Originariamente Scritto da
burian br
Trevor Bedford, elenco di tweet risalenti al 3 Febbraio, sono 18:
https://twitter.com/trvrb/status/1356997090379927553
E' un genetista, e lo seguo ogni tanto perchè il creatore del database Nextstrain.
In questi tweet ci dice che con le nuove varianti (VOC) il virus muta al ritmo di 2,9 amminoacidi all'anno a livello della proteina Spike (composta da 671 amminoacidi). Il tasso di mutazione è superiore a quello con cui muta la proteina HA1 del virus dell'influenza A. Il confronto è significativo: HA1 e Spike sono le proteine che consentono a questi virus di penetrare nelle cellule. Sono entrambi delle chiavi.
Il tasso è addirittura superiore a H1N1, e di poco superiore al tasso di mutazione del virus dell'influenza H3N2.
E' possibile misurare il tasso di deriva antigenica (cioè la velocità con cui mutano le proteine del virus) in termini di riduzione del titolo anticorpale ogni anno.
Da questo confronto, emerge che la variante sudafricana si è accompagnata a un calo corrispondente del titolo anticorpale di 8 volte, il che significa che gli anticorpi oggi esistenti funzionano 8 volte di meno.
La variante sudafricana del Covid-19 potrebbe creare problemi ai vaccini
Al tempo stesso, Trevor Bedford deduce che la nascita di una variante così "innovativa" e in grado di ridurre tanto l'efficacia degli anticorpi preesistente è un fatto
non inusuale per la proteina HA1 il virus dell'influenza A, con cui il Covid condivide il tasso di mutazione della proteina Spike.
Questo significa che:
- siamo stati super-mega-sfigati a veder nascere sotto i nostri occhi la variante sudafricana
- è un evento che statisticamente non capita ogni anno, quindi è improbabile che riaccada nel prossimo anno (o anche nei prossimi anni)
Si parla però pur sempre di probabilità, e quindi come sempre magari risuccede, e pure più volte.
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