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Discussione: Nuovo Virus Cinese

  1. #70301
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da wtrentino Visualizza Messaggio
    Scusami se te lo dico ma sei di un pessimismo che dopo un po’ stufa...

    Dopo il vaccino per me il discorso si può chiudere del tutto, una volta vaccinati le categorie più a rischio, anziani e persone con altre patologie, la mortalità sarà talmente bassa da poter circolare liberamente già a quel punto, senza aspettare di vaccenare anche il restante della popolazione.
    Sono sostanzialmente d'accordo.
    Aggiungo solo una cosa: le pandemie ci sono sempre state e sempre ci saranno, punto. Abbiamo avuto la sfiga di viverne una, ma non siamo stati nè i primi nè saremo gli ultimi. Le pandemie portano cambiamenti sociali? Probabile, ma la "base" umana non cambia: si è sempre continuato ad uscire, a fare festa, a fare figli, a lavorare, a morire, a condurre la solita vita, e continueremo a farlo anche stavolta.
    Cosa abbiamo imparato (e su questo sono d'accordo con Burian) di utile? Che, nonostante il progresso tecnologico, non possiamo e probabilmente non potremo mai sconfiggere la malattia e la morte: queste due cose ci saranno sempre. Ci eravamo illusi di vivere fino a 90 anni e in buona salute, con due/tre pastigliette al giorno. Questa pandemia ci ha riportato indietro di un secolo, quando se arrivavi a 60 anni potevi considerarti fortunato, quando tutti intorno a te morivano anche giovani, appena nati, ragazzini, di mezza età, per qualsiasi malattia che oggi considereremmo un bubù. Era sufficiente un'influenza più tosta, una polmonite, una bronchite, il morbillo, e finivi al Creatore senza troppi complimenti. Niente farmaci, niente antibiotici, niente antipiretici. Ti ammalavi? Ti mettevi a letto e aspettavi, se guarivi bene, se no passavi a miglior vita. E lo dico per "esperienza", perchè come sapete ho ricostruito il mio albero genealogico, e tra il 1860 e il 1900 la mortalità era così alta che a pensarci ora sembrerebbe incredibile: ogni anno, in comuni piccolissimi, morivano decine e decine di bambini, di ragazzi, di persone di mezza età, di continuo. Come avevo già scritto, la norma era fare dai 6 agli 8 figli dei quali solo 2 o 3, nei casi migliori, riuscivano a sopravvivere fino all'età adulta. Eppure non era scioccante, era normale, così come era normale non avere il riscaldamento in casa negli inverni alpini di fine Ottocento, così come era normale non vedere mai un medico in vita propria se non alla visita per fare il militare, così come era normale morire in casa. La morte era, per così dire, "di casa": faceva parte della vita quasi quotidianamente. E più una cosa la conosci, e meno ne hai paura. La nostra società e il nostro benessere ci hanno portato ad esorcizzare la morte: nessuno muore in casa, si muore lontani, nelle cliniche, negli ospedali o negli ospizi, spesso con una sola persona vicino. I bambini, i ragazzini, i giovani non conoscono la morte, per loro è tabù: ne sono tenuti lontani, quasi che non debbano mai incontrarla, e che la debbano conoscere il meno possibile. Tutto questo, unito al benessere e alla prospettiva di vita sempre più lunga, ci ha portato in questa sorta di "paese dei balocchi", dove non ci ammaleremo mai (sii, certo, ci sono i bambini malati di cancro, ci sono ancora i tumori, ci sono bambini con malattie genetiche, ma suvvia, sono pochi, sono casi sfortunati, li vediamo in tv nelle pubblicità di Telethon, è roba lontana dalla nostra quotidianità).
    Questa pandemia ci ha semplicemente sbattuto in faccia la verità: non siamo immortali, possiamo ammalarci e possiamo morire, anche da giovani. E, oltre i 60 anni, per quanto siamo in forma e per quanto con una semplice pastiglia per la pressione conduciamo una vita "da giovani" in realtà biologicamente siamo anziani, e dunque siamo più vicini alla morte di quanto non ci sembri.
    Questo, credo, sarà le lezione importante che impareremo: scenderemo con i piedi per terra. Con il massimo rispetto e con il maggior tatto possibile io direi non "abituiamoci a perdere i nostri cari", ma "impariamo che è possibile perdere i nostri cari".
    A livello sociale forse avremo un maggior ricorso allo smart working e alle videochiamate, ma forse eh, non ne sono così sicuro... mentre al 99% continueremo a fare esattamente come prima: uscire, far festa, andar per locali, fare feste tutti insieme nei tendoni, andare a ballare e così via.
    Lou soulei nais per tuchi

  2. #70302
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da wtrentino Visualizza Messaggio
    Scusami se te lo dico ma sei di un pessimismo che dopo un po’ stufa...

    Dopo il vaccino per me il discorso si può chiudere del tutto, una volta vaccinati le categorie più a rischio, anziani e persone con altre patologie, la mortalità sarà talmente bassa da poter circolare liberamente già a quel punto, senza aspettare di vaccenare anche il restante della popolazione.
    Io nel dubbio preferisco non prendermelo anche a 43 anni
    Però penso che lui si riferisca ai prossimi virus.
    Pensa che l'HIV è più giovane di me, anche se ero bambino mi ricordo che cosa significava negli anni 80. Anche con le trasfusioni ci si ammalava che era una bellezza di quello e di epatite C. Una zia di mia moglie si è preso il secondo e ci è morta.
    CHissà quante ne usciranno e non fra decenni ma ad intervalli ravvicinati, per tutta una serie di motivi discussi già ad aprile
    Sperando non sia un altro Vaiolo - Wikipedia al cui confronto il covid scompare.

  3. #70303
    Uragano
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Mi sa che a breve la Sicilia diventa rossa

  4. #70304
    Tempesta L'avatar di Gangi
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Sono sostanzialmente d'accordo.
    Aggiungo solo una cosa: le pandemie ci sono sempre state e sempre ci saranno, punto. Abbiamo avuto la sfiga di viverne una, ma non siamo stati nè i primi nè saremo gli ultimi. Le pandemie portano cambiamenti sociali? Probabile, ma la "base" umana non cambia: si è sempre continuato ad uscire, a fare festa, a fare figli, a lavorare, a morire, a condurre la solita vita, e continueremo a farlo anche stavolta.
    Cosa abbiamo imparato (e su questo sono d'accordo con Burian) di utile? Che, nonostante il progresso tecnologico, non possiamo e probabilmente non potremo mai sconfiggere la malattia e la morte: queste due cose ci saranno sempre. Ci eravamo illusi di vivere fino a 90 anni e in buona salute, con due/tre pastigliette al giorno. Questa pandemia ci ha riportato indietro di un secolo, quando se arrivavi a 60 anni potevi considerarti fortunato, quando tutti intorno a te morivano anche giovani, appena nati, ragazzini, di mezza età, per qualsiasi malattia che oggi considereremmo un bubù. Era sufficiente un'influenza più tosta, una polmonite, una bronchite, il morbillo, e finivi al Creatore senza troppi complimenti. Niente farmaci, niente antibiotici, niente antipiretici. Ti ammalavi? Ti mettevi a letto e aspettavi, se guarivi bene, se no passavi a miglior vita. E lo dico per "esperienza", perchè come sapete ho ricostruito il mio albero genealogico, e tra il 1860 e il 1900 la mortalità era così alta che a pensarci ora sembrerebbe incredibile: ogni anno, in comuni piccolissimi, morivano decine e decine di bambini, di ragazzi, di persone di mezza età, di continuo. Come avevo già scritto, la norma era fare dai 6 agli 8 figli dei quali solo 2 o 3, nei casi migliori, riuscivano a sopravvivere fino all'età adulta. Eppure non era scioccante, era normale, così come era normale non avere il riscaldamento in casa negli inverni alpini di fine Ottocento, così come era normale non vedere mai un medico in vita propria se non alla visita per fare il militare, così come era normale morire in casa. La morte era, per così dire, "di casa": faceva parte della vita quasi quotidianamente. E più una cosa la conosci, e meno ne hai paura. La nostra società e il nostro benessere ci hanno portato ad esorcizzare la morte: nessuno muore in casa, si muore lontani, nelle cliniche, negli ospedali o negli ospizi, spesso con una sola persona vicino. I bambini, i ragazzini, i giovani non conoscono la morte, per loro è tabù: ne sono tenuti lontani, quasi che non debbano mai incontrarla, e che la debbano conoscere il meno possibile. Tutto questo, unito al benessere e alla prospettiva di vita sempre più lunga, ci ha portato in questa sorta di "paese dei balocchi", dove non ci ammaleremo mai (sii, certo, ci sono i bambini malati di cancro, ci sono ancora i tumori, ci sono bambini con malattie genetiche, ma suvvia, sono pochi, sono casi sfortunati, li vediamo in tv nelle pubblicità di Telethon, è roba lontana dalla nostra quotidianità).
    Questa pandemia ci ha semplicemente sbattuto in faccia la verità: non siamo immortali, possiamo ammalarci e possiamo morire, anche da giovani. E, oltre i 60 anni, per quanto siamo in forma e per quanto con una semplice pastiglia per la pressione conduciamo una vita "da giovani" in realtà biologicamente siamo anziani, e dunque siamo più vicini alla morte di quanto non ci sembri.
    Questo, credo, sarà le lezione importante che impareremo: scenderemo con i piedi per terra. Con il massimo rispetto e con il maggior tatto possibile io direi non "abituiamoci a perdere i nostri cari", ma "impariamo che è possibile perdere i nostri cari".
    A livello sociale forse avremo un maggior ricorso allo smart working e alle videochiamate, ma forse eh, non ne sono così sicuro... mentre al 99% continueremo a fare esattamente come prima: uscire, far festa, andar per locali, fare feste tutti insieme nei tendoni, andare a ballare e così via.
    Applausi....comunque bastava chiedere ai nostri nonni che vita hanno fatto da bambini o da ragazzi per capire la nostra fortuna nel vivere oggi; non dico di andare a leggere qualche libro di storia, ma bastava chiedere ai nonni anziani per chi ha la fortuna di averli ancora.

  5. #70305
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da Gianni78ba Visualizza Messaggio
    Io nel dubbio preferisco non prendermelo anche a 43 anni
    Però penso che lui si riferisca ai prossimi virus.
    Pensa che l'HIV è più giovane di me, anche se ero bambino mi ricordo che cosa significava negli anni 80. Anche con le trasfusioni ci si ammalava che era una bellezza di quello e di epatite C. Una zia di mia moglie si è preso il secondo e ci è morta.
    CHissà quante ne usciranno e non fra decenni ma ad intervalli ravvicinati, per tutta una serie di motivi discussi già ad aprile
    Sperando non sia un altro Vaiolo - Wikipedia al cui confronto il covid scompare.
    Infatti per me sarà fondamentale non vaccinare solo le categorie più a rischio: ok che sotto i 50 (sparo) anni difficilmente hai bisogno di ricovero, ma se ogni tot mesi si ammala il 70% della popolazione di covid paralizzi lo stato comunque. Nuovo Virus Cinese


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  6. #70306
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Sono sostanzialmente d'accordo.
    Aggiungo solo una cosa: le pandemie ci sono sempre state e sempre ci saranno, punto. Abbiamo avuto la sfiga di viverne una, ma non siamo stati nè i primi nè saremo gli ultimi. Le pandemie portano cambiamenti sociali? Probabile, ma la "base" umana non cambia: si è sempre continuato ad uscire, a fare festa, a fare figli, a lavorare, a morire, a condurre la solita vita, e continueremo a farlo anche stavolta.
    Cosa abbiamo imparato (e su questo sono d'accordo con Burian) di utile? Che, nonostante il progresso tecnologico, non possiamo e probabilmente non potremo mai sconfiggere la malattia e la morte: queste due cose ci saranno sempre. Ci eravamo illusi di vivere fino a 90 anni e in buona salute, con due/tre pastigliette al giorno. Questa pandemia ci ha riportato indietro di un secolo, quando se arrivavi a 60 anni potevi considerarti fortunato, quando tutti intorno a te morivano anche giovani, appena nati, ragazzini, di mezza età, per qualsiasi malattia che oggi considereremmo un bubù. Era sufficiente un'influenza più tosta, una polmonite, una bronchite, il morbillo, e finivi al Creatore senza troppi complimenti. Niente farmaci, niente antibiotici, niente antipiretici. Ti ammalavi? Ti mettevi a letto e aspettavi, se guarivi bene, se no passavi a miglior vita. E lo dico per "esperienza", perchè come sapete ho ricostruito il mio albero genealogico, e tra il 1860 e il 1900 la mortalità era così alta che a pensarci ora sembrerebbe incredibile: ogni anno, in comuni piccolissimi, morivano decine e decine di bambini, di ragazzi, di persone di mezza età, di continuo. Come avevo già scritto, la norma era fare dai 6 agli 8 figli dei quali solo 2 o 3, nei casi migliori, riuscivano a sopravvivere fino all'età adulta. Eppure non era scioccante, era normale, così come era normale non avere il riscaldamento in casa negli inverni alpini di fine Ottocento, così come era normale non vedere mai un medico in vita propria se non alla visita per fare il militare, così come era normale morire in casa. La morte era, per così dire, "di casa": faceva parte della vita quasi quotidianamente. E più una cosa la conosci, e meno ne hai paura. La nostra società e il nostro benessere ci hanno portato ad esorcizzare la morte: nessuno muore in casa, si muore lontani, nelle cliniche, negli ospedali o negli ospizi, spesso con una sola persona vicino. I bambini, i ragazzini, i giovani non conoscono la morte, per loro è tabù: ne sono tenuti lontani, quasi che non debbano mai incontrarla, e che la debbano conoscere il meno possibile. Tutto questo, unito al benessere e alla prospettiva di vita sempre più lunga, ci ha portato in questa sorta di "paese dei balocchi", dove non ci ammaleremo mai (sii, certo, ci sono i bambini malati di cancro, ci sono ancora i tumori, ci sono bambini con malattie genetiche, ma suvvia, sono pochi, sono casi sfortunati, li vediamo in tv nelle pubblicità di Telethon, è roba lontana dalla nostra quotidianità).
    Questa pandemia ci ha semplicemente sbattuto in faccia la verità: non siamo immortali, possiamo ammalarci e possiamo morire, anche da giovani. E, oltre i 60 anni, per quanto siamo in forma e per quanto con una semplice pastiglia per la pressione conduciamo una vita "da giovani" in realtà biologicamente siamo anziani, e dunque siamo più vicini alla morte di quanto non ci sembri.
    Questo, credo, sarà le lezione importante che impareremo: scenderemo con i piedi per terra. Con il massimo rispetto e con il maggior tatto possibile io direi non "abituiamoci a perdere i nostri cari", ma "impariamo che è possibile perdere i nostri cari".
    A livello sociale forse avremo un maggior ricorso allo smart working e alle videochiamate, ma forse eh, non ne sono così sicuro... mentre al 99% continueremo a fare esattamente come prima: uscire, far festa, andar per locali, fare feste tutti insieme nei tendoni, andare a ballare e così via.
    Il confronto col passato per me non si può fare
    ALtri sistemi economici.
    Un vaiolo che venisse fuori adesso (il vaiolo si trasmette come questo virus) porterebbe al caos totale, non dico scenari da ken il guerriero ma un reale cambiamento epocale con gran parte della popolazione mondiale ora nel benessere risbattuta nel terzo mondo.
    E guerre serie tra nazioni industrializzate (che ne scaturirebbero e che non si hanno da 80 anni.

    Chiudo per non andare OT

  7. #70307
    Uragano L'avatar di Dream Designer
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Dubito fortemente sarà proprio del tutto così, ma ammiro la tua positività.


    Quel che questa pandemia ci lascerà è un duro monito: per la prossima pandemia, potenzialmente più mortale di questa e meno generosa con i giovani, è solo questione di decenni.


    E' il crollo del mito dell'Occidente. Credevamo di essere diventati degli dèi, immuni alle infezioni e in grado di lottare contro gli ultimi avversari che ci erano rimasti, i tumori. Credevamo che il sistema di welfare e il benessere economico che ci eravamo costruiti potesse essere imperituro, con un progresso tecnico-scientifico irrefrenabile e irreversibile.
    Credevamo di poter vivere tranquilli e adagiati sugli allori da 0 a 90 anni, tirando e sfidando la nostra biologia finchè non si arriva al suo limite.
    Credevamo di aver sconfitto le malattie e la guerra, nonchè i disordini sociali.
    Credevamo di esserci liberati dei demoni che complicavano la vita dei nostri antenati, in un mondo che non avrebbe più trovato serio spazio per quei drammi.

    Sapete, potrei sembrarvi di un eccessivo pessimismo, ma è solo perchè ve lo sto scrivendo alle 6,30 del mattino e non chiudo occhio da ieri alle 11. Tra l'altro effettivamente c'è una leggera impronta di pessimismo, figlio del lockdown i cui effetti si fanno sentire anche su di me, uno dei suoi sostenitori più noti.

    Ma sono giorni che ci riflettevo, e oggi più degli altri. Forse questa pandemia è servita a svegliarci dal sogno in cui eravamo piombati, per ricordarci che in fondo siamo esseri naturali soggetti alle stesse leggi biologiche dei nostri simili. Troppo spesso noto che, sebbene di fondo rigettiamo l'antropocentrismo, ne siamo intrisi in una maniera inconsapevolmente più grande di quanto accadesse secoli fa, in un mondo più religioso di questo dove l'uomo si vedeva creatura prediletta in un creato di cui era stato messo a capo e custode, ma in cui in realtà ravviso una maggiore umiltà rispetto ad oggi, probabilmente solo perchè non si disponeva dei mezzi tecnologici sufficienti, ma in cui intanto ci si ricordava di non essere noi i padroni del mondo quando si pregava "a peste fame et bello libera nos, Domine".
    Oggi ci sentiamo così potenti da credere che avremmo sottomesso le malattie, e che il nostro sistema sociale sia immune a problemi. Ci sentiamo così potenti da credere a teorie del complotto e che tutto sia causato da noi anche quando non è così. Ci sentiamo così potenti che ragioniamo come se il mondo fosse nostra proprietà inquinandolo e plasmandolo a nostro piacimento; ragioniamo anche sui problemi dell'inquinamento non in relazione all'ambiente in sè, ma più pensando al nostro tornaconto personale. Ragioniamo come se la natura fosse nostra nemica o qualcosa da avversare. Lo stesso discorso del GW è tarato sulla base dell'impatto che avrebbe su noi esseri umani più che sulla natura in sè.
    Ragioniamo ancora come se potessimo controllare un virus semplicemente facendo finta o quasi che non esista, solo perchè vogliamo che sia così.

    Sia chiaro, non necessariamente improntare i discorsi anche guardando a ciò che potrebbe succedere alla specie umana è sbagliato, anzi. Ma è solo uno dei modi nei quali affrontare il problema.
    Allo stesso modo è evidente che ci sono gruppi che pensano alla natura e al globo (spesso proprio gli scienziati che curano quegli stessi studi).
    Ma vi dirò di più, la stessa retorca che vede una contrapposizione uomo vs natura è errata, e figlia di un esasperato antropocentrismo, al punto che non a caso ci vediamo avversari e avversi alla natura nostra "madre" quando ne siamo parte integrante.


    Io non avrei mai creduto sinceramente che una pandemia sarebbe potuta succedere nel mondo d'oggi, nemmeno quando scrissi quel messaggio che ha il sapore di una profezia 10 mesi fa, alla pagina 1 di questo thread.
    Tante cose sono cambiate da allora, e spero che qualcosa resti, ma forse non resterà niente se non addirittura un qualcosa di opposto a quanto spero: si ricorderà il 2020/2021 come una breve parentesi cui guardare con noia, ma non cogliendone il messaggio, e anzi sovvertendolo come il trionfo dell'umanità brava e intelligente contro la natura. Ancora una volta, e ancora di più.



    Cosa voglio dire con questo messaggio? Boh, sinceramente niente, nè lo scrivo per prendere like o per moralizzare o essere il profeta che redarguisce. E' solo un flusso di pensieri, come direbbe Joyce uno "stream of consciousness" del momento.
    Probabilmente molti di questi pensieri non li avrei nemmeno fatti domattina, ma ho voluto sfogarmi dopo giorni che ci rimuginavo su, sperando abbia un effetto catartico per me.
    Che i forum meteo fossero popolati da ragazzini e personaggi "particolari" lo sapevamo già da tempo. Poi uno ride e scherza ma mi sa che ultimamente abbiamo valicato un pò sto limite, e mi fa un po paura, sinceramente, scrivere in una comunità dove il disagio personale viene spiattellato e filtrato cosi, già il momento storico è quello che è.

    No, non va bene, mi dispiace.
    Ultima modifica di Dream Designer; 22/11/2020 alle 11:19


    NAPOLI, Febbraio 2018: IO C'ERO !!!
    Inizio rilevazioni Gennaio 2002, estremi: -3.6 (2014) +38.3 (2007)


  8. #70308
    Vento forte L'avatar di ale97
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da Dream Designer Visualizza Messaggio
    Che i forum meteo fossero popolati da ragazzini e persone "particolari" lo sapevamo già da tempo. Mi sa che ultimamente abbiamo valicato un pò sto limite, e mi fa un po paura, sinceramente, scrivere in una comunità dove il disagio personale viene spiattellato e filtrato cosi, già il momento storico è quello che è, ci mancano ste cose raccapriccianti.

    Orrore.

    Senza voler fare l'avvocato difensore di nessuno e senza offesa quel messaggio per quanto possa essere condivisibile o meno è frutto di pensieri personali che tutti noi scriviamo su questo topic, e tra l'altro la prima parte di queso messaggio mi sembra a dir poco inadeguata e offensiva verso l'utente a cui ti riferivi. Chiudo qua, ma credo che fosse doveroso dirlo: un conto è non condividere un'opinione, un altro parlare in questo modo.

    E lo dico nonostante non sia d'accordo con molte parti del suo messaggio.

  9. #70309
    Uragano L'avatar di simo89
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Situazione di poco fa: sono andato a fare due passi nel parco qua a fianco con due miei amici che non vedevo da un mese, vista la mia quarantena.
    Bene, avevamo tutti e tre la mascherina (io addirittura una FFP2), arriviamo all'ingresso del parco, mi trovo tre guardie ecologiche che mi dicono "E il distanziamento?", io faccio notare che ho la mascherina e loro non replicano, poi io molto stizzito replico "E quindi qual è il problema", loro "no no niente, però bisognerebbe mantenere un metro di distanza". Poi abbiamo proseguito la nostra camminata.

    Bene, io mi sono rotto il cazzo di vivere in uno stato di polizia, perchè non si può definire altrimenti. Sono una persona ragionevole ed equilibrata, rispetto tutte le leggi e tutti i dpcm di Conte, non sono un no-vax, non sono un complottista nè un estremista, quindi essere trattato come un appestato o un ritardato mentale dallo stato mi rompe i maroni.

    Al di là di discorsi, pur giusti, su smart working, didattica a distanza, sfilacciamento della comunità, ecc ecc, abbiamo varcato del limite di ciò che è giusto fare. BAsta.

  10. #70310
    Uragano L'avatar di Dream Designer
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da ale97 Visualizza Messaggio
    Senza voler fare l'avvocato difensore di nessuno e senza offesa quel messaggio per quanto possa essere condivisibile o meno è frutto di pensieri personali che tutti noi scriviamo su questo topic, e tra l'altro la prima parte di queso messaggio mi sembra a dir poco inadeguata e offensiva verso l'utente a cui ti riferivi. Chiudo qua, ma credo che fosse doveroso dirlo: un conto è non condividere un'opinione, un altro parlare in questo modo.

    E lo dico nonostante non sia d'accordo con molte parti del suo messaggio.
    Bhe, ma anche mantenere il monopolio di un topic e sputare tossicità a manetta significa offendere. Ma poi, guarda, veramente, ma credo di aver scritto un pò quello che pensano molti, alla fine, solo che dobbiamo far vedere che siamo educati e rispettosi: questo forum è diventato un luogo che nella realtà non ha proprio alcun raffronto (per fortuna): per anni, entri e ti subisci chilometri di post di persone (e non sto parlando di burian) che pur non offendendo ti strizzano il cervello e ti fanno sentire in colpa perché sono bravi a magheggiare, e questo avviene soprattutto di là in meteorologia e io, sinceramente, non resisto più.


    NAPOLI, Febbraio 2018: IO C'ERO !!!
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