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Secondo me le T.I. non saturano così "progressivamente" perchè è un parametro umano non direttamente connesso alla curva epidemiologica: puoi saturare i tamponi arrivando a un "empirico asintoto" come tasso di positività, per esempio, ma finchè hai posti letto in T.I. disponibili (a meno di tassi di saturazione molto "a macchia di leopardo" sul territorio nazionale, devo ammettere questa ipotesi) dovrebbero ricoverare senza rendere i relativi protocolli ancora più "esclusivi" di come fossero già. Per me la saturazione delle T.I. sarebbe brusca, con un improvviso galleggiare attorno a un valore di massima che aumenta un pelo nei giorni con molti decessi e scende un pelo quando i decessi risultano essere di meno, ma non penso che siamo ancora a questo stadio, i posti in T.I. attivabili sono ancora RELATIVAMENTE diffusi, per ora l'entità dell'aumento dovrebbe ancora seguire l'entità dell'aumento dei casi contingentemente gravi (questo, almeno, è quello che spero vivamente, perchè significherebbe che a mali estremi, i rimedi in termini di risorse mobilitabili sono ancora "sufficientemente estremi").
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Casi testati per Regione al 19 novembre 2020.
Lazio 26,77%
Trentino-Alto Adige 24,81%
Molise 24,52%
Valle d'Aosta 24,45%
Basilicata 23,94%
Toscana 23,88%
Umbria 23,87%
Emilia-Romagna 22,46%
Lombardia 21,86%
Friuli-Venezia Giulia 21,42%
Veneto 20,62%
Piemonte 19,93%
Liguria 17,71%
Sardegna 17,37%
Calabria 17,01%
Abruzzo 16,54%
Campania 16,52%
Marche 14,66%
Puglia 12,25%
Sicilia 11,88%
Il tema della copertura vaccinale è uno dei tanti problemi che i medici discutono animatamente. In un mondo ideale tutti dovrebbero vaccinarsi, c'è poco di cui discutere sinceramente.
In passato per quelle malattie si sceglieva il vaccino, anche se raccomandato, perchè la gente SAPEVA cosa potessero causare. Ho una zia di 80 anni che ebbe la pertosse e stava per morire, e la sorella del marito della cugina di mia madre (60enne appena) che ebbe la poliomielite.
Le persone conoscevano con mano queste malattie, e ci credo quindi che preferisse vaccinarsi. Inoltre non c'era questo clima di disinformazione, e una maggiore fiducia per le autorità (fiducia che non vuol dire assenza di critiche), mentre oggi si mette in discussione tutto, dalle autorità statali a quelle religiose a quelle scientifiche. E spesso senza una vera ragione ma per luoghi comuni.
Sì, in base all'ultimo bollettino e con popolazione calcolata a dicembre 2019.
Impetuosa la crescita del Lazio, la Valle d'Aosta e il Trentino-Alto Adige sono sempre state le due con più testati fino a qualche settimana fa. Bene anche il Piemonte che, finalmente, ha iniziato a testare come Dio comanda la popolazione.
Bella domanda, non lo sappiamo!
Leggevo che una stima vede addirittura il 30% di asintomatici tra coloro infettati dal virus influenzale, altre il 10%.
Ma in realtà non ci siamo mai interessati.
Dal punto di vista clinico conosciamo più del SARS-CoV2 che del virus influenzale.
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