, il valore sotto quota 1.0. Le crescenti richieste di allentamento delle misure, legate proprio alla diminuzione del valore di Rt, appaiono al momento azzardate per almeno due motivi. 1) Come abbiamo detto più volte non si tratta di stabilire “quanto” l’Rt sia sopra la soglia di 1.0: qualsiasi valore è inaccettabile, perché comporta una crescita del contagio e di conseguenza della pressione sugli ospedali. 2) La situazione è ancora dinamica ed esprime variazioni anche importanti all’interno della stessa area geografica. Per averne dimostrazione abbiamo verificato il valore di Rt in alcune zone della Lombardia, in quanto Regione più colpita e più popolosa del Paese: condizioni che rendono il calcolo particolarmente significativo da un punto di vista statistico, vista l’entità del campione. L’intera Regione, come abbiamo visto, alla sera del 17 novembre esprimeva un Rt di 1.01; la città di Milano 0.79; la Provincia di Milano 0.90; la Provincia di Monza e Brianza 0.97; la Provincia di Como e quella di Varese 1.15 (sopra soglia). Una situazione che origina dai differenti tempi di manifestazione dell’epidemia: Milano e Monza-Brianza, ora in calo nei valori dei nuovi casi per settimana mobile, hanno espresso numeri importanti prima di quanto sia accaduto a Como e Varese, dove l’inversione di tendenza sul totale dei casi per settimana mobile non si è ancora verificata. Questa situazione a macchia di leopardo, riscontrabile in tutte le Regioni e a livello nazionale, fa percepire il rischio di un allentamento precoce e del rimescolamento delle carte tra zone (importanti dal punto di vista della popolazione, non stiamo parlando di piccoli comuni) con valori di Rt diverso. Per questo motivo l’Rt deve essere riportato in modo stabile, e con ampio margine, sotto la soglia di 1.0. (M.T.I.)
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L'avessero fatto qua in Italia avrebbero gridato allo scandalo
Comunque, leggendo sempre la storia della Peste Nera, i negazionisti potrebbero essere assimilati ai Flagellanti, un movimento che spopolò in Europa proprio negli anni della peste. Certo, non negavano la peste, però assistevano a una crescita notevole ed erano causa di disordine.
La Chiesa Cattolica li bollò come eretici anche perchè stavano crescendo a dismisura mettendo in soqquadro l'ordine sociale.
Curiosamente, si diffusero di più in Germania e poco in Italia, come accade oggi con i negazionisti.
Dopo essere stati dichiarati eretici e pericolosi per l'ordine sociale (tra l'altro conducevano persecuzioni contro gli ebrei, visti come untori) furono repressi dai governanti e dalla Chiesa:
BM - FARE STORIA
Ultima modifica di burian br; 19/11/2020 alle 00:47
Il Giappone com'è messo in proposito? Hanno un BMI medio più basso di noi europei? Di dieta ci siamo, prevalentemente pesce in teoria.
C'è da dire comunque che, per quanto riguarda questo, l'Italia non se la passa malissimo, altrimenti non saremmo il secondo paese più longevo del mondo.
Per ora 24.
L'Australia semplicemente punta all'eradicazione completa, specialmente dopo la debacle di Melbourne.
Non è l'unico stato a farlo. Nuova Zelanda, Vietnam, Laos, Cambogia e Thailandia hanno eliminato la trasmissione comunitaria grazie a lockdown precoci, mentre Mongolia e Taiwan non hanno nemmeno avuto bisogno di alcun lockdown perché hanno agito ancor prima che il virus arrivasse sul loro territorio.
Poi c'è la Cina, sostanzialmente l'unico stato di quelle dimensioni ad essere riuscito a cancellare la trasmissione comunitaria pur partendo da una situazione fuori controllo, e lo ha fatto murando la gente in casa a Wuhan. Certo è stata aiutata dall'aver potuto agire quando il contagio non era ancora molto diffuso al di fuori dello Hubei, cosa che le ha permesso di cavarsela con lockdown MOLTO meno stringenti nel resto del paese, all'europea o anche più leggeri (a Guangzhou i negozi sono rimasti aperti, per dire).
Ovviamente tutti questi paesi mantengono i confini chiusissimi.
La Corea è un'eccezione perché ha scelto invece di evitare il lockdown e di affidarsi al tracciamento per gestire un livello basso di trasmissione comunitaria.
E poi c'è il Giappone, che rimane poco comprensibile.
Sono tutte strategie che non avrebbero alcun senso in Europa. Paesi come Slovenia, Slovacchia o Grecia avevano di fatto eradicato la trasmissione comunitaria, ma non gli è servito a niente perché ovviamente a un certo punto hanno dovuto riaprire i confini e appena l'hanno fatto era solo questione di tempo prima che il virus tornasse.
Certo è che comunque la strategia australiana non è molto invidiabile, o per meglio dire non devono avere un sistema di quarantene per gli arrivi internazionali particolarmente stringente...perché se punti all'eradicazione ma poi ogni 2x3 ti sfugge un positivo importato che si infiltra nella comunità e quindi devi ricorrere ai lockdown allora non hai guadagnato niente
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Anche oggi 101 morti in Svizzera, che sale a 3765 totali.
L'Australia ha i confini chiusi da marzo. Chiunque arrivi deve quarantenarsi per due settimane in alberghi appositi. Il focolaio di Melbourne e questo di Adelaide sono entrambi legati agli alberghi dei quarantenati.
Un paio di stati australiani permettono arrivi liberi dalla Nuova Zelanda (ma è solo unilaterale, visto che al ritorno in NZ devono di nuovo quarantenarsi) e l'Australia pensava di aprire anche a Taiwan e alla Cina.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Come dici, devono avere un sistema con delle falle visto che in inverno hanno avuto comunque un principio di epidemia sedata con il lockdown (e comunque 600 morti in uno stato da 6 milioni di abitanti, la Victoria, deve presupporre una diffusione notevole vista anche l'età media più bassa).
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