E' passato "solo" un mese quindi magari la cosa nel tempo svanirą, ma ad oggi sģ hanno entrambi problemi di quel tipo, faticano a stare nei range normali sia per massima che minima (niente che comunque ne abbia precluso il loro rientro al lavoro).
Come avevo scritto ai tempi del ricovero, va anche detto che mia zia era soggetta a problemi tirodei e quindi sicuramente pił a rischio.
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Bene le T.I -37 e i ricoveri
In data 13 gennaio l’incremento nazionale dei casi č +0,68% (ieri +0,62%) con 2.319.036 contagiati totali, 1.673.936 dimissioni/guarigioni (+20.532) e 80.326 deceduti (+507); 564.774 infezioni in corso (-5.266). Elaborati 175.429 tamponi totali (ieri 141.641) con 69.626 casi testati (ieri 53.604); 15.774 positivi (target 4.311); rapporto positivi/tamponi totali 8,99% (ieri 10,05% - target 2%); rapporto positivi/casi testati 22,65% (ieri 26,56%, target 3%). Ricoverati con sintomi -187 (23.525); terapie intensive -57 (2.579) con 165 nuovi ingressi del giorno. Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 2.245; Sicilia 1.969; Veneto 1.884; Lazio 1.612; Emilia Romagna 1.178; Campania 1.098; Puglia 1.082; Piemonte 1.009. In Lombardia curva +0,44% (ieri +0,22%) con 31.880 tamponi totali (ieri 15.964) e 9.584 casi testati (ieri 5.384); 2.245 positivi (target 1.000); rapporto positivi/tamponi totali 7,04% (ieri 7,17% - target 2%); rapporto positivi/casi testati 23,42% (ieri 21,28% - target 3%); 505.637 contagiati totali; ricoverati +10 (3.651); terapie intensive -4 (462) con 19 nuovi ingressi del giorno; 25.954 decessi (+51). Sulla base dei dati disponibili alla sera del 12 gennaio il valore puntuale di Rt, calcolato con il metodo Kohlberg-Neyman modificato, era 1.20 a livello nazionale e 1.33 per la Lombardia (1.04 per la sola cittą di Milano). Stabili i valori per la Regione Veneto, che anche nel periodo a cavallo delle festivitą ha rilevato un numero di casi costante e senza le forti oscillazioni che hanno caratterizzato la quasi totalitą delle altre Regioni o Province autonome: alla sera del 12 gennaio l’Rt puntuale era 0.82, ai minimi della fascia di oscillazione (0.8 - 1.1) espressa in Regione a partire dal 25 dicembre 2020. Qualche numero, oggi, sulla Corea del Sud e sulla Cina per far capire come, al di lą delle considerazioni sui modelli politici e sulla trasparenza nella comunicazione, le modalitą di approccio al contenimento della Covid-19 divergano profondamente da quelle occidentali: soprattutto per quanto riguarda la tempestivitą degli interventi. Iniziamo dalla Cina: avevamo segnalato qualche giorno fa la presenza di un nuovo focolaio nella Provincia dell’Hebei (74 milioni di abitanti) che si colloca geograficamente intorno alla capitale Pechino. Come conseguenza la Cina registra da 27 giorni consecutivi la presenza di casi sintomatici sul proprio territorio: con 115 positivi (8 importati dall’estero, 107 “indigeni”, 90 proprio nell’Hebei) nella sola giornata di ieri, 12 gennaio. Il limite dei 100 casi trasmessi localmente non veniva toccato dal 31 luglio scorso, quando la NHC (National Health Commission) era alle prese con il focolaio di Pechino. Cosģ, dopo le cittą di Shijiazhuang e Xingtai, č stata messa in lockdown anche Langfang, portando a 22 milioni il totale delle persone sottoposte a misure di mitigazione nella Provincia epicentro del contagio. Dal primo caso di quello che sarebbe diventato il nuovo focolaio, registrato a metą dicembre, nell’Hebei sono stati identificati 416 casi sintomatici e 268 asintomatici (in Cina il conteggio č tenuto separato). In totale, seguendo i nostri criteri, 684 positivi in un mese circa: un numero molto vicino a quello che in Italia č stato segnalato, nella sola giornata di ieri, in Regioni come Campania (662) e Friuli (647) che hanno rispettivamente 5.800.000 e 1.215.000 abitanti. Ma nello stesso ordine di grandezza possiamo citare la Francia, sempre nella giornata di ieri, con i 554 casi della Bretagna (3.300.000 abitanti) e gli 830 della Loira (3.780.000 abitanti). Oppure la Germania, con i 709 casi della Turingia (2.130.000 abitanti) e i 590 della Renania-Palatinato (4.000.000 di abitanti). Nell’Hebei, con un numero di abitanti (74 milioni) “compatibile” con quello dell’intero territorio di Italia, Francia e Germania (rispettivamente 60, 67 e 83 milioni) il lockdown sta coinvolgendo quasi il 30% della popolazione: con numeri mensili vicini a quelli quotidiani di singole aree geografiche, nei tre diversi Paesi occidentali, che hanno meno di un decimo degli abitanti della Provincia cinese. Tra le misure il divieto di ingresso e uscita dai confini cittadini, limitazioni agli spostamenti all’interno delle cittą, cancellazione dei voli aerei, blocco dei trasporti a lunga percorrenza, stop alla vendita di biglietti ferroviari. A Shijiazhuang (11 milioni di abitanti e capoluogo provinciale) la NHC ha disposto il test tampone per tutta la popolazione: l’operazione, avviata il 6 gennaio, č oggi in fase di conclusione. L’esempio cinese, pur con modalitą di intervento differenti, particolarmente aggressive e con un lockdown immediato, si basa sullo stesso principio seguito in Corea del Sud (51 milioni di abitanti): non inseguire il virus, ma anticiparlo adottando immediate contromisure quando i numeri sono ancora ridotti e di conseguenza controllabili. Le misure di mitigazione in Corea scattano di fatto a livelli 10 volte superiori a quelli cinesi, intorno ai 1.000 casi quotidiani: la “nuova ondata che ha colpito la Corea”, come č stata definita da molti media occidentali, ha registrato un picco di 1.241 casi giornalieri il 25 dicembre 2020: le autoritą sanitarie, ai primissimi segnali di ripresa del contagio a inizio dicembre, avevano previsto il picco a circa 1.200 casi. Nessun lockdown duro, come in Cina, ma precise misure di mitigazione: distanziamento interpersonale con regole stabilite in base a una scala da 1 a 3, ora fissato a 2,5 per l’area metropolitana di Seul (oltre 24 milioni di abitanti) e a 2 per il resto del Paese; chiusura di alcune attivitą e dei locali pubblici; divieto di riunioni con pił di 4 persone; tracciamento quasi maniacale dei contatti che, con quei livelli di positivitą, consente di tenere sotto controllo l’epidemia. I numeri dopo il momento di picco hanno iniziato una sensibile discesa, praticamente dimezzando gią da inizio gennaio (ultimo dato: 562 nuovi casi il 12 gennaio). Seguendo gli stessi criteri, in Italia le prime restrizioni sarebbero scattate nell’ultima decade del mese di agosto, quando i casi avevano raggiunto un livello analogo a quello coreano di fine dicembre: quadruplicando, di fatto, dai 224 di media giornaliera registrati a luglio. Le nostre restrizioni sono state adottate a partire dal 6 novembre, con l’Italia divisa in zone colorate: la media giornaliera dei nuovi casi, nella settimana precedente alla decisione (31 ottobre - 6 novembre) era di 30.718. Un livello all’incirca 30 volte superiore a quello coreano e 300 volte a quello cinese: ma in linea con quello che ha portato a provvedimenti simili nei principali Paesi europei, a partire da Francia e Germania.
Avevo postato ad Ottobre un articolo al riguardo, in cui citava un gene specifico di cui chi era possessore di una sua variante aveva un rischio molto maggiore di finire in TI. Forse si riferisce a questo gene?
Comunque un approccio riduzionista č sicuramente sbagliato, diciamo che al massimo gli alleli di alcuni geni (gli alleli sono le varianti del gene, un po' come le varianti del virus) predispongono a sviluppare forme gravi maggiormente, ma non sono la causa determinante.
PS: Tutti gli Homo Sapiens fuori dall'Africa centro-meridionale discendono dall'ibridazione con l'Homo Neanderthalensis, per cui quei pezzi di DNA sono quasi o totalmente assenti in alcune popolazione dell'Africa sub-sahariana, cosa che potrebbe spiegare parzialmente anche perchč sono meno colpiti quei popoli. Posto che comunque nelle ultime centinaia di anni ibridazioni con noi europei "figli dei Neanderthal" ne saranno avvenute eccome.
47,525 new cases and 1,564 new deaths in the United Kingdom
WTF
Oltretutto:
That brings the total number of deaths within 28 days of a positive test to 84,767 while the total death with Covid-19 on the death certificate has reached 89,243.
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Ultima modifica di Musoita; 13/01/2021 alle 18:15
A mia sensazione e valutando un po' la tabella di Pillole di Ottimismo sui casi testati ogni 100.000 persone, ipotizzo questa suddivisione dell'Italia da venerdģ. Inoltre voglio considerare anche il numero di ricoveri e terapie intensive nel calo da inizio gennaio all'Epifania. Vediamo quante ne sbaglio:
Zona rossa: Lombardia, Veneto, Trento, Marche, Sicilia
Zona arancione: Emilia-Romagna, Piemonte, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Bolzano, Lazio, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria
Zona gialla: Toscana, Valle d'Aosta, Molise, Campania, Sardegna
Dal gruppo Telegram Bollettini CoronaVirus
Incidenza casi per 100k ultimi 7 giorni
Friuli Venezia Giulia 373
Veneto 366
Emilia Romagna 289
Trentino Alto Adige 258
Sicilia 248
Marche 237
ITALIA 194
Puglia 190
Lazio 186
Umbria 158
Liguria 155
Piemonte 154
Lombardia 153
Molise 146
Basilicata 142
Abruzzo 129
Campania 127
Sardegna 127
Valle d'Aosta 127
Calabria 122
Toscana 89
Incidenza morti ultimi 7 giorni (per milione di abitanti)
Friuli Venezia Giulia 145
Veneto 116
Emilia Romagna 102
Liguria 76
Trentino Alto Adige 69
Marche 58
ITALIA 57
Molise 56
Sicilia 50
Lazio 49
Sardegna 48
Campania 45
Lombardia 45
Puglia 45
Piemonte 44
Abruzzo 39
Umbria 37
Toscana 34
Valle d'Aosta 32
Basilicata 29
Calabria 11
ah bene qua da me
il discorso 7 gg vale un po per i ns dati . perchč li riempiono con cose di settimane scorse sia morti che casi . inoltre ci sta un largo uso dei rapidi che non vanno tra i comunicati . chissą se poi questi rapidi danno dei falsi negativi e rimandano in giro persone positive .
es. oggi
Oggi in Friuli Venezia Giulia su 7.281 tamponi molecolari sono stati rilevati 467 nuovi contagi ai quali si aggiungono 79 casi gią risultati positivi al tampone antigenico nei giorni scorsi e confermati da test molecolare, con una percentuale di positivitą del 7,5%.
Sono inoltre 6.020 i test rapidi antigenici realizzati e in cui sono stati rilevati 391 nuovi casi (6,5%). I decessi registrati sono 22, ai quali si aggiungono 9 morti pregresse afferenti al periodo tra il 9 e il 31 dicembre 2020. I ricoveri nelle terapie intensive sono 69 mentre quelli in altri reparti scendono a 665.
Cmq gira tanto ... ho il mio medico e due clienti che lo hanno avuto . non č mai stato cosģ "vicino" ai miei giri di gente .
e a me fa incazzare questo ma tanto
Nel dettaglio dei dati odierni sul Covid-19 in Friuli Venezia Giulia, nel settore delle residenze per anziani sono stati rilevati 33 casi di positivitą tra le persone ospitate nelle strutture regionali, mentre gli operatori sanitari risultati contagiati all'interno delle stesse strutture sono in totale 22.
Lo comunica il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi.
Sul fronte del Sistema sanitario regionale (Ssr) da registrare nell'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale le positivitą al Covid di 3 medici, 9 infermieri, 5 operatori socio sanitari, un terapista della riabilitazione e un amministrativo; nell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina di un medico, 2 infermieri e un assistente sanitario; nell'Azienda sanitaria Friuli Occidentale di un infermiere, 2 operatori socio sanitari e un tecnico di laboratorio. Al Cro di Aviano č inoltre risultato positivo al Covid un ausiliario.
Ho dovuto cambiare la macchina e la ragazza : una succhiava troppo e una troppo poco e aggiungo ..
Stazione Meteo Urbana Udine Sud . Lacrosse 2300 in schermo ventilato 24h autocostruito http://ramandolo.homeunix.net/
Situazione del Piemonte:
Casi attivi.JPG
Decessi.JPG
Positivita.JPG
E' tutto da prendere con le molle, visto il numero ridicolo dei tamponi fatti nelle ultime settimane, ma direi che ormai siamo al termine della seconda ondata.
Si sono ufficialmente ammalati il 4,81% dei piemontesi da inizio pandemia, reali stimo un 10-15%.
Intanto abbiamo superato gli 800.000 vaccini somministrati: 800.730, l'1,34% della popolazione.
Bene ma bisogna accelerare, accelerare e ancora accelerare. 800.000 vaccini in 17 giorni, nonostante siamo primi in Europa e va bene, sono comunque una miseria: media di 47.000 vaccini al giorno, occorre quadruplicarla come minimo.
Lou soulei nais per tuchi
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